Marylin POV'S
<<Quando glielo vorresti dire?>> chiede
<<C-come faccio a dirglielo ha troppi impicci, no-non posso aggiungergli anche questo...>>
dico tremando tra un singhiozzo e l'altro
<<Ho capito Marylin, ma devi. È il... padre, ha il diritto di saperlo. E poi ti aiuterà a prendere una decisione, di certo non puoi fare tutto da sola>>
il suo ragionamento non è sbagliato, ma ho paura.
<<Ho paura Eleonor>>
Confesso senza guardarla
<<Lo so Mary ma, mettiti nei suoi panni... >> cerca di farmi ragionare
<<E se non lo accettasse? Come farò ad occuparmi di lui o lei da sola? E i miei...come glielo dico?>>
La interrompo rimettendomi a piangere, lei si siede sul letto e mi abbraccia
<<So che è stato davvero uno stronzo Ethan, soprattutto in passato, ma le persone possono cambiare e non credo non lo accetti, anzi tutt'altro. Certo, in un primo momento è ovvio che sarà un po' scandalizzato, ma sono sicura che dopo averci pensato meglio vedrai che sarà felicissimo. La stessa cosa i tuoi genitori>>
Mi rassicura e ci riesce davvero bene, mi tranquillizzo
<<E comunque, se nel peggiore dei casi, i tuoi ti cacceranno di casa e Ethan non lo accetterà, puoi sempre contare su di me. Tu sarai la mamma e io il papà se ce ne sarà bisogno, ma non credo>>
Mi faccio scappare una risatina per quello che ha detto e l'abbraccio ancora più forte per farle capire che senza di lei non saprei che fare
<<Quindi sei pronta per andarglielo a dire?>>
mi stacco di scatto dal suo abbraccio <<Ora?!>> le chiedo impanicata
<<Eh già>>
mi dice mentre annuisce con la testa. Faccio un grande e lungo sospiro
<<Si ma devi accompagnarmi>>
le dico
<<E che me lo chiedi pure?>>
<<Non hai capito, non era una domanda, ma un obbligo!>> ribadisco. Mi metto la tuta, la prima maglietta che trovo nell'armadio e le super star. Saliamo in macchina e arriviamo in due secondi, visto che casa sua sta praticamente attaccata a casa mia.
Guardo Ele, che mi guarda e mi abbraccia per darmi forza
<<Ce la farai>> mi dice, annuisco e l'abbraccio per l'ultima volta, scendo dalla macchina e vado incontro al mio destino.
Suono al citofono e risponde lui, gli rispondo così da farmi aprire.
Anche se avrei potuto benissimo non farlo, in fondo non è poi così importante vero?
Salgo le scale e per quanto vado lenta sembrano infinite
<<Amo?>> mi chiama.
Appena sento la sua voce mi agito ancora di più, alzo la testa e lo vedo. La sua faccia, i suoi occhi che riconoscerti tra mille, essendo di un celeste mai visto. Inizio a immaginare come sarà nostro figlio o figlia e appena arrivo là, davanti a lui, quelle immagini svaniscono e la paura comincia a divorarmi in silenzio.
Lo bacio e gli sorrido, come se stessi bene, ma in realtà se sorrido è solo per il nervosismo e per non scoppiare a piangere immediatamente
<<C'è...tua madre? >>
chiedo per distrarmi un po' dall'argomento che ronza nel mio cervello da due giorni
<<No perchè?>> chiede
<<Tuo fratello?>> chiedo in risposta
<<Sta dalla ragazza, ma... perchè?>> mi richiede, ma non rispondo
<<Posso prendere un bicchiere d'acqua?>> chiedo nuovamente in risposta alla sua domanda
<<Marylin che cazzo hai?>>
chiede ora lui, serio
<<Che c'è non posso chiedere un bicchiere d'acqua?>> chiedo nervosa
<<Mary praticamente ci vivi in questa casa, sai dove sta l'acqua e sai dove stanno i bicchieri. Quindi dimmi che cazzo hai prima che perda la pazienza>>
inizio a muovere la gamba, segno di nervosismo e ansia
<<Sono incinta>>
sbotto, lo guardo mentre bevo l'acqua che mi sono messa nel bicchiere, lui rimane immobile
<<S-scusa?!>> chiede quasi urlando
<<Lo so, non te lo dovevo dire così, ma ero nel panico e si non me lo aspettavo così nemmeno io...e...è successo...non so quando, perché, come però...>>
inizio a parlare a macchinetta, mentre vado avanti e indietro per la casa
<<Ferma, ferma>> mi blocca dal polso <<Hai fatto il test?>>
chiede e annuisco.
Vado verso la borsa per prenderlo e poi farglielo vedere, lo guarda. Rimane immobile, non muove neanche un ciglio e il suo sguardo rimane fisso sul test, lo guardo e capisco di aver fatto una stronzata a venire qua
<<Ok, forse non dovevo venire, s-sono stata una cojona>>
sto per andarmene quando una mano mi afferra il braccio
<<Da...quanto tempo?>> chiede
<<Quasi due settimane>>
dopo 5 minuti si siede sul divano con le mani a coprirgli il viso
<<Vieni qui>>
Allarga le gambe e io mi ci metto in mezzo, mi abbraccia subito dopo, gli do un bacio in testa
<<L-lo vuoi?>> mi chiede
<<Non vorrei abbortire, ma se non lo vuoi...>> mi interrompe immediatamente
<<Io lo voglio>>
dice con una serietà spaventosa
<<Anche io Ethan>> mi siedo accanto a lui e lo abbraccio, lui mi prende in braccio per poi farmi mettere a cavalcioni su di lui, mi inizia a baciare ed è un bene perchè mi sento più tranquilla come se mi fossi tolta un peso. Sono felice, ma allo stesso tempo preoccupata per i miei
<<Quando glielo dirai?>>
mi chiede dopo esserci staccati
<<Oggi, molto probabilmente>>
<<Vuoi che stia con te?>>
mi chiede e io scuoto la testa
<<Preferisco farlo da sola, non so nemmeno come potrebbero reagiranno>>
dico, vado verso la borsa per prendere una sigaretta, l'accendo, ma Ethan me la toglie subito dalla bocca
<<Che cazzo fai?>> gli chiedo
<<Non puoi fumare!>>
<<Almeno metà?>>
chiedo disperata
<<tre tiri, non uno di più>>
gli faccio un mezzo sorriso, andiamo sul balcone, mi affaccio dalla ringhiera e lui mi abbraccia da dietro. Dopo tre tiri mi prende la sigaretta, se la mette in bocca e si allontana un po' <<Perchè ti allontani?>> chiedo
<<Non voglio intossicarlo di più>>
<<Dillo che ti stai già affezionando>> lo abbraccio da dietro
<<E certo amo>>
mi metto un braccio intorno al collo e mi da un bacio sulla fronte.
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Nonostante tutto.
Romansa"Una parte di me ci credeva davvero, ci sperava altamente. L'altra invece, già ti conosceva, già soffriva."