29.

493 43 7
                                    

Poi ci fu lo scambio dei regali, certi erano già stati aperti, perché alcuni avevano preferito ritirarsi prima e andare a dormire.

Rachel ricevette un set di cucito da Luis e Emilia, che aprì subito dopo. Ne pareva davvero entusiasta.

Un maglione probabilmente fatto a mano da una nonna e altri vestiti da parte dei fratelli.

-Hey-

Keith si avvicinò al divano dove Rachy stava scartando l'ultimo regalo da parte degli zii.

–Hey?-

Lei inclinò di poco la testa per sbirciare cosa avesse dietro la schiena.

–Credevi davvero non ti avrei fatto un regalo?-

La ragazza indietreggiò leggermente imbarazzata, era una piccola scatolina avvolta in della carta gialla.

Cercò di aprirla delicatamente, tirando un pezzetto di scotch ma dopo due minuti buoni decise semplicemente di strappare.

Keith, che nel mentre si era seduto accanto a lei, non riuscì a trattenere una risata.

-Keith-
Spalancò gli occhi.

La ragazza alzò lo sguardo e si fiondò al suo collo per abbracciarlo.

–Grazie grazie-
lo lasciò andare allontanandosi di poco

-Sono stupendi-

Erano due orecchini in perle bianche di mare.

Bellissime e luccicanti e anche di ottima qualità.

Le guardò meglio
–Idiota-

arrossì, consapevole di quanto valessero.

Lui semplicemente accennò a un sorriso ora perso a guardare Lance dall'altra parte della sala a scartare i suoi regali con Marco e To-To.

Anche il castano aveva ricevuto molti vestiti.

I suoi nipotini insieme ai genitori gli avevano regalato due libri.

Ma quello che lo sorprese di più fu lo Zio Greg che gli donò l'amata Evangeline, una chitarra che si tramandavano ormai da più di quattro generazioni e che, non avendo figli, aveva deciso di dare a Lance.

Una bellissima chitarra acustica con un decoro a forma di goccia blu, sulla tavola armonica.

-Vai da lui-

Rachel gli sorrise un'ultima volta per poi raggiungere la sorella nella sua stanza.

Keith prese un bel respiro e si avvicinò al camino accanto al castano.

-Bellissima notte questa-

Sembrava che Tonino avesse alzato il tono di voce di proposito.

Lance lo guardò storto per poi prendere la mano di Keith.

–Ti faccio vedere una cosa-

Keith fece quasi per replicare ma poi lo zio li interruppe dicendo che avrebbe pensato lui a pulire e di andare a divertirsi.

A quelle parole Lance allegro si morse il labbro e con gli occhi vispi trascinò l'amico vero il piano di sopra, continuarono a percorrere le scale, senza dividere le loro mani ritrovandosi poi nella loro stanza.

Il castano lo portò nella camera da letto.

Poi aprì la finestra.

–Vieni-

Detto questo in un attimo era dalla parte opposta della parete, intento a raggiungere il tetto esterno.

Keith lo seguì senza problemi.

–Ok-
Fece l'ultimo sforzo raggiungendo l'altro
-Perché siamo qui?-

Ma non ottenne risposta.

Lance era immerso nel cielo notturno, il corvino non aveva neanche bisogno di alzare lo sguardo per apprezzare la meraviglia attorno a lui, perché riflessa tutta negli occhi del castano.

Una distesa di blu scuro stellata. Keith fece un passo avanti

-Sono molto belle-
non guardò il cielo.

-Già-
quasi lo sussurrò.

-Là in alto c'è Marie-
Imitò un sorriso malinconico.

Keith si avvicinò lentamente

-Che intendi?-

-La figlia di mio fratello Marco-

Trattene il respiro

-Morì ad appena due giorni di vita, non fece in tempo a lascare l'ospedale, a vedere il mondo -

Keith pietrificò trattenendo il respiro.

-Ci dissero che avrebbe avuto difficoltà a causa di una sua disfunzione circolatoria e respiratoria, questo scatenò scompiglio nella famiglia ma mai pensammo ad un aborto-

Buttò fuori l'aria trattenuta

-Ci avevano avvertiti che sarebbe stato complicato e che non avrebbe vissuto più di qualche anno. E invece il suo cuore si fermò molto prima. L'avvenimento spaccò in due la famiglia, fu un periodo davvero complicato-

Si mise una mano sul petto accartocciandosi la maglia

-Perdóname-
Sorrise
-El tío te ama y estoy seguro de que nos volveremos a encontrar un día.-

Keith non capì cosa stesse dicendo, ma lo preferì.

In fondo era un pensiero tra lui e la sua nipotina.

Doveva essere stata dura per i McClain andare avanti.

Eppure il sentimento che Lance trasmetteva non era disperazione ma malinconia.

-Scusa, probabilmente non dovrei dirti questo genere di cose-
Il sorriso tornò sul suo volto

-E poi in famiglie numerose i problemi non sono una novità-


–Keith, fingi che io non ti abbia detto niente, ok?-

Voleva dirgli che avrebbe sempre potuto contare su di lui, che poteva confidarsi, che non lo avrebbe giudicato, ma qualcosa lo bloccò.

Annuì semplicemente.

Dopo qualche minuto entrambi cominciarono ad avere freddo.

Tornarono nella stanza e in poco tempo l'atmosfera tornò leggera.

STUCK HERE | KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora