Il tuo viso era illuminato dalle mille luci colorate del Luna Park, uno dei posti che più amavo in assoluto. Avevamo deciso di andarci nonostante tu avessi la fobia dei clown, e lì di clown ce n'erano in abbondanza. Stavamo per comprare dello zucchero filato quando uno di questi ti passò di fianco e tu ti irrigidisti. Ti vidi spalancare leggermente occhi e bocca, per questo ti afferrai la mano e ti trascinai via così da allontanarci dalla folla. Ci sedemmo su delle scale fuori una piccola struttura riservata al personale. Ti strinsi fra le mie braccia e tu nascondesti il viso nell'incavo del mio collo. Iniziai a giocare dolcemente con i tuoi capelli sapendo quanto ti facesse rilassare. Con la voce ovattata mi parlasti di come i clown fossero spaventosi con le loro facce bianche, i nasi rossi, le scarpe enormi e i vestiti dai mille colori differenti. Ascoltai il tuo monologo sui clown per circa dieci minuti, alternando i baci tra i capelli alle carezze sul viso. Quando ti calmasti, unisti le nostre labbra delicatamente. Le bocche si muovevano lentamente l'una contro l'altra ed io sentivo lo stomaco sottosopra. Durante il bacio mi mordesti il labbro inferiore ed io soffocai un gemito; un improvviso calore si concentrò su tutto il mio viso. Tu sorridesti contro le mie labbra mentre io volevo soltanto sotterrarmi per l'imbarazzo. Quando il bacio finì ti trascinai via di lì con la scusa dello zucchero filato. Dopo molteplici giostre paurose, optammo per la ruota panoramica. A me non piaceva come attrazione, mi metteva sempre un senso di tristezza e angoscia. A te però piaceva cosi tanto che finsi di amarla. Ci rinchiudemmo in una piccola cabina e niente sembrò cambiare: io e te, chiuse nella nostra bolla. Ero tra le tue braccia con la luce della luna che sfiorava i nostri visi. Tra noi c'era silenzio, un silenzio che mi portò a pensare. I miei sentimenti per te aumentavano giorno dopo giorno e la voglia di viverti completamente mi lacerava interiormente. Proprio nel punto più alto raggiunto dalla ruota panoramica, mi girai verso di te e pronunciai sei parole "voglio parlare di te ai miei". In un primo momento mostrasti sgomento ma poi ti fiondasti sulle mie labbra. "Sei il mio raggio di sole" quelle parole me le sussurrasti all'orecchio durante l'abbraccio che ne seguì.
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Un Petalo Bianco ➸ Lesbian
RomanceLa prima volta che ti vidi, le tue gambe erano fasciate da un jeans strappato e il tuo busto da un maglione color lavanda super largo. (Prima lettera) - Il tuo profumo dolce mi invase le narici ma cercai di restare indifferente alla tua vicinanza. (...