(T/N) 's P.O.V.
Erano passati due anni da quella notte... Una notte che mai avresti dimenticato e che ti tormenterà per tutta la tua vita, assieme a quei tre anni passati con quel lurido mostro. Di cosa sto parlando? Beh, iniziamo dall' inizio.
Eri una semplice ragazzina di tredici anni, eri amante di cose a tema Dark quindi cose come occultismo, assassini etc, e eri ossessionata da un killer in particolare... Jeff The Killer. Era una fissazione strana, al tempo Jeff aveva sedici anni, era un ragazzino, un killer a sangue freddo di quell'età era cosa rara. Era uno psicopatico, un sociopatico e anche un essere senza cuore. Era molto forte in base alle ricerche che avevi fatto e pareva scegliere con estrema cura chi uccidere. Secondo alcune fonti, il killer seguiva, pedinava e stalkerava le sue vittime per giorni prima di attaccare. Era stupefacente. Eri estremamente attratta dal suo modo di fare, ti sarebbe tanto piaciuto parlarci e sapere cosa lo spingeva a uccidere e fare ciò che faceva... Volevi anche sapere da lui in che modo operava. Ciò che non ti aspettavi era che lui ti avesse puntato come sua preda. Già, proprio così. Il killer era rimasto affascinato dalla tua mancanza di paura nei suoi confronti e, anzi, era attratto dalla tua attrazione nei suoi confronti.
Una notte ti è apparso in camera, ti ha tappato la bocca e ti ha legata come un salame. "Tu verrai con me" ti disse con tono freddo come tu iniziavi a tremare di paura. Una cosa era immaginare, un'altra era trovarsi faccia a faccia con un ragazzo col volto così deturpato che puzzava maledettamente di sangue. Aveva un odore metallico tipico del sangue fresco e, infatti, era coperto da esso.
Per tre lunghi anni ti ha tenuta prigioniera. All'inzio ti parlava, ti domandava cose... Dalla tua infanzia, facendoti rivivere i tuoi periodi più brutti, fino alla tua attuale età, facendo pressione sulle tue paure e insicurezze. Dopo i primi sei mesi ha iniziato a diventare sempre più violento, sia verbalmente che fisicamente, dio solo sa quante volte ti ha toccata, violentata, picchiata e stuprata. Ti usava come sacco da boxe, eri il suo giocattolino. Eri un oggetto da usare e abusare a suo piacimento, ti parlava di come i tuoi parenti vivessero meglio senza di te, di come i tuoi amici vivevano meglio senza di te e, anzi, festeggiavano (cosa che hai appurato fosse falsa una volta tornata a casa tre anni dopo). Ti torturava psicologicamente, ti lasciava per giorni senza mangiare o bere, ti lasciava nelle tue stesse feci e vomito per giorni per poi lavarti con una pompa, senza nemmeno asciugarti o cambiarti. Avevi perso oltre quindici chili in quel periodo, eri ridotta uno scheletro. Eri il suo oggetto personale, una specie di sacco da boxe per quando si sentiva troppo stressato o annoiato. Non importava quante volte piangevi, quanto lo supplicassi o quanto bene ti comportassi... Lui non aveva bisogno di permessi o altro per ferirti. Ogni scusa era buona e se non ne aveva... Ti abusava lo stesso. Eri roba sua, continuava a parlarti dell'ossessione che aveva per te, di quanto tu avessi occupato la sua malata psiche. Tu eri parte di lui, a detta sua, non avrebbe mai lasciato nessun altro toccare il suo giocattolino. Guai a chi si avvicinava troppo a te o al rifugio in cui eravate... Portava dentro il povero malcapitato e lo sgozzava come un maiale davanti ai tuoi occhi. Ricordavi alla perfezione l'odore del sangue e la sua vista mentre scorreva fuori dal corpo delle vittime, lasciandole dissanguate. Ricordavi come i loro occhi ti supplicassero pietà, di come quegli occhi si spegnessero lentamente diventando vitrei e freddi... Vuoti. Occhi di ogni colore, blu, verdi, marroni o neri, non faceva differenza... L'effetto su di te era devastante. Li sognavi per notti, ti tormentavano tutt'ora, ti dilaniavano... E tu restavi solo lì a guardare, senza poter fare niente.
Una notte ti permise di uscire, ti lasciò correre via... Ma dopo qualche centinaio di metri ti sparò a una gamba, facendoti cadere. Non lo notasti al tempo ma lui ti seguì per ogni singolo metro, voleva cacciare a detta sua. Era da tanto che nessuno scappava e gli dava la possibilità di un inseguimento... E la malcapitata sei stata tu. Ricordavi alla perfezione lo sparo... E subito dopo l'atroce dolore che ti ha attenagliato mentre cadevi a terra.
Ecco, di questo parlavo. Era tutto questo che continuavi a sognare notte dopo notte, anche dopo essere scappata. Come sei scappata? Una notte era talmente ubriaco da lasciare la porta aperta, hai seguito le sue orme e sei finita in una strada in cui un camionista ti ha portata di corsa in ospedale dove ti hanno identificata e restituita ai tuoi genitori. Vi siete trasferiti, avete cambiato nome affinché non vi ritrovasse... E fino ad ora non era successo.
La tua psiche era ridotta a un cumulo di frammenti, prendevi svariati farmaci per non andare nel panico e per dormire... Ma ogni notte era la stessa storia. Lacrime, odio, rancore, sofferenza e incubi.
Anche le tue giornate non erano da meno. Stavi per finire la scuola per miracolo, avevi fatto tanti esami per recuperare gli anni e ormai eri alla fine... Lo stress si faceva sentire e di certo non migliorava le tue condizioni fisiche e psicologiche.Jeff The Killer's P.O.V.
Eccola... Quella lurida bastarda che gli era scappata due anni prima. Finalmente dopo anni di ricerca l'aveva trovata di nuovo. E l'avrebbe pagata cara per essere scappata via. Non doveva minimamente azzardarsi a farlo. Però era contento... Era contento di vedere le cicatrici emotive che le aveva lasciato. E quelle fisiche... Le adorava. Peccato che lei cercasse così tanto di nasconderle. Questo lo faceva infuriare. Lui mostrava con fierezza ogni sua minima cicatrice e lei doveva mostrare quello che lui era capace di fare. Doveva incutere timore a tutti quanti. Lei avrebbe presto avuto di nuovo a che fare con lui... E questa volta, lui avrebbe finito di distruggerla. L'avrebbe fatta a pezzi, abbastanza da riportarla al suo stadio suicida di due anni prima. Abbastanza da farle desiderare di morire ma senza mai permetterle di morire davvero. Le torture fisiche e psicologiche erano il suo punto più forte, erano le cose che gli riuscivano meglio. E presto si sarebbe divertito da morire con te.
~Timeskip to night~
(T/N)'s P.O.V.
Stavi studiando (materia) quando di colpo hai sentito una leggera risatina dietro di te che ti ha gelato il sangue nelle vene. Era malsana, con tanta cattiveria... L'avresti riconosciuta tra mille. Hai iniziato a iperventilare, stringendo nella mano un peperoncino spray che ti portavi sempre dietro per sicurezza e ti sei girata lentamente... Non hai avuto tempo di vedere nulla dato che un flash nero ti ha colpita alla tempia.
Ti sei svegliata lentamente, sollevandoti da terra solo per scoprire che eri stata incatenata al suolo. Hai emesso un gemito e hai iniziato a spaventarti, a guardarti intorno... Non riconoscevi nulla di ciò che ti circondava... Tranne un flash bianco nell'angolo della stanza. Jeff era lì, seduto, con la testa poggiata su una mano, il gomito poggiato sul ginocchio per sostenersi e sorrideva... Con così tanta perfidia che il tuo sangue si gelò nelle vene. Aveva una tale cattiveria nello sguardo che le lacrime ti sono istintivamente salite agli occhi dalla paura.
"Ciao, bambola~" ha miagolato lui alzandosi e mettendo enfasi nella parola bambola. Hai emesso un gemito di paura e ti sei raggomitolata nell'angolo come lui si ergeva al tuo fianco. Era cresciuto, era più alto e aveva una muscolatura più sviluppata di prima e i suoi tratti si erano induriti, dandogli un'aria più adulta... E anche più spaventosa.
Hai rabbrividito come lui ha sorriso, espandendo quel suo sorriso autoinflitto.
"Awwww, hai paura di me, stronzetta?" ha schernito lui abbassandosi e sollevandoti il volto per guardarti negli occhi. Tremavi, l'ansia stava prendendo il controllo di te mentre tu iniziavi a piangere e stringere forte la maglietta nelle mani, notando che aveva strappato via le maniche lunghe. "Sai... Ho notato che hai cercato di coprire le cicatrici che ti ho lasciato e quelle che ti sei autoinflitta stando con me. Sai che mi fa... Tanto infuriare?" ha detto lui prima con calma per poi mettere tutta la sua rabbia e ira nelle ultime parole, sbattendoti contro il muro. "Beh, farò in modo che tu non ne sia più capace" ha detto inziando a incidere la tua carne, proprio sulla clavicola.
Hai urlato, hai urlato più forte che potevi, avendo la vana speranza che qualcuno ti sentisse... Ma ovviamente nessuno ti ha sentita.
Subito dopo aver finito, ha usato il coltello per mostrarti cosa aveva scritto... Jeff. Aveva scritto il suo nome, in maniera bella grande affinché tutti leggessero. Hai pianto, tremavi, avevi paura... Ti aveva marchiata col suo nome, come se non bastassero le innumerevoli cicatrici che ti aveva lasciato in tre anni.
"Ora sei solo roba mia, (t/n). E guai a te se scappi ancora, potrei non essere così buono da risparmiarti." ha sibilato lui leccando via il tuo sangue dal coltello come tu ti disperavi e piangevi. L'incubo era ricominciato... E questa volta non saresti riuscita a scappare.Richiesta totalmente a caso dalla gentilissima livid_soul, è stata totalmente improvvisata di sera. Spero vi sia piaciuta ^-^
Le prossime a uscire saranno:
-TSUNDERE! Bloody Painter x Lettore
- YURI! Jane The Killer x Lettore
-YANDERE! Herobrine x Lettore
-Ben Drowned x LettoreScusate anche per questo "passo avanti" di storia ma ormai era pronta, tanto valeva postarla...
Comunque, Darky stacca...
Buona giornata, guys!! 🖤
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One Shots † Creepypasta × Lettore † **DISCONTINUATA**
Fanfiction**DISCONTINUATA** Creepypasta suggeriti da voi × Lettore, divertitevi con la lettura! (Se siete ragazzi e volete un One Shot basta dirmi *nome creepypasta* × Maschio!Lettore) Enjoy! - Darky Ps. In questa storia (in qualsiasi capitolo) a...