Scendo di corsa le scale appena sento il campanello suonare, so di certo di chi si tratti. Arrivo sul vialetto di casa e vedo mio padre con affianco una R6 bianca e rossa
una moto?!
<<ma tu stai fuori!>>
urlo a mio padre con le lacrime agli occhi dalla contentezza, lo abbraccio forte, così forte che ho paura di stritolarlo, ma ora come ora non mi interessa, voglio solo fargli capire quanto gli voglia bene
<<ehi così mi ammazzi>>
dice con un sorriso che fa vedere i suoi denti perfetti
<<ti piace?>>
mi stacco immediatamente da lui, lo fisso per un momento
<<mi chiedi se mi piace?! Ma scherzi? È il regalo più bello della mia vita>> dico felice, si felice in questo momento sono davvero felice come una bambina che viene portata al parco, come quando una madre vede per la prima volta suo figlio appena nato...insomma sono al settimo cielo <<Ele prendi>> dice mia madre porgendomi un casco integrale nero opaco come l'ho sempre desiderato
ditemi che non è solo un sogno e se lo è non svegliatemi
mi butto tra le braccia di mia madre <<grazie mammaaaa>>
dico stringendola sempre di più
<<posso andarmi a fare un giro?>>
chiedo ad entrambi i miei genitori che annuiscono, metto subito il casco e salgo in sella, inizio a guidare veloce per l'adrenalina, per la felicità. Torno dopo due ore, scendo dalla moto e vado in salotto, saluto gli zii e le zie, cugine e cugini e una signora, non molto grande anzi per niente avrà avuto più o meno una quarantina di anni mi ha detto che si chiama Jessica, mi dirigo verso la cucina per prendere qualcosa da bere, ma...
<<fai uscire immediatamente quella donna dalla mia casa!>>
sento urlare mia madre, allora mi nascondo dietro il muro che mi separa dalla cucina
<<pensavo avessi accettato il fatto che io mi fossi creato una nuova vita>> ribatte mio padre duro
<<si, Francesco l'ho accettato, ma tua figlia, tua figlia sta lì a parlare e a scherzare con una persona sconosciuta, con una persona che si scopa il padre che per 5 anni ha tradito sua madre. Per questo non la voglio qua, non voglio far soffrire mia figlia per un coglione di padre. Non voglio che un uomo faccia soffrire la mia bambina il giorno del suo compleanno, in un giorno così bello ed importante per lei>>
appena mamma finisce di parlare con le lacrime che scorrono dagli occhi mi faccio vedere da loro così da fargli capire che la loro copertura è saltata, cercano di avvicinarsi ma io scappo in camera. Corro, corro con le lacrime agli occhi, passo davanti alla mia famiglia, ma in questo momento non mi interessa assolutamente nulla, non mi interessa di quello che penseranno o quant'altro. Sono confusa, delusa e tutta quell'adrenalina che avevo per la contentezza se ne è andata via in un secondo, per delle stupide parole. Mi butto sul letto e piango, piango a fiumi. Piango come non avevo mai fatto prima e urlo, urlo così forte da farmi andare via la voce.
Mi sveglio di soprassalto, vado in bagno, mi guardo e scoppio a piangere, raramente lo faccio,ma ora... piango, piango per quel ricordo, per quell'incubo che mi ero ripromessa non avrei mai più fatto. Mi guardo di nuovo allo specchio, ma ora non piango più, sono arrabbiata con me stessa, con mio padre, con mia madre e con tutto il mondo. Sono esausta per tutte le lacrime ormai buttate per uno stronzo che da quel giorno nemmeno si è fatto più vivo. Non chiedevo tanto, ma almeno una chiamata, un messaggio mi bastava anche un cazzo di vocale. Presa dalla rabbia mi preparo e appena ho finito esco, prendo la moto e parto, parto il più veloce possibile, non m'interessa dei carabinieri, non m'interessa di essere uscita senza patentino, non m'interessa dell'orario non me ne frega niente adesso. Vado nel solito posto in cui andavo quando ero arrabbiata o triste. Mi prendo una birra, mi accendo una sigaretta e guardo il cielo. Ho sempre avuto paura del cielo, perchè è così grande, così maestoso ed io così piccola e ingenua, ma quando sono triste o arrabbiata non mi interessa più niente delle mie paure, delle persone a cui voglio bene o che me ne vogliono, voglio solo venire in questo posto che mi fa così paura, ma che allo stesso tempo mi da quella calma e scordarmi di tutto, solo io e il cielo, guardo lo strapiombo sotto i miei piedi e penso, vorrei sapere se le persone come mio padre ci soffrirebbero per questo, ma c'è sempre qualcosa che mi ferma, c'è sempre qualcosa che mi dice che devo essere forte e che devo continuare a lottare fino alla fine.
Dopo due, tre ore o di più, non so... ho perso il conto da un'ora, torno a casa, vedo mia madre che mi aspetta seduta su una sedia e appoggiata al tavolo, io non la guardo essendo ancora innervosita
<<hai rifatto il sogno vero?>>
mi chiede, non rispondo, prendo il succo dal frigo e me lo verso nel bicchiere
<<Ele perchè non me ne parli?>>
bevo un sorso
<<di cosa dovrei parlati? Sai anche tu quello che è successo e sinceramente ora non mi va di ricordare un'altra volta>> dico con tono freddo
<<so quello che è successo Eleonor, ma voglio sapere quello che provi, voglio che ti sfoghi con me come facevi prima!>>
alza un po' la voce, ma ha sempre lo stesso tono dolce. Viene verso di me e mi guarda
<<ora non ne voglio parlare>>
Scandisco ogni parole finendo il succo in un sorso e mettendolo nel lavabo. Vado in camera mia lasciando mia madre lì impalata, non vorrei essere così cattiva con lei, ma quando sono arrabbiata o innervosita da qualcosa non riesco a controllarele mie emozioni. Dopo essermi sdraiata sul letto mi metto le cuffiette per ascoltare la mia canzone
Fumo ancora
A volte penso che i cantanti riescano a capirti, anche non conoscendoti, più delle persone che ti stanno accanto che magari pensano di conoscerti da una vita, quando alla fine non si accorgono mai di nulla e non ti chiedono un 'come stai' e tu ovviamente gli rispondi 'bene' perchè non vuoi scomodare le persone a chiederti il 'perchè' o magari a chi gli importa davvero a pensare al perchè tu stia male e risolvere il problema con te. Ma quando tu stai male e dici che stai bene le persone ti ripondono con un semplice 'ok' e perché?! Perchè, ovviemente, non lo capiscono, perchè non ti conoscono quanto dicono e quanto pensano. Per questo sto sempre con le cuffiette, per questo ascolto sempre la musica, perchè mi sento capita e allo stesso tempo mi danno consigli che una madre, un'amica o una sorella dovrebbe dare. Prima avevo amicizie occasionali, anzi più per loro che per me, nel senso che mi sfruttavano solo per uscire o perchè ero brava a scuola o per altro, ho fatto la falsa per troppo tempo per paura di non restare da sola nella vita, quando alla fine scopri che è la cosa più bella, sono stata a guardare quelle serie tv o film americani dove si vedono quelle amicizi che durano una vita, quando la mia migliore amica che conoscevo fin dall'asilo sputava merda alle mie spalle con altre e poi davanti a me
'amore mio di qua, amore mio di la'. Ora, però, ho conosciuto una persona fantastica, che mi capisce al volo, con cui abbiamo lo stesso modo di pensare e lo stesso carattere che anche se non è sempre un bene, perchè chi la regge una con lo stesso carattere mio, ma...Marylin mi ha salvato da quest'inferno e io la devo solo ringraziare per tutto questo.
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Nonostante tutto.
Romance"Una parte di me ci credeva davvero, ci sperava altamente. L'altra invece, già ti conosceva, già soffriva."