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Lance improvvisamente fi fermò a parlare. Mille domande e paranoie gli attraversarono la mente. Non poteva farlo, ma lo stava facendo. Era scioccato di se stesso.

-Dimmi-

L'uomo disse con tono severo cosa che non tranquillizzò per nulla il ragazzo che piano piano si stava ritraendo nel suo guscio.

-Lance-

Il padre lo richiamò di nuovo. Fu in quel momento che Lance prese un bel respiro e decise di fare la cosa più pazza che avrebbe mai potuto fare.

-Mi sono innamorato di Keith-

Silenzio, completo silenzio dopo che quelle parole ebbero lasciato la bocca del minore. Il padre aveva un'espressione sorprendentemente vuota di stupore. Non sembrava deluso, non sembrava affranto, ne stupito.

Dopo qualche secondo il padre si alzò, senza rivolgergli la parola. Si voltò e appena il suo sguardo incrociò quello di Keith dall'altra parte del giardino incominciò a camminare verso di lui.

-Papà parlami, dove vai?- Lance si alzò anche lui e lo seguì. Dopo poco notò che suo padre si stesse dirigendo da Keith. Da quanto era lì ad ascoltarli? Lance non lo aveva notato prima.

L'uomo camminò a passi svelti mentre Keith, ora accortosi che entrambi si stessero avvicinando a lui, faceva lenti passi indietro intimorito dal padre di Lance. Una volta faccia a faccia l'uomo prese per la maglietta Keith e lo strattonò bruscamente gridandogli contro.

-Pezzo di merda. Cosa hai fatto a mio figlio?! Tu e la tua malattia, hai infettato mio figlio-

Keith non reagì se non cercando di liberarsi dalla presa dell'uomo che intanto venne allentata grazie all'arrivo di Lance.

-FERMO-

Lance strappò dividendo il braccio di suo padre dall'indumento, ora tutto stropicciato, di Keith.

-Sai che c'è? Mi aspettavo che per una volta tu mi avresti capito. Davvero non ho idea di che cosa mi sia saltato per la testa. Sei un uomo spregevole e non cambierai mai-

Lance sputò parole fredde al padre per poi prendere per mano il corvino ancora scioccato da ciò che era successo.

-Vieni Keith, partiamo adesso-

Lance lo trascinò verso la casa per preparare le valige.

Il padre rimase fermo a guardarli mentre si allontanavano, quello che aveva visto di Lance era un nuovo lato. Lo aveva già visto arrabbiato centinaia di volte, ma mai così deluso.

Il tempo era passato e la maggior parte dei membri della famiglia si era svegliata. Si trovano tutti in sala per fare colazione quando notarono Lance e Keith salire le scale verso il piano di sopra.

-Già svegli? Avete già fatto colazione?-

Veronica gridò ma nessuno dei due si fermò per risponderle. Così lei si rimise a spalmare la marmellata sulla sua fetta biscottata continuando la sua colazione.

Non poteva immaginare quanta sofferenza e delusione Lance stesse provando. Altrimenti sarebbe subito andata a parlargli per consolarlo.

Una volta raggiunta la camera da letto, Lance, con le lacrime agli occhi, iniziò a raccogliere le sue cose e i suoi vestiti.

-Su forza preparati-

Lance disse parlando con Keith sebbene non lo guardò negli occhi, troppo indaffarato a fiondare i suoi pantaloni della valigia.

-Lance-

Keith disse dolcemente e si avvicinò al castano. Era evidente che lui non stesse bene, era ferito profondamente. E in parte Keith si sentiva colpevole per quello che era successo.

-Lance guardami-

Keith si avvicino ancora di più e circondo la vita del castano con le sue braccia, mettendogli le mani sulla vita.

-Lance ti prego-

Keith poggiò il suo mento sulla spalla di Lance. Quei suoi gesti dolci fecero calmare leggermente Lance che si voltò per guardare Keith miglio occhi.

-Mi dispiace per quel che è successo-

Il corvino parlò ancora, ma prima che potesse aggiungere altro Lance sorride e gli diete un bacio a stampo.

-E perché? Non è colpa tua. Ora forza preparati, non vedo l'ora di poter iniziare il viaggio in auto solo con te-

Per quanto Keith lo volesse anche lui, non voleva che Lance lasciasse la sua famiglia in questo modo.

Voleva che lui parlasse un ultima volta con suo padre è sistemasse tutto. Ma dopo aver visto come l'uomo aveva reagito, forse la cosa migliore era lasciare perdere.

-Va bene, come desideri-

Keith disse donandogli un sorriso per poi dirigersi verso il bagno per prendere il suo spazzolino e dentifricio.

Si prepararono entrambi relativamente in fretta e poi scesero verso il parcheggio. Keith accese il motore dell'auto in modo da poter accendere l'aria condizionata.

L'auto era stata sotto il sole per ore trasformandosi in una fornace, c'era bisogno di arieggiarla.

Nel mentre che Keith sistemava le valige, Lance si era preso del tempo per salutare la famiglia, tutti eccetti suo padre ovviamente.

Ai membri più adulti aveva raccontato che Keith aveva avuto un imprevisto e che dovevano assolutamente tornare prima, mentre alle sue sorelle aveva detto la verità.

Loro lo avevano implorato di restare e di farsi valere. Ma il morale dostrutto di Lance gli impediva di fare qualsiasi altra scelta se non scappare via.

-Tutti pronto?-

Lance disse con un sorriso triste prima di avvicinarsi all'auto parcheggiata sulla ghiaia.

-Ho sistemato tutto. Quando vuoi possiamo partire-

Keith fece qualche passo avanti verso Lance per poi stringergli le mani. Gli accarezzò i palmi e poi sussurrò.

-Sei ancora in tempo-

Keith disse difendendosi al fatto che poteva ancora parlare che suo padre è cercare di chiarire.

Lance stava per rispondere quando dietro di loro una voce scura maschile parlò.

-Lance aspetta-

STUCK HERE | KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora