Giorno 22 - Il segreto svelato

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[Chat Noir]

Roger mi colpì con forza, facendomi volare contro uno dei suoi uomini. Egli attutì il mio impatto con il terreno, ma perse i sensi per il colpo. Notai le manette luminescenti ai suoi polsi. Forse non era stato poi così negativo che avesse perso conoscenza. Era pur sempre un nemico in meno da dover fronteggiare. 

Ladybug stava cercando di tenere occupato il capo della polizia. Arrotolava il proprio yo-yo attorno ad uno dei suoi arti e poi lo attaccava dal lato opposto. Agile, leggera e veloce anche più di me sembrava quasi un'apparizione mistica. 

- Chat! Per quanto tempo pensi di startene ad oziare? -. 

- Ero rimasto abbagliato dalla tua abilità, my lady - le dissi, alzandomi con scatto felino e precipitandomi al suo fianco. Ora che eravamo nuovamente in due, Roger si fece più cauto e arretrò, sparandoci contro quei bracciali luminescenti. Entrambi riuscimmo a schivarli, ma solo in parte. Una manetta blu comparve al mio polso sinistro, mentre un'altra rossa circondò il destro della super eroina. Attratti l'uno verso l'altra come due calamite, ci scontrammo e le due braccia si unirono. 

- Caspita! - imprecò lei, cercando di liberarsi. 

- Ah Ah Ah! Vediamo adesso cosa pensate di fare? -. Roger ordinò ai suoi uomini ancora in piedi di attaccarci tutti insieme. Nonostante il restio e i piedi puntati a terra, furono costretti ad obbedire all'ordine ricevuto. Non ero abituato ad usare il bastone con una sola mano, ma avrei fatto del mio meglio. Quella messa peggio era Ladybug, la quale aveva perso l'uso del suo lato dominante. Infilò il gancetto dello yo-yo sull'indice sinistro e si preparò a lanciare la propria arma. Notai la presa meno sicura e decisamente troppo stretta su quel piccolo oggetto. 

- Andrà tutto bene, my lady. Ti proteggerò io - la rassicurai. Lei mi sorrise nascondendo la propria incertezza. 

- Probabilmente sarò io quella che dovrà guardarti le spalle - rispose schioccando la lingua. 

Respinsi un paio di agenti, trascinandomi dietro la ragazza nei movimenti. Il suo yo-yo, che poteva raggiungere distanze maggiori, avrebbe pensato a fermarli, mentre io mi sarei occupato di chi riusciva ad avvicinarsi troppo. 

Roger, nel frattempo, ci stava studiando, in attesa di un apertura. Dal momento che non era riuscito ad ammanettarci entrambe le braccia, i suoi ordini non avevano alcun effetto su di noi. Ciononostante, poteva tenerci in quella posizione scomoda per tutto il tempo necessario. 

- Quindi sei uno di quelli che preferisce lasciar fare il lavoro sporco agli altri? - lo provocai. Nel suo viso robotico vidi dipingersi un'espressione di rabbia. 

- Hai in mente qualcosa, vero? - mi chiese sottovoce Ladybug.

- Userò il mio cataclisma non appena sarà a portata di artiglio -. Era l'unico modo per porre fine a tutto. Avrei distrutto l'akuma e, assieme ad essa, l'oscurità che si era impadronita del capo della polizia. 

- Non puoi farlo! - mi rimproverò lei, facendo una capriola sopra di me e costringendomi a fronteggiare gli agenti dalla parte opposta. Così facendo non ero più in vista di Roger. 

- Non ci sono altri modi - ringhiai. - Non lo capisci anche tu che dobbiamo eliminare le akuma? Solo così potremmo aiutare veramente le persone -.

lei scosse la testa con ostinazione. - Ci penserò io a purificare l'oscurità e libererò la farfalla -. 

Soffiando l'aria tra i denti la strattonai e la costrinsi a voltarsi verso di me. - Così finirai solo per auto-distruggerti. Un potere come il tuo non può essere privo di rischi -.

- Nemmeno il tuo! - mi urlò in faccia. 

Un bidone della spazzatura ci colpì in pieno, facendoci volare dall'altra parte della strada. Circondai Ladybug e la protessi dall'impatto con il terreno. 

Il Gatto e la CoccinellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora