Ricordo ancora il giorno in cui mio padre mi disse che se non avessi smesso di vederti, mi avrebbe spedito da mia zia, lontana chilometri da noi, in modo da farmi passare "questa fase di confusione". Quella notte, non so quante lacrime versai e quante urla soffocai nel cuscino, un peso mi attanagliava le budella torcendole senza pietà.
Dormii pochissimo, giusto quel paio d'ore che mi permisero di alzarmi dal letto per andare a scuola. Avevo così tanto bisogno di vederti. Ti mandai un messaggio chiedendoti di raggiungermi sul retro isolato dell'edificio scolastico. Sentii all'improvviso due braccia avvolgermi e delle labbra posarsi dolcemente sulla mia guancia.
"Buongiorno piccola", mi fiondai tra le tue braccia cogliendoti di sorpresa e scoppiai a piangere.
"Va tutto bene sweetheart...ci sono io okay? Non sei sola", le tue parole mi fecero versare ancora più lacrime.
"Lui n-non vuole che ci...v-vediamo", per un secondo mi parve di sentire qualcosa rompersi in te. Alzai il viso e ti vidi con gli occhi pieni di lacrime, lacrime che cercavi di trattenere. Volevi essere forte, forte per entrambe.
"M-m dispiace...sono un disastro, non f-faccio altro che...farti star male", la mia voce incrinata come i nostri cuori.
"Non è vero...io-", mi accarezzasti delicatamente il volto e non so cosa mi prese in quel momento ma evitai la carezza.
"Come fai a dire che non è vero? Ti costringo a vivere una storia che nascondo come una codarda, non ho il coraggio di rischiare tutto per te, so che questo ti far star male ma faccio finta di niente e adesso mio padre non vuole che ci vediamo ed io cosa faccio? Piango come una fottuta bambina senza affrontare le difficoltà...meriti di meglio, meriti una ragazza che ti tenga la mano per la strada, che non si faccia problemi a baciarti tra la gente...una ragazza che difenda la vostra storia a spada tratta...io non posso darti tutto questo", più che triste ero tremendamente delusa e arrabbiata con me stessa.
"Lo so cazzo...so di non poter avere queste cose da te, lo sapevo fin dall'inizio ma non me n'è mai fregato nulla...perché non riesci a capirlo? Io ti amo e non ho intenzione di lasciarti andare"
Era la prima volta che mi dicevi quelle due parole e, in un attimo, mi sentii piena di vita come se nulla potesse spegnere la luce che avevo nel cuore. In quel frangente mi fu tutto chiaro: non potevo lasciare che nessuno mi portasse lontano da te, non volevo smettere di sentirmi così.
Circondai il tuo collo con le mie braccia e ti sussurrai all'orecchio:"ti amo anche io e non credo di riuscire ad allontanarmi da te"
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Un Petalo Bianco ➸ Lesbian
RomanceLa prima volta che ti vidi, le tue gambe erano fasciate da un jeans strappato e il tuo busto da un maglione color lavanda super largo. (Prima lettera) - Il tuo profumo dolce mi invase le narici ma cercai di restare indifferente alla tua vicinanza. (...