「Capitolo 19」:La Strega

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I loro piedi affrontavano nella neve fresca della montagna, ed appena arrivarono videro solo una grande capanna collegata tramite ponti in legno di quercia ad un enorme albero dalle cavità luminose. La notte regnava sovrana, e le lucciole erano piccole stelle viventi che illuminavano tutt'intorno quella strana casa sull'albero. Fecero le scale, e Shouto busso alla porta, che poco dopo si aprì, rivelando una ragazza dai capelli castani a caschetto, gli occhi marroni e delle guance rosa.

La sua espressione era indecifrabile, la sua bocca spalancata dava segno di stupore. «Oddio Shouto, stai bene?! Cosa è successo?!» Chiese, guardando il corpo inanimato del drago mutaforma sulle spalle del biondo grano, che guardò male la ragazza. «Abbiamo bisogno di aiuto.» La giovane annuì, e fece entrare i viaggiatori nella propria dimora. Appena cercarono la soglia, un grande salone con degli scaffali lungo i muri con sopra pozioni ed erbe di ogni genere, si presentò dinanzi i loro occhi stanchi. «Siete messi male...»

«Beh, abbiamo combattuto contro la Lega dei Villains, è logico!» Gridò Bakugou, stanco come non era mai stato. «Sì, ma calmati, biondino... ditemi cosa è accaduto.» Dopo un po' si aggiunse anche una sua amica, nonché coinquilina. Il suo nome era Tsuyu Asui, era una dei mutaforma, proprio come Kirishima, solo che lei poteva trasformarsi in una rana. Dopo aver fatto mettere in un letto Eijirou, iniziarono a spiegare la storia de quel lungo viaggio, mentre la giovane strega curava le ferite del drago, ancora dormiente. «Però... comunque, il mio nome è Uraraka Ochako. Mi spiace per tutto quello che è successo, deve esser stata molto dura...»

Katsuki annuì, mentre Shouto guardava in giro per la stanza dove quella sera e molte e altre avrebbero alloggiato. «Se vi serve aiuto io ci sarò. Bakugou-Kun, a quanto vedo anche tu non sei messo molto bene. Devo curare anche te e Shouto.» Il biondo platino, anche se controvoglia, si distese sul suo letto, così come fece Shouto poco dopo. «Asui, potresti portarmi le garze e le erbe macinate ieri?» La ranocchietta annuì contenta, prendendo ciò che serviva alla sua amica strega, e porgendogli tutto ciò che aveva chiesto mettendo tutto sul tavolo.
Dopo aver finito, tutti ritrovarono su un letto dopo mesi, e poterono dir di essere tornati in forze, anche se sarebbero ripartiri tra pochi giorni in una località che solo Eijirou conosceva.

Kirishima aveva detto che ad Ovest, vi era una roccaforte enorme dove vi era il capo dei Villains. Vi era stato una volta, e sapeva che forse Izuku Midoriya e sua madre erano lì. Ne era certo.
Il giorno dopo, si svegliò seguito a ruota da Bakugou e Todoroki. Iniziarono ad allenarsi in una sala abbastanza spaziosa che Uraraka dedicava alle prove delle varie pozioni che creava. A volte veniva Tsuyu a vederli e portar loro qualcosa, ed al biondo sotto sotto stava simpatica, ma aveva un ego smisuayo e non lo ammetteva. Quel giorno, mentre si risposava seduto su una piccola panca lì vicino, vide la rana appoggiare un vassoio con delle tazze da the sulla panca, dove si mise seduta anche lei poco dopo.

«Ti vedo turbato, Bakugou-Kun. Qualcosa non va?» Il tono gentile della rana rendeva confuso il diretto interessato, come poteva chiedere certe cose con così tanta tranquillità? «I cazzi tuoi no, eh?» Ribatté, vedendo Eijirou colpire con un calcio Shouto, che però lo schivó. Quella rana, intanto, si stava prendendo la fiducia del biondo con estrema facilità. «Beh, io dico solo la verità. Sono un'indivina, sai?» Il bidone scoppiò in una fragorosa risata, guardando di sbieco la ragazza dai capelli verdastri. «Dimostralo!» La ranocchietta accontentó la sua richiesta con un sorriso. «Sei turbato e nervoso perché hanno rapito il ragazzo che ti piace, ed è normale. Se qualcuno facesse delle alla mia migliore amica mi sentirei male.» Bakugou per poco, non spuntava il the che stava bevendo.

«Ti dico solo una cosa: sbagliare, avere paura è umano, quindi non arrabbiarti o spaventarti di aver paura, perché siamo tutti quanti uguali.» Mentre se ne stava andando, il biondo la prese per una manica della maglia bianca che portava, guardandola negli occhi verdi. «Come lo sai?»;
«Te l'ho detto, sono un'indovina.»

Nessun Dorma ※ -BakuDeku/KatsuDeku-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora