HiroMido

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Jordan passeggiava vicino alla sua nuova scuola, pensando.
Il giorno dopo la squadra sarebbe partita per l'isola di Liocott, dove si sarebbero tenuti i mondiali... E lui non sarebbe stato con loro. Sarebbe stato lasciato indietro.
Era felice per i ragazzi che sarebbero partiti, e che avrebbero rappresentato il paese sul palcoscenico mondiale, e non vedeva l'ora che disputassero la loro prima partita contro le squadre venute dal resto del mondo.

Ma la consapevolezza che non sarebbe stato con loro su quel campo... Che non sarebbe stato con lui a giocare. Se l'erano promessi da bambini, che un giorno avrebbero affrontato il mondo insieme. Prima pensava che questo desiderio si sarebbe avverato con la Alius Academy, e poi aveva riposto tutte le proprie speranze nei mondiali, finché non aveva avuto l'infortunio.
Stupido Jordan! Dovresti essere felice per lui ora.

Si schiaffeggiò per cercare di tornare un po' in sé. Ora doveva supportare gli altri, da lontano. Era solo colpa sua se si era fatto male, e ora stava pagando le conseguenze della sua insicurezza.
Ho rovinato la nostra promessa

Ricordava ancora il giorno in cui avevano deciso che avrebbero lottato e vinto contro il mondo insieme.
Erano due bambini orfani, che giocavano a calcio. Qualche passaggio, dribbling, tiri, qualunque cosa che prevedesse correre dietro al pallone. Era divertente, e mentre giocavano ridevano.
Poi il vento portò loro una specie di poster. Precisamente lo lanciò in faccia a Jordan, che inciampò, per poi venire soccorso da quello che all'epoca era il suo migliore amico.

"Cos'è?"

"Parla di... un torneo di calcio... Sembra importante!"

"Football Frontier... È un torneo per decidere la squadra più forte del Giappone!"

"Guarda, c'è scritto che i vincitori si qualificheranno per i mondiali!"

"Sarebbe bello andarci!"

"Ci pensi? Affrontare il mondo!"

"Credi che un giorno potremo farlo anche noi?"

"Sì! Jordan, noi affronteremo il mondo insieme!"

Erano passati anni da allora, erano successe molte cose, la Alius, l'incontro con Mark, ma Jordan non aveva mai dimenticato. E sapeva quasi per certo che nemmeno lui aveva dimenticato.

"HEY JO!"

Una chioma rossa gli corse incontro, risvegliando il ragazzo dai suoi pensieri.

"Ciao Xav, come mai qui?"

"Ti stavo cercando! Domani si parte, e l'allenatore ha dato la giornata libera a tutti, ricordi? Io voglio passarla con te"

"A-ah, grazie"

Si misero a passeggiare di nuovo insieme, nei giardini. Jordan non osava guardare l'altro ragazzo, e Xavier sembrava preso dai suoi pensieri. Dopo un po' si fermò, e prese la mano dell'altro ragazzo.

"Uh? Tutto bene Xav?"

Jordan si voltò per guardarlo.

"Jo... Mi dispiace un sacco. Lo so cosa ci eravamo promessi, mi ricordo ancora quel giorno all'orfanotrofio. Avevamo detto che avremmo affrontato il mondo insieme, e ora io ci sto andando, ma tu resterai qui. Non volevo che le cose andassero così"

"È colpa mia, se non avessi avuto tutta quella paura di perdere il posto non mi sarei allenato fino allo stremo, e magari domani verrei con voi"

"Io avrei dovuto capire prima che qualcosa non andava"

"Io avrei dovuto confidarmi con te, dal momento che sei il mio ragazzo"

Silenzio.

"Touché Xav. E poi è inutile fare una gara per vedere di chi è la colpa, le cose comunque non cambierebbero"

"Lo so"

Xavier abbracciò il fidanzato, il quale ricambiò l'abbraccio.

"Magari potrei convincere l'allenatore a farmi restare qui-"

"Non se ne parla nemmeno!"

Jordan guardò serio il rosso negli occhi.

"Ti sei guadagnato quel posto in nazionale, lavorando sodo e senza dubitare delle tue capacità! Se proverai a fare una cosa del genere, giuro che non te lo perdonerò mai"

"Però non mi piace lasciarti indietro..."

"Guarda che non scappo mica! Io sarò qui a fare il tifo e aspettare il tuo ritorno, quindi vai e sconfiggi il mondo anche per me"

Xavier sorrise. In cuor suo sperava che Jordan dicesse così, ma sarebbe stato disposto anche a restare se il compagno gliel'avesse chiesto.
Il verde si staccò dall'abbraccio, e prese l'altro per mano. Iniziarono a correre, come due bambini. Come i due bambini che c'erano sempre stati l'uno per l'altro, e che si erano promessi l'uno all'altro.

















































Angolo autrice

Hey, sorry se è corta ma nemmeno gli AMV mi stanno aiutando (e questo vuol dire che sono messa male), per fortuna è venuto in mio aiuto un nightcore che ho trovato per sbaglio su YouTube ieri sera.
Don't go di Alan Walker.

È carina, anche se all'inizio me la immaginavo per altri due personaggi (Sal e Larry del gioco Sally Face)

Bye bye,
Cat-chan

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