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Mi sveglio con gli occhi bagnati di lacrime buttate la sera prima. Mi preparo e con la massima lentezza, di chi non ha voglia, prendo il casco e lo indosso così da andare a scuola. Arrivata Eleonor mi chiede che cos'abbia, le rispondo che sto bene ma...
<<Marylin, dimmi cos'hai, ti conosco da poco tempo, ma riesco a riconoscere quando stai bene e quando no>>
mi dice infastidita, ma allo stesso tempo preoccupata per me
<<scusami, tu ti preoccupi per me è io non faccio altro che dirti cazzate, si sto male, anche perché ieri mia madre mi ha picchiato visto che non sono andata a scuola>> le dico
<<sa che sei andata da Ethan?>>
mi chiede lei
<<no>> le rispondo ovvia
<<oggi ci rivai?>> mi chiede sapendo già la risposta
<<si>> faccio un sospiro
<<vado pomeriggio>> continuo
<<quando l'hai visto che hai
provato?>>
mi chiede spudoratamente, ci penso un po' prima di risponderle
<<sai che c'è...Lui è stata la mia prima volta e lo sai anche tu che la prima volta non si scorda mai. Ho provato del fastidio allo stomaco come se avessi un forte senso di nausea, ma in realtà erano solo quelle stupide farfalle o come vuoi chiamarle. Mi sentivo male, ma allo stesso tempo bene...ora mi prenderai per pazza>> concludo facendo una risata nervosa
<<no, non lo penso. E sai perchè? Perchè i tuoi occhi parlano per conto loro, e quando parli di lui brillano come se avessi visto la cosa più bella e affascinante del mondo, come una madre che vede suo figlio appena nato. E queste emozioni, questi occhi, non si dimenticano così facilmente>> dopo che ha finito il suo monologo, molto commovente, tira un lungo sospiro mentre io mi asciugo una lacrima
<<con questo voglio dire: combatti, perchè ne vale la pena>>
Finito scuola, prendo il motorino e velocemente vado a casa, mi cambio, mangio qualcosa al volo e infine vado a Rebibbia. Lo aspetto ai tavolini è appena arriva, la prima cosa che vedo è il suo occhio sinistro viola, mi alzo di colpo per andargli di fronte
<<che hai fatto?>>
gli chiedo allarmata sfiorandogli l'occhio ferito ma lui mi scansa
<<niente.>>
dice in un modo non tanto cortese, mi ri-siedo
<<Ethan dimmi cosa ti è successo>>
gli ordino, lui tira un lungo sospiro per poi parlare
<<ieri un carcerato ha detto che eri 'bona' e mi ha dato fastidio, molto. Perché quando ti guardano o dicono cose sia brutte che belle su di te mi prende il matto>>
gli faccio un sorrisetto timido
<<quindi mi vuoi dire che sei
geloso?>> dico compiaciuta
<<no Marylin non sono geloso>> ribatte lui frettoloso
<<quindi se vado a parlare con...>> inizio a guardarmi intorno
<<mhh... vediamo>>
guardo alcune persone nella sala per poi sceglierne una
<<con lui>>
indico un poliziotto davvero niente male
<<Marilyn, provaci e ti giuro...>>
tento di alzarmi, ma mi blocca la mano con la sua
<<ok! Sono geloso, va bene?>>
mi dice arrendendosi
<<davvero?! Non l'avrei mai detto>> gli dico fingendomi stupita, rimaniamo in silenzio per qualche minuto, poi decido di parlare
<<Ethan...hai mai provato qualcosa per me?>> chiedo senza guardarlo
<<si Marylin, secondo te perché ho menato Fabián? E no non perché ti stava disturbando, ma perché ero geloso e lo sono tutt'ora Marylin. Voglio stare con te, voglio riprovarci>>
mi dice senza staccarmi gli occhi di dosso, sento un brivido pervadermi dall'inizio della spina dorsale fino alla fine, nei suoi occhi vedo della sincerità e della tristezza, lo guardo un'ultima volta prima di prendere una decisione, quella che sono sicura mi porterà in moltissimi casini ma sarà l'unica che mi farà stare finalmente bene, che mi farà sentire libera
<<allora riproviamoci>>
dico e questa volta lo sento è la scelta giusta
<<ma ora sono qui...>>
mi fa ricordare lui
<<ti verrò a trovare tutti i giorni, tra quanto esci?>> gli chiedo
<<tra qualche mese, appena compio 18 anni>> mi informa
<<va bene, rischierò Ethan, sappilo ma per te sono pronta a farlo...>> suona la campanella per avvisarci che è finito il tempo di visita, lui prima di andarsene si alza, viene verso di me e mi bacia senza dire niente. Non provavo quella sensazione da un sacco di tempo, farfalle che si muovono veloci e forti come un tornado nel mio corpo, durante il bacio un poliziotto lo prende dal braccio per portarmelo via e io senza poter fare niente lo lascio andare.

Nonostante tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora