Edward
Nel momento in cui mi rendo conto che il corpo di Leyla sta cadendo a peso morto mi lancio con le braccia tese verso di lei per non lasciarla sbattere a terra.
La richiamo più volte schiaffeggiandole le guance pallide, ma il suo corpo stretto dalle mie braccia con le gambe inermi a terra non dà segni di vita.
Una signora sulla quarantina che un attimo dopo riconosco essere un'infermiera corre in nostro soccorso e mi suggerisce di prendere Leyla in braccio per portarla in una stanza senza pazienti. Una volta sdraiata sul letto ricomincio a chiamarla e scuoterla per le spalle, mentre l'infermiera le alza le gambe in modo da ripristinare la circolazione del sangue verso il cervello.Dopo una manciata di secondi la vedo riaprire gli occhi, Leyla alza il busto con sguardo spaesato, ma non perde tempo a mettere le gambe fuori dal lettino, quindi mi posiziono di fronte a lei per non farla scendere.
Non può alzarsi così velocemente dopo uno svenimento.«Edward, portami via di qui.».
«Signorina, è appena svenuta. Dovrebbe fare almeno degli esami del sangue per un normale controllo» interviene l'infermiera.
«Edward, voglio andarmene» mi prega aggrappandosi alla mia maglia strattonandola.
Circondo il suo viso con le mani dicendole di calmarsi, ma i suoi occhi si riempiono di lacrime ed il suo respiro diventa sempre più affannoso.
Le accarezzo i capelli, senza però riuscire a calmarla. Sposta le sue mani tremanti al colletto della camicia che indossa come a volersi liberare da qualcosa che la sta soffocando.
La aiuto a sganciare i primi bottoni, ma il suo respiro non si calma. Si lascia andare ad una crisi di pianto, con lo sguardo agitato perso nel vuoto.«Sta avendo un attacco di panico» mi informa l'infermiera, mentre Leyla inizia a singhiozzare più forte e cerca disperatamente un appiglio alla mia maglia.
«Può lasciarci soli?» chiedo fingendo di avere in mano la situazione. La verità è che non ho mai visto Leyla in queste condizioni, ma so che l'unico che può riuscire a tranquillizzarla sono io.
«Leyla, guardami» dico spostandole i capelli dalla fronte imperlata di sudore.
«Mi sento morire» ansima tra le lacrime.
«Non morirai, devi solo respirare più lentamente. Adesso lo faremo insieme, okay?» Le afferro le mani ed inizio ad inspirare ed espirare, insieme a lei. Ne accarezzo il dorso cercando di calmarla, mentre la sua presa è così forte da bloccarmi la circolazione.
Inspira.
Espira.«Ti ricordi quando ti ho promesso che ti avrei portata in India?»
Inspira.
Espira.
Annuisce distrattamente.«Ti ci porto, partiamo anche subito se vuoi!»
Inspira.
Espira.«Sono sicuro che ti innamorerai degli odori forti e speziati, dei mille colori accesi degli abiti...»
Inspira.
Espira.
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PARTIRE PER RICOMINCIARE || H.S.
FanfictionLeyla è innamorata del suo fidanzato William e non aspetta altro che arrivi il giorno del loro matrimonio. A due mesi di distanza dal grande evento, il suo migliore amico Edward torna in città e lei gli comunica la lieta notizia. Ma cosa succederebb...