10.10.2019- Qualcosa di tuo

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La nona volta che ti vidi, stavi uscendo frettolosamente dalla mia classe come se non volessi essere vista da nessuno. Mancavano dieci minuti prima che suonasse la campanella delle otto, quindi i corridoi scolastici erano vuoti. In quel momento c'eravamo solo tu ed io; non volevo mi vedessi, quindi mi nascosi. Dopo quel giorno, dopo quel bacio e dopo tutto quel turbine d'emozioni, non riuscii a dormire bene per tre giorni. Appena chiudevo gli occhi, l'oscurità veniva presa d'assalto da noi due, sedute sotto un mandorlo con le labbra che dolcemente si accarezzavano. La cosa che mi turbava, non era tanto il fatto che avessi baciato una ragazza ma che mi fosse piaciuto. Mi capitava più volte di toccarmi le labbra e percepire la tua bocca ancora contro la mia, in un bacio timido. Stavo letteralmente impazzendo. Avevo anche preferito allontanarmi dai miei pochi amici, non riuscivo a reggere lo sguardo di nessuno di loro...avevo quasi paura che avessero potuto leggere nei miei comportamenti, quello che mi stavo tenendo dentro, da ormai qualche giorno. Nel momento in cui vidi il tuo corpo allontanarsi dalla mia visuale, silenziosamente uscii dal nascondiglio e mi rifugiai nella mia aula. Sul mio banco c'era un libro e avvicinandomi, constatai che era il libro che lasciai tra le tue mani, quella mattina in autobus. Ne accarezzai la copertina e ne sfogliai delle pagine con il cuore in gola. Non so perché reagii così, forse perché mi piaceva l'idea che nonostante tutto, tu avessi un qualcosa di mio. Arrivai a pagina centotrentasette e vi trovai una lettera con sopra il tuo nome. La strinsi al petto con le mani tremanti pensando che ero io, quella volta, ad avere un qualcosa di tuo.

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