12.10.2019- Non c'è nulla di sbagliato

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Appena finii di leggere la tua lettera, camminai avanti e indietro nella mia camera per circa cinque minuti. Avevo gli occhi lucidi e il cuore che batteva forte. Tu provavi qualcosa per me ed io provavo qualcosa per te. Con le tue parole avevi centrato tutti i miei tormenti e al tempo stesso, cercato di sopprimerli. Purtroppo, ero io che dovevo annientarli o l'avrebbero fatto loro con una parte di me. Il fatto però che dovessi essere io a vincere quella battaglia, non voleva dire farlo da sola. In quel momento sapevo anche, che l'unica persona che volevo al mio fianco fossi tu. Erano queste le frasi che restarono stampate nella mia mente lungo tutto il tragitto verso il parco. Mi fermai a qualche metro dal nostro posto quando ti vidi assorta a leggere un libro. Adorai il modo in cui ti mordesti il labbro superiore e aggrottasti la fronte, mentre il tuo sguardo scorreva veloce tra le righe. Torturandomi le mani per il nervosismo, mi avvicinai e mi sedetti accanto a te. Non ti spaventasti, forse mi avevi sentito o forse, dentro di te, sapevi già che ti avrei raggiunto. Posasti il libro e, continuando a guardare davanti a te, sfiorasti con la tua mano la mia per poi incrociare dolcemente le nostre dita tra loro. Chiusi gli occhi e poco dopo, percepii le dita della tua mano posarsi morbide sul mio collo; girasti il mio viso verso di te e con il pollice percorresti il mio labbro inferiore. Le tue labbra si stavano avvicinando alle mie ma io, insicura, abbassai il volto. Appoggiasti entrambe le mani sulle mie guance e mi alzasti il viso. Sussurrasti contro le mie labbra un 'non c'è nulla di sbagliato in questo piccola'. Quelle parole furono in grado di scaldarmi il cuore e di farmi sentire protetta. Fui io ad unire le nostre labbra in un bacio che tirò fuori le nostre anime, per farle danzare insieme sotto quel cielo di petali bianchi.

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