Davelle

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Tre anni prima degli eventi di Go

Isabelle stava perdendo tempo col telefono, sdraiata sul letto e non riuscendo a decidersi se scrivergli o meno.
Alla fine, fu lui a venirle, inconsciamente, in aiuto.
Un messaggio fece vibrare il telefono, e la ragazza lo aprì subito. Era da Dave.

Piccola, ti va se usciamo insieme?

Perché no? Che ne dici se andiamo al parco?

Ok, ora finisco col lavoro e ci troviamo lì tra una mezz'oretta circa, va bene?

Va bene

Mise giù il telefono e cercò qualcosa da mettersi. Una maglietta bianca che lasciasse le sue forme molto sul vago, una felpa beige larga e un jeans lungo. Mise le scarpe, prese la borsa e uscì di casa, diretta al parco.

Ci mise circa dieci minuti per arrivare, e siccome Dave non era ancora lì si sedette su un'altalena.
Ok, quando arriva cosa faccio?

Rimase alcuni minuti a pensare alle parole da usare per spiegare al fidanzato la situazione, quando due mani si appoggiarono sulla sua schiena e la spinsero delicatamente, facendola dondolare sull'altalena.

Isabelle si voltò leggermente, e nel scorgere i capelli neri e gli occhi gialli tanto familiari sorrise. Anche il ragazzo, ormai uomo, le sorrise.
Lei saltò giù dall'altalena ancora in movimento, e corse ad abbracciare il fidanzato. Lui ricambiò l'abbraccio e la baciò sulla fronte.

"Mi sei mancata, sai?"

"Anche tu mi sei mancato"

"Allora, ora che si fa? Passeggiamo oppure vuoi stare qui e giocare come una bambina?"

"La seconda sembra più divertente"

"Eeeh? Ma guarda un po' tu, sembri mia sorella"

"Cat è simpatica, e andiamo molto d'accordo"

"Anche troppo"

La donna gli fece la linguaccia, per poi trascinarlo fino ad un piccolo campo da calcio. C'era un pallone abbandonato, e iniziarono a giocare, Dave che cercava di dribblare Isabelle, e Isabelle che rubava la palla a Dave dopo pochi secondi, per poi perderla e riprenderla di nuovo. Andarono avanti così per un po', fino a che alcuni bambini passarono lì di fianco correndo. La donna sorrise nel vederli, un sorriso che però lasciava intendere che stava pensando a qualcosa.

L'uomo, in quel breve attimo di pausa, si accorse del fatto che l'azzurra fosse affaticata. Aveva il fiatone e ad ogni respiro la cassa toracica sembrava essere sul punto di esplodere, ed era parecchio sudata. Subito le si avvicinò preoccupato.

"Tesoro, sei stanca. Dovresti fare più esercizio, ma ora è meglio se ti siedi e ti riposi"

Quelle parole distolsero Isabelle dai suoi pensieri e la fecero voltare verso Dave.

"Ah, hai ragione, grazie"

Si sedette su una panchina a bordo campo. Per un attimo, le sembrò di essere tornata alla sua adolescenza, quando perdeva pomeriggi intero a inseguire il pallone. Poi notò lo sguardo preoccupato del fidanzato, e decise che doveva spiegargli.

"Ecco, Dave... In realtà non si tratta di fare esercizio..."

"Che intendi? Ti sei ammalata? Avresti dovuto dirmelo, sarei venuto a casa tua e non ti avrei fatto uscire"

Lei scosse la testa. Ci era andato parecchio vicino. Prese un bel respiro, e iniziò a parlare.

"No, non si tratta di malattia. Dave... non so come dirtelo... Io... sono incinta"

Dave sbiancò, evidentemente sorpreso. E Isabelle, nel vederlo, iniziò a piangere, pensando di aver sbagliato a dirglielo.

"Non so come sia successo, e noi non siamo nemmeno sposati... Avevo notato un ritardo nel ciclo, e pensavo che non fosse nulla di che, visto che mi capita spesso, ma poi siccome ha continuato a diventare sempre maggiore ho fatto il test ed è risultato positivo... Xavier mi ha accompagnata dal ginecologo ieri, e lui mi detto che ero ormai alla sesta settimana... Ho rovinato tutto-"

Venne interrotta da due forti braccia che la abbracciarono, mentre Dave la baciava sulla fronte per rassicurarla.

"Non hai rovinato proprio niente. E in quanto all'essere o meno sposati, non è certo la fine del mondo no?"

Isabelle si calmò, e abbracciò il fidanzato. Però, ora che quella preoccupazione se n'era andata, altre mille si fecero strada nella sua testa.

"Viviamo ancora in case diverse, come faremo a crescerlo? E se poi non sarò una brava madre? E... E se dovessi perderlo?"

"Calmati. Per la casa, non è un problema visto che Cat si trasferirà entro un paio di mesi, quindi potrai venire a vivere con me, e sono certo che sarai una madre fantastica. Andrà tutto bene"







































































Nove mesi dopo

Dave teneva in braccio un piccolo fagotto azzurro, mentre Isabelle, sfinita per il parto, li guardava amorevole.
Nel corridoio fuori dalla porta sentirono un medico che parlava a qualcuno.

Poi due ragazze, entrambe bionde e che non si somigliavano per nulla, entrarono nella stanza.
Salutarono i due neo-genitori e guardarono il bambino, intenerite e cercando di trattenere gli scleri.
Ma poi si batterono il cinque, saltellando per la stanza.

"Sono diventata zia! Di nuovo"

"Ho un cuginetto!"




















































Angolo autrice

La seconda ragazza che dice "Ho un cuginetto!" è la mia nipote adottiva Queen_Of_Penguin :3

Ah, e vorrei spiegarvi un attimo cosa mi è successo qualche giorno fa, quando ho detto che non avrei scritto per un po'. Nulla di scandaloso, tranqui.
Semplicemente ho rotto col mio ragazzo.

Lui non mi ha fatto nulla di male, è una bravissima persona, il problema sono io, che probabilmente a causa della mia natura di asociale mi sentivo soffocata per via delle sue attenzioni.
Non era appiccicoso, perché ho visto da mie amiche fidanzate nel corso del tempo che è normale scriversi spesso e cercare di trovarsi il più possibile.
Per me, purtroppo, questa relazione era una fonte di stress, all'inizio pensavo fosse normale e che dovessi abituarmi, ma andando avanti non si è risolto nulla, lo stress si è accumulato, fino a che non ho deciso di smetterla.
Gli ho spiegato la mia situazione e i mie motivi, e credo che abbia capito anche se ci è rimasto molto, molto male.
E qui arriva la mia assenza, perché mi sono sentita una persona orribile, e mi sono data della stronza per il resto della giornata. La mia autostima era sottoterra (già, ho un'autosima, incredibile eh?) e non me la sentivo di scrivere, specialmente storie d'amore.

Quindi non sono caduta nella depressione, semplicemente avevo bisogno di qualche giorno per darmi della stronza egoista da sola.

Però ora mi sono rimessa al lavoro! ÒwÓ

Bye bye,
Catty-channy



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