Cap. 9

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E da cinque minuti che sono ferma sotto il getto dell'acqua calda della doccia..

Cinque minuti che non riesco a smettere di pensare a ieri notte.. I gemiti e i lamenti sono durati all'infinito...

Paura... la paura è un'altra cosa... posso provare.. repulsione.. indifferenza.. fastidio.. si.. forse quello che sento in questo momento è questo.. non riesco a pensare ad altro.

Quando la sveglia ha suonato mi sono alzata di colpo sudata e terrorizzata..

Non può fare così con me..

Esco dalla doccia e mi avvolgo con un asciugamano  gigante bianco e mi abbraccio.. mi guardo allo specchio..

Il mio unico ex ragazzo.. mi insultava... mi umiliava e io da ragazza innamorata stavo zitta.. una sera voleva andare oltre e a cercavo di prendermi con la forza.. ma lui era magro ed è stato abbastanza facile ma se mi dovesse capitare con Martin.. non so se riuscirei a evitarlo.. a fermarlo..

Direi che il destino c'è la con me.. basta elencare tutto quello che mi è successo..

Genitori inesistenti..

Orfanotrofio...

Bambini cattivi..

Castigo..

Vincent..

E poi.. la mia nuova famiglia.. direi perfetto..

Mi asciugo i capelli e scaccio con una mano i pensieri brutti.

Stasera chiamo sara così mi racconta un pò di novità..

Mi trucco e mi dirigo nella cabina armadio.

Prendo l'intimo poi una camicia e dei pantaloni attillati neri e tacchi.

Mi vesto e mi dirigo sotto nell'androne.. lui mi sta aspettando.. e vestito come sempre.. camicia bianca, giacca nera..

Mi guarda e io distolgo lo sguardo.. gli passo accanto.

" Grace!" mi prende il braccio e io sono costretta a fermarmi,mi giro e lo brucio con lo sguardo.

"Non mi toccare." strattono il braccio e mi dirigo in strada e poi in macchina.

Entro, sento un "maledizione" e poi entra anche lui.

Spero che qualcuno gli telefona.

"Grace.. dobbiamo parlare" no..

Noi non abbiamo niente da dirci..

" Grace.." basta..

" Martin basta. Non voglio parlare con te, non insistere ." lui sorride nervoso e ritorna a guardare il finestrino.

La macchina si ferma e lui scende per primo e fa di corsa le scale.

Bene si è tolto dalle scatole.

" Grace?!" mi giro e vedo George che mi viene incontro con le braccia aperte. .

" ehi.. " lui mi abbraccia stritolandomi e poi saliamo insieme gli scalini.

"anche tu lavori qui?" lui mi sorride e annuisce. "dirigo gli interni cioè i clienti del nostro paese.... Martin e degli esterni... si occupa dei clienti degli altri paesi.." io annuisco.. dovrei aver letto di un tipo cinese.. non me lo ricordo..

Arriviamo a un bivio dove ci sono situati due ascensori.

Saluto con un abbraccio George ed entro nell'ascensore..

Non mi dire ha anche un pulsante tutto suo..

Gli ascensori si aprono e io mi irrigidisco.

Entro nell'ufficio e mi trovo martin con le gambe accavallate e seduto sulla scrivania.. sta giocando con la penna oltretutto una mia penna..

Appena mi guarda smette e mi inchioda con lo sguardo.

Deglutisco e sospiro.. bene iniziamo.

Mi avvicino e poso la borsa per terra e inizio a rovistare in cerca dei documenti.

 "Grace mi stai evitando?" ma dove cavolo è quel documento..

Sbatte una mano sui fogli costringendomi ad alzare lo sguardo.

Si avvicina per prendermi la mano e io mi scosto spaventata.

Cazzo.. perché devo spaventarmi..

" Grace ora hai paura di me?" ooo ora sta entrando troppo nel personale..

Non va bene..

"devo lavorare."lui corruga la fronte..

Si alza e si dire nel suo ufficio.

Dopo cinque minuti e dopo che il mio cuore si è calmato suona il telefono.

" buongiorno, ufficio di Stone!" sento una risata che mi fa raggelare..

"Grace, ricordati ciò che è mio è mio.. tu hai sentito e visto troppo ormai sei mia e questioni di minuti.. secondi.. ore.. giorni.. preparati Grace.." rimango sospesa.. con il telefono tra le mani e gli occhi fissi nel vuoto..

Quell'uomo fa paura..

Lui..Cuore di ghiaccio...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora