「Capitolo 16」:Orgoglio

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Izuku era stufo, stanco del silenzio da parte del biondo platino, che non aveva la minima intenzione di rivolgervi la minima parola. Fino a qual momento decise di sorvolare i suoi sguardi spenti di qualsiasi luce, ma ora voleva smettere di nascondersi per paura di una sua possibile reazione. Voleva chiarire e chiedergli perché lo ignorasse in quel modo. «Kacchan.» La sua voce ferma e seria arrivò alle orecchie di Katsuki, che girò la testa nella sua direzione, e rimase a contemplare il suo sguardo autoritario. «Che c'è?»; «Dobbiamo parlare.»

Shouto non era presente in quel momento, ed i due erano soli, in mezzo ad una radura. Katsuki, anche se molto confuso, annuì controvoglia, guardando il verdino da sotto le ciglia bionde come i suoi capelli sparpagliati. «Perché mi ignori? Che ho fatto?» Rimase spiazzato, immobile, mentre trovava una scusa plausibile a quelle domande così facili in apparenza, ma difficili. Un po' come dire: Più facile a dirsi che a farsi. Lui lo amava, ed avrebbe voluto dirgli di sopprimere quell'amore che provava nei suoi confronti perché sapeva che lui è Shouto avevano un rapporto, ma non osò fiatare.

Ed era anche geloso, geloso perché lui poteva avere ciò che non ha mai potuto avere, e che forse mai avrà: l'amore di Izuku, un diciannovenne sorridente e solare, sempre disposto ad aiutare gli altri, il Principe azzurro che lo ha salvato dall'esterno solitudine. «Dimmelo, perché?» La sua voce si faceva sempre più debole, ed il suo respiro si faceva pesante e ingestibile. Paura era la parola giusta per spiegare il suo stato d'animo, ma il suo ego ed il suo orgoglio non gli facevano nemmeno sfiorare quella possibile motivazione.

«Ho capito, non mi vuoi come amico, non mi hai mai voluto bene... vero?» Il biondo grano si sentì macar l'aria nel petto, e si strinse nel suo mantello, unica ancora che lo salva a dal buio in quel baratro di disperazione e tristezza. Poi gridò. «Non è vero!» Tentò di costruirsi un alibi, ma Izuku non ne volle sapere. «Allora perché non hai fiducia in me? Perché non mi dici cosa è successo? Perché?! Ti ho forse fatto qualcosa?!» Ma le sue mani vennero fermate da Katsuki, che si era innervosito. Nessuno poteva chiedergli contro in quel modo, e nessuno doveva interpretare i suoi pensieri, sopratutto se si sbagliava. «BASTA! NON SONO CAZZI TUOI COME STO!»

Midoriya strattonó la sua mano, facendo si di liberarsi dalla forte stretta sul suo polso ustionato da Katsuki. Se Bakugou il termine di paura non lo sapeva toccare, Izuku ci era riuscito, perché era indignato e spaventato dall'atteggiamento dell'amico. Indietreggió, sighiozzando e coprendosi gli occhi lucidi e rossi con le mani. «Ho capito... va bene, f-fa come vuoi... se sono qui, è-è per salvare mia madre, o-ok?» Katsuki tentò di riprendere la presa sul suo polso ustionato, ma il verdino lo evitó. «N-NON TOCCARMI!» Quando alzò la testa, il biondo platino poté vedere i suoi occhi verdi colmi di lacrime. Rimase a bocca aperta, tentando di parlare e dire qualcosa per giustificare quel suo atteggiamento nei suoi confronti. «Izuku io-» Era la prima volta che lo chiamava per nome. «IZUKU UN CORNO! SONO, O-O NON S-SONO TUO AMICO?! I-IO... M-mio stavo preoccupando p-per te...»

Shouto, aveva ascoltato tutto, ed aveva visto Izuku allontanarsi da Katsuki correndo via. No, non lo meritava, Bakugou non meritava il cuore di Midoriya. Se lo sarebbe promesso, non si sarebbe più arreso. Ed i suoi occhi eterocromatici iniziarono a brillare di convinzione e determinazione. Avrebbe conquistato il cuore di Midoriya a tutti i costi, nelle grinfie di Bakugou non ci sarebbe nemmeno finito.

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«Midoriya, sta calmo, cosa è successo? Dov'è Bakugou?» Chiese Todoroki, con un verdino piangente fra le proprie braccia. «Lo sapevo, l-lo sapevo, non mi ama!» Shouto rimase a guardarlo on gli occhi spalancati ed il cuore che batteva. Poi, vide l'ustione sul polso. Si offrì di fasciare la ferita con delle garze che aveva nella sua borsa, per evenienza. E gli scappò una domanda che forse non era il nome di fare, ma non gli importava, come a sapere tutto dal suo punto di vista anche se aveva visto tutto quello che Bakugou.

«Cosa ti ha fatto?» Izuku continuava a singhiozzare, toccandosi l'ustione coperta dalla stoffa ruvida al tatto. «Io ho cercato spiegazioni riguardanti il fatto che mi ignora. Ho iniziato a perdere il controllo, non lo so, ho detto qualcosa di sbagliato e lui, tenendosi stretto il polso mi ha urlato che non me ne devo fregare di quello che gli succede... E mi ha bruciato il polso.» Shouto sosopiró, abbraccaindo Izuku. «Hai fatto bene, a rispondergli a tono. Sai che non ti merita?»

«Lo so Shouto, ma lo amo troppo per non guardarlo con ammirazione e sorridergli. Ma mi tratterró dal farlo, perché voglio dimenticare tutto, sopratutto lui.»

Nessun Dorma ※ -BakuDeku/KatsuDeku-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora