Capitolo 1

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Leyla

«Leyla, svegliati! Leyla... amore, dai!»

Sbuffo portandomi le mani sugli occhi e li stropiccio. «Ma che ore sono?»

«È l'ora di alzarsi.»

Mugolo in risposta finché non mi decido ad aprire gli occhi. Davanti a me trovo il mio fidanzato che mi sorride teneramente, si sporge e mi lascia un delicato bacio a stampo sulle labbra.
Il buongiorno che ricevo ogni mattina ormai da sei mesi a questa parte, da quando abbiamo deciso di convivere sotto lo stesso tetto.

William è l'unico fidanzato che abbia mai avuto, ci siamo conosciuti durante il terzo anno di liceo e — nonostante fosse considerato da tutta la scuola uno dei ragazzi più belli — io non ne volevo proprio sapere di lui. Avevo perso la testa per un altro ragazzo e mi sembrava impossibile poterlo mettere da parte per frequentare un'altra persona. Dopo un corteggiamento durato mesi, un comune lunedì mattina ho ceduto ai suoi occhi azzurri che mi guardavano come nessun altro aveva mai fatto prima e da quel giorno non ci siamo più lasciati. O meglio, ci siamo lasciati molte volte, litigi, urla, delusioni, pianti, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di dirci definitivamente addio. Il nostro amore è sempre stato più forte di tutto il resto.
Ad oggi, aprire gli occhi ogni mattina e trovare il suo sorriso è la mia felicità ed è ancora più bello se penso che sarà così per il resto della nostra vita.
12.05.2019 il nostro per sempre avrà inizio.

Mancano esattamente due mesi.

Due mesi.

Cazzo!

«Amore!» urlo in preda al panico e mi alzo di scatto dal letto, rischiando di versare il caffè sul vassoio che Will mi ha portato a letto insieme ad una brioche farcita al cioccolato bianco. «Gli inviti! Dobbiamo iniziare a mandare gli inviti!»

Lo vedo fare un grosso sospiro per poi sbuffare. «Amore, io pensavo chissà cosa! Mi hai spaventato! Tranquilla, stasera vado a ritirare le partecipazioni al negozio e poi inizieremo a spedirle.»

Sbuffo. Il suo umore sempre così sereno e tranquillo, che a volte sfiora l'apatia, anche a due mesi dal nostro matrimonio, quasi mi innervosisce.
«Siamo in ritardo» gli faccio presente incrociando le braccia al petto.

«Stai tranquilla» cantilena mentre è intento ad abbottonarsi la camicia azzurra che gli risalta il colore degli occhi.
Recupero dal mio comodino il foglio con scritto tutte le persone a cui dobbiamo mandare l'invito del matrimonio, lo rileggo almeno dieci volte sperando di non aver dimenticato nessuno. A parte i nostri amici e i parenti più stretti di cui sono riuscita a ricordarmi da sola, ho chiesto aiuto anche a mia madre e Daisy — la mia quasi suocera — per essere sicura di non tralasciare qualcuno.

«Fai colazione» mi ricorda lasciandomi un bacio sulla fronte, neanche mi sono accorta che fosse già pronto per uscire di casa. «A stasera, bridezilla

«Non è affatto carino chiamarmi così» brontolo mentre lui esce dalla nostra camera sogghignando.

«Ti amo!» Sono le sue ultime parole prima che sbatta la porta d'ingresso alle sue spalle.

Ripongo il maledetto foglio nel primo cassetto del comodino per poi tornare sul letto e bere il mio caffè, sperando che mi dia la carica giusta per affrontare questa giornata. Raggiungo la cucina con il vassoio, ripongo nel frigorifero la brioche che non ho mangiato e mi preoccupo di lavare la tazzina del caffè e pulire il vassoio dalle briciole.
Oggi ho la seconda prova dell'abito da sposa e l'ansia mi ha chiuso lo stomaco.

Mi dirigo in bagno per lavarmi i denti, raccogliere i capelli in una coda alta e realizzare un make-up dai toni nude.
Torno in camera e decido di indossare un paio di jeans e una camicia bianca di William, mi piace che mi stia così grande. Lascio i primi due bottoni aperti e la infilo dentro i pantaloni. Faccio giusto in tempo a chiudere la zip ed il bottone che sento suonare il campanello.
Mi dirigo a piedi nudi verso la porta d'ingresso, sicuramente è mia madre che è arrivata in anticipo come al suo solito.
"Così passiamo più tempo insieme. Mi manchi così tanto da quando non vivi più con noi" mi dice sempre. Quindi apro la porta senza guardare prima attraverso lo spioncino, ma quando alzo lo sguardo e trovo quegli occhi color smeraldo a sorridermi il mio cuore salta un battito.

PARTIRE PER RICOMINCIARE || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora