6.

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Era pomeriggio tardi, e i due giovani adulti erano appena tornati dal supermercato.
Shiro, come al solito, non si tolse nemmeno la giacca troppo preoccupato a tenere i surgelati al fresco mettendoli nel freezer.
Keith rimase sul divano guardando fisso la libreria davanti a lui.
-...Hey-
Prese un bel respirò.
–E' strano se mi piacciono i ragazzi?-
I due s'immobilizzarono all'istante.
Adam si avvicinò allo schienale poggiando la sua mano sulla spalla del minore, quasi ridendo -Credi che lo sia?-. Lui non rispose.
-Keith è la tua vita e sei tu che scegli chi farci entrare e chi non indipendentemente dal sesso.- Andò avanti a parlare per un po'. Le sue parole erano solo un leggero sottofondo per Keith che oramai aveva capito di essere stato accettato e di essersi tolto un grande peso.
Dopo pochissimo tempo si fiondò tra le braccia del castano. Sapeva che non avrebbero potuto reagire tanto male data la lororelazione.
Ma era più una sfida per se stesso, rivelarlo a qualcun altro.
Ammetterlo a voce alta, era tutta un'altra storia.
Si aggiunse anche Shiro, -Lo avevo capito, e sono felice di non dover crescere un ragazzo etero- Rise ricevendo un coppino sulla nuca da parte del fidanzato.
Non ostante questo, non gli parlò di Lance. Non pronunciò il suo nome per molto tempo.

Lance, al contrario, visse gli anni delle superiori nei migliori dei modi, godendosela e divertendosi.
Fece le prime esperienze da solo, non più seguito dalla famiglia, e l'estati viaggiò molto.
Ebbe molte ragazze, e come da copione anche con Nyma non durò molto. Non lo diceva a se stesso, ma la sua, era solo una maschera per nascondere ciò che davvero voleva. Non aveva mai dimenticato quei capelli corvini arruffati o quel taglio di occhi orientale. E più crescevano più si allontanavano. Oramai Keith non era più una persona, ma un desiderio, un traguardo che non avrebbe mai raggiunto.
Lo ammirava molto, ma non lo avrebbe mai ammesso.
Travisava i sentimenti che provava per lui in altro. Ammirazione in invidia e amore in odio.
L'ultimo anno fu il più straziante ma anche il più bello.
Per un avvenimento di pure casualità riallacciarono i rapporti, incominciarono a frequentare gli stessi posti, e senza accorgersene cominciarono a pranzare insieme. Passò tutto molto in fretta, forse dovuto allo stress degli esami.
Keith conobbe Hunk e sorprese Lance spiegando di conoscere già bene Katie.
Matt spesso veniva a trovare Shiro e Adam portandosi dietro la sorella.

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-Ricordate quella festa di cui parlava Nyma? Quella alla Villa Maslow, vicino alla spiaggia...- Hunk stava gridando verso il salotto dalla cucina.
Lance era sul divano con i piedi distesi uno sopra l'altro sul tavolino. Pidge invece era seduta accanto a lui con il suo portatile.
Il castano alzò gli occhi dal cellulare, o quasi, si concentrò di più sulla coda dell'occhio.
–La mia ex? Sì, perché?-, -Perché è stasera e non hai ancora chiesto "al tuo amato" se vuole andarci con te-.
Hunk lo sapeva da anni mentre Pidge era la sua migliore amica da sempre e lo aveva banalmente capito da sola, d'altronde Lance non parlava d'altro.
Il castano esitò un attimo a rispondere,
-Cosa ti fa pensare che voglia andarci con lui?-,
-Allora magari lo inviterò io stasera per una giocata a bouling...-
Hunk sortò un sorriso maligno che Lance, pur nell'altra stanza, si stava perfettamente immaginando.
La ragazza chiuse il portatile -Oh Laance- Queste parole, pronunciate da Katie, non erano mai un buon segno, -Ricordi di quel favore che mi devi?-
Il castano sospirò, -Ok, ma verrete anche voi-
Non gli diede tempo per rispondere chiudendosi la porta della sua camera dietro.
Si sedette sulla sedia della scrivania con le rotelle e la forza impiegata bastò per farlo girare un paio di volte. Lasciò cadere la testa indietro e guardò il soffitto. "Lo faccio?" "Lo faccio"

-Pronto?-
-Hey Keith?-
Il cubano rimase in silenzio per un po'. Non sapeva cosa dire, come chiederlo.
-Lance?..- Rise appena. S'immaginò il suo sorriso perfetto risplendere dall'altro capo del telefono, cosa che lo fece andare ancora più in tilt.
-Ah, beh, io, io volevo solo sapere se tu saresti venuto questa festa ad una stasera-
-Cosa?-
Pessimo inizio.
Prese un bel respiro,
-Ad una festa, stasera.
Ci saranno anche Pidge e Hunk, è da tanto che non li vedi, mi pareva una cosa carina uscire tutti e quattro-
Sentì un fruscio di fogli, e dopo qualche secondo il corvino rispose, -Va bene-
-Allora è un si? Ti invio l'indirizzo. Vieni per le 22-
-Ok a dopo.-
Lance riattaccò come un fulmine e raggiunse i due amici.
Si risedette sul divano rimanendo in silenzio.
-Quindi?-
-Verrà-,
PIdge quasi gridò dalla gioia.

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