53 CAPITOLO

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Io: polpetta com'è andata?
Niky: guarda tu stesso
Io: la guardo dopo aver mangiato un buon gelato al mc, va bene?

Chiedo sorridendo e lei annuisce, è una nostra tradizione da quando era piccola e aveva avuto qualche visita andata male

Niky pov

Spero che papà sia felice della visita di oggi, per come sono fatta io secondo me sono andate benissimo o almeno vedendo altre visite, questa potrebbe essere messa tra quelle migliori.

Arriviamo al mc e mangiamo, so che sono solo le dieci di mattina, ma è una tradizione e bisogna rispettarla.

Ormai non ho più paura di come possano andare le visite, ho paura delle reazioni di mio padre.

Torniamo in macchina e lui prende i fogli e vede quello di oggi

Mario: è bello, perché in confronto a molti altri è bello, ma io speravo in miglioramenti

Dice mettendo in moto la macchina

Io: lo so, lo speravo anch'io, ma alla fine non ci si può aspettare troppo, alla fine io ho quello che ho, ci sto convivendo da 4 anni, ormai le situazioni sono le stesse
Mario: non proprio, gli altri erano messi meglio di questo
Io: lo so papà, per mia sfortuna conosco la mia situazione

Dato che sento tensione nell'aria metto la musica e inizio a cantare, nelle canzoni che sa anche papà si aggiunge a me, sono questi i momenti che non dimenticherò mai con mio padre.

Arriviamo a casa nostra ed entriamo, Martinus appena mi vede lancia un sospiro di sollievo, mi prende per il braccio e mi trascina via

Tinus: dov'eri andata?
Io: ho fatto un giro con mio padre per festeggiare il suo ritorno
Tinus: ah okey, ma lasciarmi un bigliettino?! Mi hai fatto prende un colpo
Io: scusa

Mi sorride e torniamo di là.

Saluto Agata e lei non si sforza di contenere la sua rabbia

Agata: dov'eri andato? Hai preso tua figlia e sei scappato!
Mario: vieni con me che ti spiego

Odio quando papà dice che vado in ospedale, perché poi mi trattano tutti come fossi di cristallo, va bene tutto, ma sono sempre la stessa, in quattro anni che sono in questa situazione non sono cambiata, sono la Nicole di sempre, anche prima che mi diagnosticassero sta cosa, avevo intuito che sarei finita così

Io: ti va se facciamo una passeggiata al parco ti mostro un posto bellissimo
Tinus: certo

Usciamo e lo porto nel giardinetto che avevo trovato, Martinus si siede sulla panchina e io mi sdraio e appoggio la testa sulle sue gambe, lui continua ad accarezzarmi i capelli

Io: ti amo
Tinus: ti amo anch'io piccola, sei la mia vita

Si abbassa e mi bacia, mi viene da piangere, conoscendo la mia situazione so che la nostra relazione non durerà tanto

Io: giurami che mi starai accanto qualsiasi cosa accadesse
Tinus: ovvio piccola, mi spieghi cos'hai oggi?

Quando faccio le visite divento dolce tutto d'un momento, poi dopo un po' torno la solita stronza

Io: non ho niente, è solo che ti amo, ma vorrei che rimanesse così per sempre
Tinus: sarà così, comunque ti voglio dire una notizia bellissima
Io: dimmi

Dico alzandomi e sedendomi composta sulla panchina

Tinus: no piccola, mettiti come prima

Sorrido e mi riposiziono con la testa sulle sue gambe

Tinus: ieri dopo che ti sei addormentata sono tornato alla festa, perché avevo promesso a Rebecca che l'avrei riportata a casa, quando sono arrivato non trovandola ho chiesto in giro dove fosse e l'ho beccata a scopare con Matteo
Io: tranquillo, tanto tu hai il cazzo più grosso
Tinus: e tu questo come lo sai?
Io: ah boh

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