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-Lance aspetta-

Lance si voltò verso la direzione della voce. Era suo padre.

Istintivamente la presa che Lance aveva sulle mani di Keith si strinse cercando disperatamente riparo e sicurezza.

Keith era l'unico con cui lui si sarebbe sentito al sicuro.

Lance rimase fermo ad osservare suo padre mentre lentamente avanzava verso di loro.

Non sembrava arrabbiato, non più. Le sue sopracciglia erano distese e le sue rughe rilassate.

-Lance-

L'uomo disse ancora una volta, fermandosi giusto a pochi centimetri dal corpo del figlio.

Keith lasciò andare le mani di Lance e fece qualche passo indietro per lasciare spazio a Lance e suo padre.

-Ascolta io-

Ma prima che Lance potesse finire la frase l'uomo lo strinse tra sue braccia. Una presa forte, quasi come se Lance potesse scolargli via da un momento all'altro.

-Scusami-

Il padre disse con tono fievole e gli occhi di Lance si spalancarono.

-Che cosa?-

Lance sussurrò incredulo. Che cosa stava succedendo? Lo stava abbracciando? Dopo quello che aveva fatto e detto?

-Ho già fatto questo errore una volta, non lo farò di nuovo-

L'uomo si riferiva a quando Veronica a era raccontato della sua relazione. Lui era andato su tutte le furie e lei aveva lasciato casa per un paio di settimane. Tutta la famiglia si era preoccupata a morte.

E anche se instintivamente lui aveva reagito bruscamente, la verità era che aveva capito il suo sbaglio. E con il tempo aveva anche imparato a convivere con l'idea che sua figlia fosse innamorata di una ragazza. Che Lance amasse un ragazzo non era molta differenza.

Doveva imparare dai suoi sbagli. No, non aveva cambiato idea completamente. Ma aveva capito che Lance era padrone della sua vita, e poteva farne ciò che desiderava.

In quanto suo padre, lui lo avrebbe amato incondizionatamente, nonostante tutto.

Questo cambiamento di mentalità era stato dovuto anche all'aiuto delle sorelle di Lance che appena conosciuta la verità erano corse dal padre a chiedere spiegazioni.

-Lance, scusami-

Il padre strinse ancora più forte e Lance a quel punto non poté far nulla se non ricambiare l'abbraccio.

Una lacrima solitaria percorse la guancia di Lance mentre lasciava che l'emozione prendesse il sopravvento.

-Io ti perdono-

Lance disse staccandosi dall'abbraccio e guardando il padre dritto negli occhi, anch'essi pieni di lacrime.

-Ma io parto comunque, sarò felice di vederti l'estate prossima. Ma ora è il momento di andare-

Lance disse voltandosi e sorridendo verso Keith, che si trovava già in auto.

Era salito e aveva chiuso le portiere in modo da potere lasciare avere Lance e suo padre il loro momento.

Lance salì in auto sul sedile accanto al guidatore mentre il padre fece il giro mettendosi davanti al finestrino.

Keith guardò verso la sua sinistra e abbassò il vetro appena notò l'uomo fuori accanto a lui.

-Keith ti devo delle scuse-

L'uomo disse guardando il corvino. A Keith non interessava molto ciò che l'uomo gli aveva gridato contro. Per anni aveva subito insulti e bullismo, non era stato quello il problema.

Keith sorrise, tutto quello che gli importava ora era che Lance fosse felice. E vedere suo padre scusarsi e pentirsi era una delle migliori soluzioni per risolvere la questione.

-È tutto risolto ora-

Keith disse.

Lance aveva capito che era molto lontano da far cambiare idea a suo padre, ma almeno si era fatto accettare. Per una volta, si sentiva completamente parte della famiglia.

Non temeva più di essere escluso.

Un sentimento di pieno sollievo riempì i polmoni di Lance mentre prese un bel respiro.

-Possiamo andare ora-

L'uomo sorrise e si allontanò dall'auto mentre Keith accese il motore per una seconda volta.

-Non è andata così male dopo tutto-

Keith disse mentre usciva dalla zona acciottolata della casa e imbucava una piccola stradina.

Lace si girò verso il finestrino e guardò dietro la casa che piano piano diventava sempre più lontana.

-Keith-

Lanche disse con lo sguardo perso tra i campi.

-Sì?-

Il corvino disse cercando di guardare Lance con la cosa dell'occhio mentre manteneva la sua concentrazione sulla strada davanti a se.

-Ti amo-

Keith rimase in silenzio per qualche secondo.

-Ti amo anche io-

STUCK HERE | KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora