30.

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–Mhhmhmh-

-Che hai?-

Il castano si era letteralmente lanciato sul letto a pancia in giù, mentre Keith cercava nel suo zaino il regalo per Lance.

-Che giornata, ho bisogno di riposare. E dire che è domani dove festeggeremo sul serio-

-Festeggeremo?-

Il corvino si sedette accanto al amico premurandosi di nascondere bene dietro sé il pacchetto.

-Non credere che sarà così facile evitare di ballare, come questa sera-

Lui abbassò lo sguardo

-Sarà meglio che mi faccia perdonare allora-
Tirò fuori il regalo.

Lance rimase sorpreso e alzò entrambe le sopracciglia.

-Davvero?-

-Non lo vuoi?-
Alzò un sopracciglio e lo ritrasse a se

-No no no-
Lo prese

-Ma sappi che lo accetto per cortesia-

-Si certo-

Il ragazzo non ci mise molto a scartarlo.

-Tu, che. Ma, come?-

-Ti piace?-
Sorrise soddisfatto dell'effetto che gli avesse fatto la sorpresa.

-Scherzi? E' da più di un anno che ho messo gli occhi su questo gioiello ma nessuno mai ha voluto regalarmelo-

Aveva le pupille dilatate, aprì la confezione e se lo mise.

-Lo tieni per la notte?-

-Qualcosa in contrario?-
Replicò lui guardandosi il polso con gioia.

-Sono solo felice che ti piaccia-

Detto ciò fece per indossare il pigiama, ma a metà del processo, con solo i pantaloncini addosso richiamò l'attenzione di Lance.

–Ti da fastidio se mi cambio qui?-
Come se potesse dirgli di no.

Lui arrossì di colpo per poi guardare in un'altra direzione tendente al muro

-N-no fa pure-

Anche Lance seguì il suo esempio iniziando a spogliarsi.

Keith gli diede le spalle.

I lineamenti della sua vita, il basso ventre, le scapole e i muscoli contratti, ogni sua piccola parte faceva impazzire Lance.

Il castano frenò le sue fantasie concentrandosi a trovare il suo pigiama.

Una volta puliti e rivestiti, spense la luce.

Le tende non erano tirate e la luce lunare, come nelle precedenti sere, illuminava l'intera camera.

-Keith-

Lo chiamò a bassa voce.

-Keith-
Si ripeté il castano non udendo risposta.

Il corvino si girò verso il lato di Lance, non più dandogli le spalle.

-Non volevi dormire?-
Entrambi sussurravano pur sapendo che nessuno mai avrebbe potuto sentirli, data la posizione delle camere nella grande casa.

-Perché oggi eri in stanza con mia sorella, c'è qualcosa tra di voi?-

-Perché mi hai invitato qui?-

Lance si girò di schiena a pancia all'insù,

-Non hai risposto-

STUCK HERE | KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora