E da cinque minuti che sono ferma sotto il getto dell'acqua calda della doccia..
Cinque minuti che non riesco a smettere di pensare a ieri notte.. I gemiti e i lamenti sono durati all'infinito...
Paura... la paura è un'altra cosa... posso provare.. repulsione.. indifferenza.. fastidio.. si.. forse quello che sento in questo momento è questo.. non riesco a pensare ad altro.
Quando la sveglia ha suonato mi sono alzata di colpo sudata e terrorizzata..
Non può fare così con me..
Esco dalla doccia e mi avvolgo con un asciugamano gigante bianco e mi abbraccio.. mi guardo allo specchio..
Il mio unico ex ragazzo.. mi insultava... mi umiliava e io da ragazza innamorata stavo zitta.. una sera voleva andare oltre e a cercavo di prendermi con la forza.. ma lui era magro ed è stato abbastanza facile ma se mi dovesse capitare con Martin.. non so se riuscirei a evitarlo.. a fermarlo..
Direi che il destino c'è la con me.. basta elencare tutto quello che mi è successo..
Genitori inesistenti..
Orfanotrofio...
Bambini cattivi..
Castigo..
Vincent..
E poi.. la mia nuova famiglia.. direi perfetto..
Mi asciugo i capelli e scaccio con una mano i pensieri brutti.
Stasera chiamo sara così mi racconta un pò di novità..
Mi trucco e mi dirigo nella cabina armadio.
Prendo l'intimo poi una camicia e dei pantaloni attillati neri e tacchi.
Mi vesto e mi dirigo sotto nell'androne.. lui mi sta aspettando.. e vestito come sempre.. camicia bianca, giacca nera..
Mi guarda e io distolgo lo sguardo.. gli passo accanto.
" Grace!" mi prende il braccio e io sono costretta a fermarmi,mi giro e lo brucio con lo sguardo.
"Non mi toccare." strattono il braccio e mi dirigo in strada e poi in macchina.
Entro, sento un "maledizione" e poi entra anche lui.
Spero che qualcuno gli telefona.
"Grace.. dobbiamo parlare" no..
Noi non abbiamo niente da dirci..
" Grace.." basta..
" Martin basta. Non voglio parlare con te, non insistere ." lui sorride nervoso e ritorna a guardare il finestrino.
La macchina si ferma e lui scende per primo e fa di corsa le scale.
Bene si è tolto dalle scatole.
" Grace?!" mi giro e vedo George che mi viene incontro con le braccia aperte. .
" ehi.. " lui mi abbraccia stritolandomi e poi saliamo insieme gli scalini.
"anche tu lavori qui?" lui mi sorride e annuisce. "dirigo gli interni cioè i clienti del nostro paese.... Martin e degli esterni... si occupa dei clienti degli altri paesi.." io annuisco.. dovrei aver letto di un tipo cinese.. non me lo ricordo..
Arriviamo a un bivio dove ci sono situati due ascensori.
Saluto con un abbraccio George ed entro nell'ascensore..
Non mi dire ha anche un pulsante tutto suo..
Gli ascensori si aprono e io mi irrigidisco.
Entro nell'ufficio e mi trovo martin con le gambe accavallate e seduto sulla scrivania.. sta giocando con la penna oltretutto una mia penna..
Appena mi guarda smette e mi inchioda con lo sguardo.
Deglutisco e sospiro.. bene iniziamo.
Mi avvicino e poso la borsa per terra e inizio a rovistare in cerca dei documenti.
"Grace mi stai evitando?" ma dove cavolo è quel documento..
Sbatte una mano sui fogli costringendomi ad alzare lo sguardo.
Si avvicina per prendermi la mano e io mi scosto spaventata.
Cazzo.. perché devo spaventarmi..
" Grace ora hai paura di me?" ooo ora sta entrando troppo nel personale..
Non va bene..
"devo lavorare."lui corruga la fronte..
Si alza e si dire nel suo ufficio.
Dopo cinque minuti e dopo che il mio cuore si è calmato suona il telefono.
" buongiorno, ufficio di Stone!" sento una risata che mi fa raggelare..
"Grace, ricordati ciò che è mio è mio.. tu hai sentito e visto troppo ormai sei mia e questioni di minuti.. secondi.. ore.. giorni.. preparati Grace.." rimango sospesa.. con il telefono tra le mani e gli occhi fissi nel vuoto..
Quell'uomo fa paura..
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Lui..Cuore di ghiaccio...
RomanceGrace.. orfana fin da quando è nata.. vive in un orfanotrofio.. un giorno gli viene comunicato che è stata adottata da una famiglia molto prestigiosa gli Stone.. ma prima che diventi effettivamente parte della famiglia deve andare a scuola, universi...