CAPITOLO 39

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Un po' in ritardo... come sempre ormai, ma ci sono!

Non vi nego che la vena creativa è venuta un po' meno, tra esami, lezioni, tante cose da fare e poi quest'emergenza degli ultimi mesi. Sono stata, come credo un po' tutti, angosciata e molto  stressata e solo nelle ultime settimane sono riuscita a creare qualcosa che non fosse un semplice "contentino" ma qualcosa che mi soddisf, o quasi. Sono sempre molto critica, specie con me stessa e con ciò che scrivo! 

Adesso sono nel periodo 'sessione estiva' ma ho già le basi per i prossimi capitoli, devo solo sperare che la vena creativa mi colga nei momenti migliori. Ormai siamo già quasi alla fine (il finale è praticamente già scritto...ops)!

Spero che questo capitolo vi piaccia, chiedo scusa perché so già che non è lungo come al solito ma spero possiate apprezzare comunque. 

SPOILER ALERT: Alto contenuto di AA e CC, astenersi acidità! ;)

SOLO UNA CANZONE, EX OTAGO

''Resta con me
Perché la notte mi fa perdere
Poi non ho voglia di sognare
Perché domani è uguale
Resta con me
Anche se è una vita che usciamo insieme
Dormir con te stanotte è importante
Perché ci vogliamo bene

Non è semplice
Restare complici
Un amante credibile
Quando l'amore non è giovane
Non è semplice
Scoprire nuove tenebre
Tra le tue cosce dietro le orecchie
Quando l'amore non è giovane

È solo una canzone
Abbracciami per favore
A te posso dire tutto
Tutto ciò che sento''

SABATO SERA.

Questi ultimi giorni sono trascorsi fin troppo velocemente anche se, stranamente, avrei voluto che procedessero lenti per poter avere il tempo di metabolizzare tutto ciò che è successo e prepararmi a ciò che accadrà di qui a poco.

Sto per lasciare fisicamente la casa che nei mesi precedenti mi ha ospitata per andare a vivere, a convivere, con l'uomo che amo. Dico fisicamente perché mentalmente sono già proiettata a ciò che mi aspetta, ad una convivenza che sicuramente sarà difficile ma che voglio fortemente: per una volta sono così sicura della mia scelta e delle mie intenzioni che quasi non ho paura.

Secondo mia madre sto affrettando troppo tutto, dopo tutto io e Claudio ci siamo riappacificati definitivamente solo da pochi mesi.

Lui ha appena scoperto di avere una figlia di cui, volente o nolente, dovrà occuparsi e io sono certa che lui, alla fine, prenderà la scelta più giusta per lei. Non è più l'uomo egoista che tutti immaginano, lo so bene, anche se spesso finge che non sia così.

Lo so perché riconosco il suo altruismo, il suo lasciare un po' di caffè pronto in più con la scusa "è avanzato'', quando in realtà sappiamo entrambi che non è così: io ultimamente preferisco berlo con lo zucchero, lui amaro. Il caffè che rimane, guarda caso, è sempre zuccherato.

Come quando, sapendo che ho del lavoro da sbrigare, ricerche ed analisi da effettuare, lui mi fa trovare i libri e le ricerche adatte sulla scrivania, solo per aiutarmi ma senza farlo in maniera diretta.

Sono sempre stati i gesti a parlare al suo posto, più delle parole. Prima non me ne rendevo conto ma adesso sento che potrei vivere con meno parole ma non senza i suoi inconfondibili gesti.

Tutto ciò nasconde un significato così simbolico che quasi mi manca il fiato. La forza dell'amore mi stupisce sempre, mai avrei pensato di fare tutto ciò per amore di un uomo che mi ha fatto patire le pene dell'inferno.

Eppure, eccomi qui. Zaino in spalla, valigia alla mano, qualche scatolone in auto e un cappotto leggero che non vedo l'ora di lasciar cadere per terra sul pavimento di quella che adesso potrò chiamare Casa Mia.

Imprevedibile come Noi-L'Allieva (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora