35.

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Keith uscì dal bagno appena finita la doccia.

-Non ci provare-
Lance fece per strappare di mano l'indumento al corvino.

-Che hai?-
Lui strinse la maglia.

-Stasera usciamo, devi vestirti decentemente-

Il corvino aggrottò le sopracciglia.
-Cos'ha il mio stile di sbagliato, scusa?-

Lance lo squadrò.
Sospirò, non avrebbe ottenuto niente così.

Ci voleva una tattica diversa.
Ok, nuovo approccio Kogane.

Lo circondò con le braccia.
-Niente-

L'altro lo guardò scettico.

-Solo, che ne dici di una camicia? Una di quelle bianche che fanno intravedere gli addominali-
Gli sussurrò nell'orecchio distraendolo.

-Ti starebbe davvero bene-
Spostò una mano sul fianco forse troppo vicina al bassoventre.

-Non se ne parla-
Keith sorrise beato dalle improvvise attenzioni del castano.

-Tardi-
Lance approfittò dell'occasione per sfilargli di mano velocemente la maglia bordeaux.

La accartocciò tirandola sull'armadio sicuro dell'altezza dell'amico non abbastanza rilevante da poterla raggiungere.

-Vestiti-
Lance passò al ragazzo un mucciò di vestiti mal piegati.

Keith non oppose resistenza rassegnato all'idea che dopo tutto era per il suo compleanno.
Si mise la camicia con calma e infilò i jeans neri.

"Se questo significa vestirsi bene" pensò ridendo tra se e se.

Il castano lo ammirò per qualche secondo, era davvero bello.

-Ok muoviamoci-.

Scesero in cittadella con tutta la famiglia, fortunatamente i genitori diedero spazio ai figli pensando loro ai bambini e dando possibilità a Lance e Rachel di divertirsi.

Passeggiarono per le bancarelle e alle 21:00 si sedettero sul ponte ad ammirare i fuochi d'artificio lanciati dalla piazza.

Era più sicuro starne alla larga, c'era davvero troppa gente e calca a festeggiare.

Era un bel paesino e in quell'orario la temperatura era perfetta, diversa dall'afa estenuante delle tre del pomeriggio.

Quando iniziò a fare buio la maggior parte dei McClain incominciò a rincasare.

-Ora ci divertiamo-
Rachel quasi gridò al gruppo rimasto.
Luis, Emilia e i bambini furono i primi ad andarsene seguiti dai genitori, zii e nonni.

Perfino Emilia preferì ritirarsi, non era al massimo della sua forma.
Samuel e Rebecca, invece, implorarono la madre irremovibile dalla sua decisione.

Così rimasero Rachel, Veronica, Lance, Marco e Keith.
Entrarono in un pub accanto ad una discoteca.
Rachel trascinò la sorella in bagno.

-No aspetta-
Marco fermò Keith dal sedersi ad un tavolo.

Il corvino lo guardò confuso.

-Deve solo cambiarsi il vestito, adesso prendiamo da bere nell'edificio qui a fianco- .

Doveva averglielo spiegato forse un po' troppo forte perché dopo poco un uomo gli chiese di andarsene.

-Prendete qualcosa?-
Era scortese, con maniere rudi.

-Stiamo solo asp-

-Se non avete intenzione di consumare niente allora dovete andarvene-
Interruppe facendo riferimento ad un cartello dietro di lui con scritte le regole del locale sotto forma di immagini.

STUCK HERE | KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora