09.10.2019- Un morbido petalo bianco

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L'ottava volta che ti vidi fu al parco. Quello spazio verde sarebbe stato il posto in cui mi avresti dato ripetizioni di filosofia. Eri seduta su una coperta, circondata da un libro e degli appunti, che stavi attentamente consultando. Un imponente mandorlo ti faceva ombra. Ti salutai con un cenno e tu con una mano mi indicasti il posto accanto a te. Mi sedetti e iniziai a cacciare fuori dal mio zaino quaderni, fogli e penne. Avevo già sentito in precedenza la tua voce pronunciare qualche parola, durante le ricerche per il progetto scolastico, restandone affascinata. Quel giorno però mi sentii particolarmente attratta da essa, trasmettevi così tanto, mentre spiegavi quei concetti filosofici, che mi ci facesti appassionare. Eri arrivata a spiegare la visione che Guy Debord aveva della società, aggiungendo una tua analisi personale che mi segnò, e mi spronò a esporre la mia di opinione. Mentre parlavo, un morbido petalo bianco mi si posò aggraziato sulla guancia sinistra. Smisi di parlare come se fosse stato un pugno a sfiorarmi il viso. Ricordo che protendesti la mano verso il mio volto e delicatamente, con l'indice, facesti cascare quel petalo. Ero pietrificata, non riuscivo a muovere un singolo muscolo; sentivo soltanto il cuore battere forte. Ti guardai ma i tuoi occhi erano rivolti ad altro. Con il dito mi accarezzasti il viso fino ad arrivare alle labbra, che sfiorasti come a saggiarne la morbidezza. Sollevasti lo sguardo e mi guardasti negli occhi, non fui in grado di interpretare quello che vi era nei tuoi. Ti avvicinasti piano ed io non ti fermai. Percepii le tue soffici labbra posarsi sulle mie. Chiusi gli occhi. Sentii un calore espandersi nel mio petto, una leggerezza che mise a tacere i miei pensieri restii. Non volevo che tutto quello finisse, stavo così bene con la tua bocca che si adattava perfettamente alla mia. Le emozioni che stavo provando erano intense e travolgenti, tanto che avvertii i miei occhi farsi lucidi. Quel bacio mi fece sentire incredibilmente giusta, come se fino a quel momento, avevo mostrato una me sbagliata, una versione di me che andava bene alla società, alla mentalità che mi era stata imposta ma non alla vera me. Tutte quelle cose mi spaventarono e quando le nostre labbra si allontanarono, una lacrima mi rigò il viso. La rimuovesti con un dolce bacio sulla guancia, che mi fece per l'ennesima volta tremare il cuore. Quei pensieri che fino ad allora erano stati messi a tacere ritornarono e riuscirono a prendermi a schiaffi, riportandomi alla realtà. Avevo baciato una ragazza. Sussurrai un debole e tremolante mi dispiace per poi raccogliere tutte le mie cose. Non fui in grado di guardarti mentre lasciavo il parco, e tu non pronunciasti una singola parola.

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