Sentivo i tuoi occhi bruciare su di me mentre un mio compagno di classe mi circondava la vita con un braccio per avvicinarmi a sé. Non mi sentivo a mio agio così a stretto contatto con lui perciò cercai di porre della distanza tra noi. Simon però lo interpretò come semplice timidezza così mi rivolse un piccolo sorriso dolce e sussurrò al mio orecchio un "sei carina quando arrossisci". Non sapevo davvero come reagire a tutto quello. "Possiamo parlare Elle?", la tua voce interruppe il momento e risultò così fredda che sentii il sangue gelarmi nelle vene. Annuii e dopo aver sorriso leggermente a Simon, mi afferrasti per il polso trascinandomi fuori l'aula magna. In pochi secondi mi ritrovai nel laboratorio di musica e alle orecchie mi arrivò lo scattare della serratura.
Cercai di avvicinarmi a te per stamparti un bacio sulle labbra ma girasti il volto con la mascella contratta. A quel punto, avvicinandomi a te, circondai i tuoi fianchi morbidi con le braccia chiedendoti se fosse successo qualcosa.
"Chi è quel tizio?", le tue parole mi fecero tirare un sospiro di sollievo...era gelosia la tua. "È Simon...lui è solo un mio compagno di classe", mormorai lasciandoti dei piccoli baci sul collo tra una parola e l'altra. "Io ho visto un ragazzo che ti teneva stretta, che ti fissava le labbra e ti sussurrava cose all'orecchio e non un...semplice compagno di classe", sentivo il tuo respiro caldo contro il lobo dell'orecchio a contrasto con le tue mani fredde che tentai di stringere tra le mie. Il respiro mi si mozzò e riuscii a farfugliare solo una serie di parole sconnesse tra loro.
"Odio che nessuno sappia che io e te stiamo insieme... non mi piace vedere qualcuno che ci prova con la mia ragazza", il cuore iniziò a battermi più forte perché era la prima volta che mi definivi in quel modo. Una tua mano mi si arpionò contro un fianco mentre l'altra sulla schiena spingendomi contro il tuo seno. Le tue labbra sfiorarono il lobo del mio orecchio prima di scendere lungo il collo e lasciarvi un umido bacio. Strinsi la tua felpa in un pugno travolta dal tuo tocco, nessuno mi era mai stato così vicino come te in quel momento. Mugolai dal piacere quando con i denti mordesti una piccola porzione di pelle, le mie guance si colorarono di rosso all'incontro tra i miei occhi liquidi e i tuoi più luminosi. "Nessuno deve essere vicino a te nel modo in cui lo sono io adesso piccola". Ingoiai il groppo che avevo alla gola e le mie gambe mi sembrarono gelatina quando le tue labbra succhiarono un punto preciso del mio collo. "Le persone l-lo vedranno".
"Non avrei voluto marchiare in questo modo la tua pelle ma ho bisogno che lo vedano". Con i polpastrelli mi sfiorasti la leggera macchia arrossata e mi baciasti dolcemente come a risanare la durezza del tuo gesto.
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Un Petalo Bianco ➸ Lesbian
RomanceLa prima volta che ti vidi, le tue gambe erano fasciate da un jeans strappato e il tuo busto da un maglione color lavanda super largo. (Prima lettera) - Il tuo profumo dolce mi invase le narici ma cercai di restare indifferente alla tua vicinanza. (...