04.10.2019- Pagina centotrentasette

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La quarta volta che ti vidi, tu ti sedesti accanto a me nel bus. Il tuo profumo dolce mi invase le narici ma cercai di restare indifferente alla tua vicinanza. Continuai a leggere il mio libro ma ormai sembrava essere scritto in una lingua a me sconosciuta visto che non ci capii più nulla. Rimasi a pagina centotrentasette per minuti che sembrarono interminabili, a leggere lo stesso rigo per decine di volte. Ad un certo punto, la tua voce mi distrasse dalla lettura. Mi chiedesti se in quella pagina ci fosse la mia scena preferita dato che ero lì da tempo e poi mi sorridesti divertita.
L'unica cosa che feci fu girare timidamente il viso verso di te e annuire cercando di dipingere anche sul mio una traccia di divertimento. I miei occhi, quasi trascinati da una fune, si posarono sulle tue labbra. Tu te ne accorgesti ma non mi guardasti male né altro, mi chiedesti semplicemente di poter leggere la trama del libro. Quando ti consegnai quell'ammasso di pagine e parole, le mie dita sfiorarono le tue e sentii un pugno colpire il mio stomaco. Non seppi identificare quello che era alla base di questo dolore anche perché la visione del tuo sguardo attento mi distrasse. Dopo qualche secondo il bus si fermò proprio sul marciapiede di fronte casa mia. Sembravi molto presa dalla lettura per questo decisi di lasciare il libro nelle tue mani mentre io mi prestavo ormai ad uscire dal mezzo.

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