「Capitolo 23」:Luna

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"Ti prego, risvegliati..."
Non sapeva che altro fare, dopo la condanna a morte del padre, era rimasto insieme ad Izuku tutte le notti. In quella battaglia Cia aveva quasi rimesso un braccio e forse anche la sua vita. Era caduto in un coma profondo, e continuava così da mesi. Mangiava poco, solo quanto bastava per farlo rimanere in vita, per il resto, poteva rimanere lì.

Era una specie di spettacolo osservare il verdino dormire: poteva vedere la luce illuminare i suoi lineamenti infantili, le sue guance paffute e rosee ricoperte di lentiggini e le sue ciglia lunghe. Il lato doloroso di ciò, era che non si erano ancora aperte le sue palpebre, non aveva ancora visto i suoi occhi verde speranza aprirsi.

La speranza di vederlo di nuovo stare a parlare amichevolmente con i coetanei, di vederlo sorridere, perché era da troppo tempo che le sue labbra erano una continua linea retta. I suoi capelli spettinati erano adagiati disordinatamente sul letto ordinato dalle lenzuola bianche come la sua anima pura, priva di alcuna macchia di peccato, se non la morte del padre sul patibolo.

Sentí la porta cigolare, e si girò verso la sua direzione. Shouto era entrato nella stanza con un mazzo di rose fra le mani, e lo mise in un vaso lì accanto. Anche Bakugou avrebbe voluto donare al suo amato dei fiori, ma rimanere al suo fianco era molto più importante. Che poi, a cosa servono i fiori? Non lo sapeva. «A me Midoriya piace.» L'unica cosa udibile era il flebile sospiro del Principe dai capelli verdi e la voce bassa di Todoroki, ed il biondo platino, quando quella sera, ascoltò quella frase, rimase spiazzato. «Cosa intendi-» Ma il bicolore era intento a guardare i tratti del viso del biondo, che non accennava a spostare lo sguardo da quello di Shouto, che intanto era scoppiato in lacrime, mentre sul suo viso si era materializzato un sorriso.

«Ma lui non ama me. Purtroppo, queste rose non possono dimostrare nulla, le cose che contano sono i gesti, le parole, ed io non sono bravo in tutto ciò. Per tutto questo tempo, sono rimasto in silenzio a guardarvi, e... beh, Bakugou, prenditene cura e non abbandonarlo mai. Per nessuna ragione.» Il biondo grano non seppe cosa dire, ed osservò il Principe del Fire Kingdom andarsene nel suo regno con il suo cavallo bianco, come le nuvole che in cielo non erano presenti. Inesistenti come le parole dette, ma mai volute veramente.

La luna era calata, ed i suoi raggi mettevano in risalto le labbra sottili del suo amato, che dormiva pacificamente nel suo letto bianco come la fonte di luce, immerso nel silenzio totale della notte, rotto solo dai sospiri di Katsuki, che non seppe mantenere la tentazione.

«Ti amo, Izuku.»
Uno schiocco di labbra, tre parole e lacrime infinite colarono dal suo viso. Il suo pianto venne ricambiato da una stretta forte, quella della sua mano con quella di Izuku, che oramai sorrideva con occhi socchiusi dal desiderio.

«Ti amo anche io...» Un'immensa gioia fece battere il cuore dei due all'impazzata, una gioia che faceva tramare ad entrambi lo sfiorare delle loro labbra mille e mille volte, rompendo il grande silenzio che vi era con lo scoccare dei loro baci, dei loro sospiri e dello scontrarsi delle loro lingue.

Le loro mani rimasero unite, perché mai più si sarebbero tenuti il broncio, e mai più si sarebbero abbandonati. Mai.

Nessun Dorma ※ -BakuDeku/KatsuDeku-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora