*4 settimane prima*
Marylin
Come faccio ogni mattina a perdere l'autobus? Corro per le strade di Roma cercando di schivare tutti i lampioni, i cassonetti e le persone. Sono le 7.50 e devo entrare alle 8 a scuola, ce la farò mai? <<Heii>> grida una donna per colpa di una mia spallata <<scusii>> grido alzando il braccio.
Arrivo a scuola alle 8.10
meglio tardi che mai, no?
Corro per il corridoio, ma per sbaglio vado addosso a qualcuno
<<guarda dove vai cretina>>
mi urla. E' una ragazza mora con gli occhi a mandorla, mi sembra che sia del 4° anno
<<scusami tanto, sono in ritardo e...>> non mi fa terminare la frase <<calmati amica, stavo scherzando>> dice con un sorriso a 32 denti
<<grazie per avermi fatta spaventare. Pensavo che mi avresti preso a coltellate nello stomaco>>
ci mettiamo a ridere tutte e due
<<Wow! Faccio davvero così tanta paura?>>
la guardo: ha i pantaloncini neri, maglietta a maniche corte nera, una collana in argento, le calze a rete, una catena attaccato al pantaloncino e le Dottor Martens
<<beh...>>
le rispondo. Guardo l'ora sul telefono: 8.20
<<cazzo, cazzo, cazzo devo andare in classe, scusami. Comunque ci vediamo in cortile, no?>>
chiedo, mentre cammino all'indietro <<certo>>
mi dice, le sorrido e vado in classe correndo
<<Perez, sempre in ritardo lei eh>> <<mi scusi prof>>
le dico con il fiatone
<<Bene. Continuiamo>>
Mi vado a sedere vicino a Sharon, la mia migliore amica. Ha la pelle chiara, i capelli biondi e lisci e gli occhi marroni. Inizio ad ascoltare la lezione e a prendere appunti. Per fortuna la ricreazione arriva velocemente e scendo con Sharon in cortile, dopo un po' che parlo con Sharon delle mani mi coprono gli occhi...
<<chi sono?>>
<<boh, dimmelo tu>>
Questa persona mi toglie le mani dagli occhi così che io possa girarmi: è la ragazza di prima con cui mi sono scontrata
<<ciao amica senza nome>>
dice sorridendomi
<<è vero! Mi sono dimenticata, Marylin piacere>>
le dico presentandomi
<<Michy>>
mi dice e mi porge la mano, gliela stringo, non facciamo in tempo a salutarci che suona la campanella <<ci si vede>>
<<certo>>
mi risponde. Sharon mi guarda in un modo strano, così le spiego come ci siamo conosciute. Alle 14 esco da scuola e vado alla fermata dell'autobus, dopo qualche minuto un motorino mi si avvicina
<<sali>> mi incita Michy
<<grazie>>
<<prendi il casco che sta dentro la sottosella>> prendo il casco,
che figo
<<Wow! Me lo regali?>>
chiedo per scherzare
<<da oggi in poi sarà tuo!>>
Sorpresa le mando un bacio volante e salgo sul motorino
<<dove abiti?>>
<<a MT>>
<<sul serio?anche io!>>
<<ma davvero?>> dico stupita
<<perfetto allora mi verrai a prendere e mi riporterai tutti i giorni a scuola>> dico scherzando
<<ovvio, almeno mi fai compagnia la mattina>>
mi risponde esaltata. Iniziamo a parlare del più e del meno fino ad arrivare sotto casa mia, scendo dal motorino
<<senti ti va di entrare? Non mi va di stare da sola>> le chiedo
<<va bene>>
<<Ash, Ericka, sono arrivata!>> chiamo mio fratello e mia sorella dalla cucina, ma non risponde nessuno
<<molto probabilmente saranno all'università>>
Mio fratello ha 5 anni in più di me, mentre mia sorella ne ha 3 in più rispetto a me. E io ovviamente sono la più piccola. Mia sorella sta all'ultimo anno del liceo, infatti ora è così nervosa che nemmeno posso dirle 'ciao' se no comincia a urlarmi contro. Mio fratello invece sta al primo anno dell'università, anche se dovrebbe stare al terzo, ma è stato bocciato due volte al liceo classico. Io e Michy iniziamo a prepararci un panino con l'hamburger. Mangiamo e continuiamo a parlare di ragazzi, della scuola e di moltissime altre cose. Mentre parliamo scopro che le piace un ragazzo del quartiere, di cui non ho mai sentito parlare fino ad adesso <<lo sai che non so proprio di chi tu stia parlando vero?>> le dico
<<ok allora oggi lo conoscerai>>
mi dice, alzo un sopracciglio e inizio a guardarla storta
<<in che senso?>>
<<nel senso che adesso ci prepariamo e usciamo>>
mi dice mentre mette a posto i piatti <<ma sai almeno dove sta?>>
<<tranquilla sta sempre negli stessi posti>>
<<ehm..andiamo allora>> .
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Nonostante tutto.
Romance"Una parte di me ci credeva davvero, ci sperava altamente. L'altra invece, già ti conosceva, già soffriva."