CAPITOLO 34

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LA STELLA PIU' FRAGILE DELL'UNIVERSO, ULTIMO

''Che poi mi piace anche quando non parli

E canti sottovoce quei tuoi ritornelli
Mentre tra le dita rinchiudi i capelli
Comunque con te, comunque con te
Quando mi dici: "Mi vedo sbagliata"
Invece sei come io ti ho disegnata
Tu che rimani anche appena sei andata
Comunque con te, comunque con te

Mi piacerebbe portarti in collina
Vedere il mondo come si declina
Portarti più in alto, più su delle nuvole
Tu che profumi di sogni e di fragole

Se riniziasse un'altra vita
Non chiederei che fosse infinita
Mi basterebbe sapere che esisti
Che è lo stesso il profumo che indossi
E se non mi conoscessi farei come ho fatto
Dirti che ti aspetto in un posto perfetto
Che poi io di perfetto non ho proprio niente
Divento perfetto se ti ho tra la gente
Comunque con te, comunque vada con teComunque vada con te
Comunque vada con te
Comunque vada con te''

ALICE'S POV

Io, Silvia e Valentina siamo sedute al bar, ho appena terminato la conversazione telefonica con Claudio ma non voglio ancora andare via. Valentina si sta sfogando con noi e io sento una strana connessione tra noi e vorrei  tanto aiutarla. Nessuno a quindici anni dovrebbe provare quello che sta provando lei. Non so cosa provi eppure posso solo immaginare quanto stia soffrendo. La mia empatia, ormai nota a tutti, mi porta a pensare che lei non abbia bisogno di una figura che rimpiazzi sua madre, che ormai ha gli ultimi mesi di vita, ma di qualcuno che le faccia capire che no non è giusto vivere senza di lei ma lo si deve fare proprio per lei.

Sembra un contro senso e forse lo è davvero ma riesco solo a pensare al fatto che nessun figlio, specie se così giovane, dovrebbe soffrire la perdita di un genitore. Valentina poi ha solo sua madre e un'amica della madre che lei considera come una zia.

Valentina sembra una persona timidissima ma ha trovato il coraggio di confidarsi con me, ha detto che le ispiravo fiducia e che non riesce mai a sfogarsi davvero come vorrebbe perchè le sue amiche non la capiscono.

Io, come a mia nonna piace ricordare ai più, possiedo quel magico dono dell'empatia che riesce a  rendermi affabile a tutti e concede loro il lusso di potersi sfogare e confidare con me proprio perchè riesco ad immedesimarmi nei loro drammi. Non li sminuisco, li comprendo, cerco di trovare una soluzione, sono una buona ascoltatrice ma, da brava empatica, mi faccio coinvolgere fin troppo e i sentimenti di chi si confida con me diventano i miei in un batter d'occhio. E' come se in qualche modo fossi connessa con le persone e i loro sentimenti.

Con Valentina ho avuto da subito questa speciale connessione, come se fossimo destinate a raccontarci l'una dell'altra. 

Mi ha raccontato di tutta la sua infanzia. E' nata in Italia ma poi lei e sua madre, Francesca, si sono trasferite in Inghilterra, per il lavoro della madre.

Da brava indiscreta ho chiesto il perchè dell'assenza del padre e Valentina ha semplicemente detto che esiste ma lei non lo ha mai conosciuto, per volere della madre, credo. Le è mancata molto questa figura, ciò non toglie che sua madre sia stata formidabile con lei. Ma Valentina ha sempre invidiato le loro amiche che avevano un secondo genitore, fosse esso uomo o donna, perchè avere due figure di riferimento per lei sarebbe stato di grande aiuto. A tutti è capitato di ''sfruttare'' l'altro genitore per avere una concessione in più quando il primo non ci lasciava il via libera.

Imprevedibile come Noi-L'Allieva (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora