Passano i giorni e non mento più, passano i giorni e cerco di far capire a mia madre che amo questo maledetto ragazzo, ma ogni giorno uno schiaffo, passano i giorni e cerco di far capire a mia madre che Ethan ha smesso di spacciare, ma lei ovviamente non capisce, passano i giorni ed io sono sempre più stanca e affamata. Ormai la mia routine è scuola studio Ethan e amo questa cosa anche se litighiamo spesso, è geloso, ma al punto giusto, l'ho fatto conoscere a Eleonor e a Riccardo che ancora cerca di corteggiarla e di farla innamorare, non sapendo che lei va già pazza per lui
<<Mary, Mary mi ha chiesto di uscire di nuovo>> dice entusiasta nel cortile della scuola
<<Ele ma ti rendi conto che ogni giorno te lo chiede e te hai sempre la stessa espressione, si vede che ti piace tantissimo e dovresti dirglielo>>
le dico mentre rido per la sua faccia contorta
<<non voglio dirglielo perchè voglio vedere quanto ci tiene a me e quanto mi vuole...>> dice
<<hai ragione, ma sta attenta o lo perderai>>Pov's Eleonor
Esco da scuola e lo raggiungo al solito posto, lo vedo appoggiato alla sua moto
quanto è carino...
penso
Terra chiama Ele, ci sei?! Eh no... Sei proprio cotta eh
<<ciao bellissima>> dice Riccardo
<<finiscila ricciolino>> rispondo mentre gli passo la mano nei suoi riccioli, lo faccio perchè so benissimo che gli da fastidio
<<tieni cretina>> scherza mentre mi da il casco. Ha una moto da corsa, avendo già 18 anni può guidarla, è una Kawasaki Ninja nera. Andiamo al solito posto a mangiare e iniziamo a parlare del più e del meno, della sua famiglia, del suo cane e io parlo del mio gatto e della mia famiglia
<<hai una sorella, davvero?>>
mi chiede stupito
<<si, ma è come se non ce l'avessi...>> glo dico abbassando la testa
<<ei>>
mi prende il mento in modo da farmi alzare la testa e poterlo guardare negli occhi
<<non ho un buon rapporto, anzi non ce l'ho proprio. Ogni volta che cerco di parlarle mi risponde male, lei non mi parla e poi non ci vediamo quasi mai>> racconto con voce tremante
<<perchè?>>
chiede cercando di non essere troppo diretto
<<perchè lei o dorme o esce per tutto il giorno senza tornare a casa>> rispondo
<<ah, beh se ti fa stare meglio... anche io non ho un buon rapporto con mio padre>> cerca di consolarmi
<<perchè?>> chiedo curiosa riguardandolo negli occhi
<<io...beh l'ho conosciuto due anni fa...mi ha lasciato solo con mia madre quando avevo 5 anni, e un anno fa o due ha deciso di ripresentarsi alla nostra porta pretendendo tutto l'affetto che un padre debba averex come se non avesse mai fatto niente. Mi sono arrabbiato con lui e solo da qualche settimana... sto cercando di fregarmene del passato>> racconta
<<alla fine la vita deve essere vissuta in avanti e non indietro>> gli ricordo <<hai ragione>>
dice sorridendomi amaramente.
Ci alziamo appena abbiamo finito di mangiare, paghiamo o meglio, paga lui anche se io ho fatto di tutto per non farlo e ci dirigiamo verso la moto <<e ora?! Dove mi porti?>>
chiedo curiosa
<<lo scoprirai, ma prima mettiti questa>>
mi porge una benda per coprirmi gli occhi
<<io questa cosa non me la metto>> dico fredda
<<avanti Ele potresti non fare la stronza per un attimo?>>
chiede, sembra arrabiato e per questo senza dire una parola mi metto questa...cosa, mi aiuta a salire sulla moto e partiamo.
Arriviamo dopo un' ora, si ferma, mi aiuta a scendere dalla moto e mi conduce mettendo le mani sulle mie braccia, si ferma di scatto e mi leva la benda. Apro gli occhi e vedo davanti a me il mare, la spiaggia e subito mi accoglie una sensazione di libertà, non ci venivo da tanto tempo al mare, mi giro verso di lui e la prima cosa che faccio è abbracciarlo, lo stringo forte per fargli capire che questa volta mi è piaciuta molto la sorpresa
<<ti piace?>> chiede
<<scherzi? È bellissimo>>
dico, mi levo le scarpe e i calzini per avvicinarmi e toccare l'acqua, sento che qualcuno si avvicina, mi prende dalle gambe per poi buttarmi proprio in mezzo al mare, dopo aver ripreso fiato inizio a urlargli contro
<<ma sei un coglione?>>
gli schizzo l'acqua addosso
<<dillo che sei pazza di me>>
pazza è dire poco è cotta più che a puntino
mi tira a se ma io lo sposto, non voglio ancora ammetterlo a me stessa...
<<avanti Eleonor che cos'ho che non va?>> mi chiede
<<niente>> dico a bassa voce sperando che non mi senta,
il problema caro Riccardo è che sono strapazza di te, sono innamorata di te da quando ti ho visto, ogni giorno appena mi sveglio mi chiedo se verrai a scuola, ogni giorno spero di incontrarti, ma questo non lo ammetterò... Mai
<<e allora?>> mi chiede dopo che essersi tirato i capelli all'indietro.
Esco dall'acqua e mi vado a sedere sulla spiaggia, lui esce e mi raggiunge <<hai paura?>>
mi chiede ricordando quel che gli ho raccontato sul mio passato, rimango zitta
<<sai che non sono come gli altri vero?!>>
annuisco, mi appoggio alla sua spalla e guardo l'orizzonte.
Torniamo dopo un'ora e da quell'attimo non abbiamo più parlato, siamo rimasti a guardare l'orizzonte, i gabbiani, il mare e le sue onde. Saliamo sulla moto e mentre torniamo a casa guardo il tramonto che lascia spazio alla notte e alle stelle, piano piano mi addormento sulla sua schiena.
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Nonostante tutto.
Romance"Una parte di me ci credeva davvero, ci sperava altamente. L'altra invece, già ti conosceva, già soffriva."