Il corvino aveva pronta la valigia da un bel pezzo ormai e aveva raggiunto Lance a casa sua per aiutarlo con i bagagli.
La casa non era niente male, davvero accogliente, avrebbe potuto viverci.
-Hola-
Lance gli aprì la porta. Il suo tono era addormentato con ancora la voce impiastrata dal sonno.
I capelli erano un'opera a parte e ognuno puntava in una direzione diversa, prevalentemente verso l'alto.
Era in pigiama.
O una parte di esso.
Indossava solo dei pantaloncini alle ginocchia blu scuri.Keith rimase pietrificato.
Incantato dal fisico perfetto e dalla pelle ambrata dell'amico.-Entri?-
Il corvino a quelle parole si riprese dall'estasi ritornando a funzionare, ma mantenendo distante lo sguardo dai suoi fianchi o addominali.
-Vuoi qualcosa da bere?-
Lance si stropicciò gli occhi con una mano mentre con l'altra sorreggeva una tazza con scritto "I'm not a morning person".
Keith sorrise, e chinò leggermente la sesta per leggere a scritta.
–Dice la verità-,
il castano guardò la tazza
-Scusa se la mattina non sono impeccabile come al solito-
Alzò gli occhi, poi si avvicinò alla credenza e si sistemò i capelli specchiandosi nel microonde.
Raggiunsero la camera da letto....
-La stai piegando malissimo, lascia che ci pensi io ai tuoi vestiti.-
Keith stava distendendo le mani verso l'altro capo del letto per afferrare una maglietta tutta stropicciata.
Appena la ebbe in mano la riuscì a vedere nei dettagli, era piena di piegature.
-Lance ti stavi per caso cimentando in origami innovativi?-
Ridacchiò.
-Vado in soggiorno a cercare il mio cellulare-
-Attento allo zaino sulle scale.-
Fece il corvino senza distogliere lo sguardo dalla t-shirt bianca.
Il castano si mise la prima maglia che trovò, scese al piano terra, attraversò il corridoio e si trovò davanti al divano, dove pensava di aver lasciato il telefono, ma non era li.
Iniziò ad alzare cuscini, coperte e soprammobili. Inutilmente.
Si fermò qualche secondo a contemplare il vuoto.Fu una canzone scelta dal corvino a svegliarlo.
Era abitudine, per Lance, ascoltare della musica la mattina per svegliarsi, e la sua playlist era appena finita.
-Senti Gerard Way dei poveri, prestami il tuo cellulare così faccio partire la suoneria per trovare il mio.-
Gridò leggermente guardando il soffitto.
Ma l'unica risposta che ottenne fu una parte del testo della canzone.-Sei proprio pazzo sai?-
Disse il castano mentre saliva l'ultimo gradino.-Lascia ora ci penso io alla mia roba-
Lance congiunse la mano a quella del corvino per prendergli dei pantaloncini.
Keith era arrossito.
Continuava a ripetere a se stesso che era sbagliato. Provare qui sentimenti era un errore.
Ma li teneva repressi da troppo e ciò non faceva che alimentarli.
Ad un tratto si riprese notando che Lance, per chiudere la valigia, premette il montone appena piegato di magliette, rovinando tutto il suo lavoro.
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STUCK HERE | Klance
FanfictionQuel bacio, quella sera lo considerò come un suo momento di ribellione, niente più. Tutti i suoi piani, no, la sua vita sarebbe svanita in un attimo se avesse scelto Keith. Ma davvero Keith per lui valeva meno del suo futuro? No. Ma non lo avrebbe...