Capitolo 30

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Centomila vite fa, inseparabili
Ora dove sei, adesso cosa fai?
D'improvviso penso a te
D'improvviso penso
Che ti vorrei sentire anche per un istante
Ti vorrei abbracciare come ho fatto sempre
Ti vorrei guardare senza dire niente
Lasciare indietro quello che non serve
E anche se qui infondo non è così male
E anche se non è il giorno di Natale
Ti vorrei sentire anche per un istante
Capire che anche per te è importante
- Lorenzo Fragola - D'improvviso

Centomila vite fa, inseparabiliOra dove sei, adesso cosa fai?D'improvviso penso a teD'improvviso pensoChe ti vorrei sentire anche per un istanteTi vorrei abbracciare come ho fatto sempreTi vorrei guardare senza dire nienteLasciare indietro quello ...

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Salgo gli scalini con una lentezza disarmante, leggo il numero civico scritto sulla porta una decina di volte per essere sicura che sia quello giusto e, dopo l'ennesimo sospirone, suono il campanello. Passano pochi attimi prima che la porta si apra, attimi che mi sono sembrati un'eternità. William mi guarda incredulo, restando immobile sulla soglia della porta.

«Leyla». Il mio nome esce dalle sue labbra in un sussurro spezzato, mentre io resto inerme davanti a lui senza neanche riuscire a capire cosa provo.

«Ciao, scusa se sono piombata qui senza avvisarti, ma sono tornata ieri sera e non sono ancora andata a comprare un nuovo cellulare. Sai, il mio non funziona più e-» il suo abbraccio interrompe il mio inutile sproloquio. Il suo profumo mi investe e improvvisamente mi sento mancare il respiro. Poso le mani sul suo addome per allontanarlo, William mi capisce subito e interrompe il contatto.

«Scusa. Scusa. È che... non ti vedo da così tanto». Scendo uno scalino per aumentare la distanza. William si passa una mano tra i capelli con fare nervoso. «Che fine ha fatto il tuo cellulare?»

«Si è rotto» "...dopo che l'ho lanciato a terra durante un attacco di rabbia che ho avuto per colpa tua", ma questo evito di dirlo.

«Per questo sei sparita dai social e non rispondevi ai miei messaggi».

«Mi avevi scritto?»

«Sì, ma... in fondo è meglio che tu non li abbia letti. Così possiamo parlare guardandoci negli occhi...» parla guardandomi attentamente dalla testa ai piedi. Ma non mi sta squadrando con fare circospetto, anzi... per un attimo, mi sembra persino di rivedere quello sguardo pieno d'amore che un tempo aveva solo per me. Faccio ancora un passo indietro, sentendomi a disagio.
«Sei così diversa, sei... sei bellissima. Cioè lo sei sempre stata, non fraintendere, ma adesso hai una luce negli occhi che non ti vedevo da tempo... e poi non ti ho mai vista così tanto abbronzata!»
Corrugo le sopracciglia nel vederlo in imbarazzo. William è sempre stato molto sicuro di sé, anche ai tempi del liceo quando mi faceva quella corte spietata.
Forse, avrei dovuto avvertirlo prima di piombare a casa sua. È normale che non si aspettasse di vedermi, negli ultimi tre mesi non mi sono fatta né vedere né sentire, a parte quei due messaggi che ci siamo scambiati mentre ero in Costa Azzurra.

«Sono venuta solo per fare due chiacchiere, magari davanti a un caffè. Ti va se andiamo...»

«Entra» mi interrompe. «Scusami, ma non mi va di parlare di noi in mezzo a degli sconosciuti». Si sposta di lato per farmi entrare. La sua nuova casa ha grandi finestre che la rendono molto luminosa, mi concentro sull'arredo per evitare di pensare a tutta l'agitazione che sento. Ho le mani che sudano, il cuore che rimbomba nella cassa toracica ed il respiro spezzato dal momento in cui mi ha stretta tra le sue braccia. Nonostante ciò, tengo la schiena dritta ed il mento alto sforzandomi di apparire tranquilla e imperturbabile.

PARTIRE PER RICOMINCIARE || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora