31.10.2019- L'altra metà del mio cuore

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Ricordo ancora la mattina dopo quella terribile serata, mi svegliai a causa di un'infermiere che gentilmente mi cacciò perché doveva sostituirti una flebo. Con i dolori che mi tormentavano raggiunsi il corridoio e la vista di mio padre contro il muro mi gettò in uno stato d'agitazione. Avevo dimenticato di chiamarlo quindi con passo tremante mi avvicinai a lui, la paura fu però sostituita dalla sorpresa quando notai tuo padre accostarsi al mio con due bicchieri di caffè tra le mani.
Mi nascosi dietro un muro per sentire cosa si dicevano. "Dovevi vederla, si è addormentata vicino al suo letto, non immagino i dolori che avrà questa mattina", mi arrivarono solo queste parole poi vidi mio padre che in risposta sospirò e bevve un po' di caffè. Presi un respiro profondo e mi avvicinai ai due stringendo in un pugno il bordo della mia felpa. "Papà", dissi solo questo con una smorfia di stanchezza sul viso. Il modo in cui reagì mi fece sbarrare gli occhi che presto si riempirono di lacrime: mio padre mi stava abbracciando dopo più di un anno di occhiate fredde e silenzi. "Ti voglio bene papà", sussurrai tra le lacrime stringendomi ancora più forte a lui. "Anche io piccola mia, una persona mi ha fatto aprire gli occhi... ieri vederti così distrutta mi ha fatto capire quanto tu tenga a lei e... da oggi prometto che cercherò di abituarmi alla cosa"
"Ho paura che non si risvegli papà"
"Dopo la mia benedizione deve per forza farlo tesoro e appena si sveglierà non voglio che tu nasconda più la vostra storia, un amore così sincero va vissuto appieno e mi dispiace di avertelo impedito per così tanto".
Una metà del mio cuore era tornata a battermi forte nel petto, l'altra metà stava aspettando che tu aprissi gli occhi.

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