[Egitto, 3 200 a.C.]
《Al ladro!》.
Il ragazzo saltò tra la folla spingendo via tutte le persone che gli si paravano davanti. La maggior parte erano donne e uomini inconsapevoli di quanto stesse accadendo.
Il moro superó con un salto un infante che stava mangiugghiando un giocattolo di legno. Il piccolo seguì la figura del ragazzo con la bocca aperta per la sorpresa. Lui gli sorrise, salutandolo con un cenno della mano.
《Fermatelo!》 ripetè il grosso negoziante cercando di attirare l'attenzione delle guardie imperiali che pattugliavano costantemente il mercato.
《Ops!》.
Gli scintillanti occhi verdi del ragazzo scrutarono le vie alla ricerca di una comoda via di fuga.
Una coppia di uomini alti e forzuti (i soldati del faraone), armati con lance e con espressione truce in volto, gli erano alle calcagne.
Saltò sopra ad una serie di casse fino al trespolo di una bancarella. In punta di piedi, corse lungo le sottili travi di legno, facendo barcollare il banco sottostante e tutte le merci esposte.
Le guardie lo seguirono da terra, ma a causa della folla rimasero indietro.
《Ci vediamo!》 li beffeggiò lui, spiccando un salto verso un telo srotolato al sole ad asciugare. Il contatto sortì un effetto tipo trampolino.
《Uoooohhhh!》.
I suoi inseguitori lo videro volare sopra gli edifici, scomparendo poi sopra i tetti della città.
Una figura agile e snella li superò, arrampicandosi per i vari appigli prodotti dai materiali con cui erano state costruite le abitazioni.
《Ci è scappato anche questa volta》 si lamentò una delle guardie. Era un uomo dalla carnegione particolarmentr scura e piccoli occhi neri.
《Meskenet gli é andata dietro》ribattè una guardia dall'aria da novellino. Era stato preso al servizio del faraone da qualche giorno e quella era la sua prima volta a rincorrere quel furfantello.
《Proprio per questo l'abbiamo perso》 spiegò un terzo, sbuffando con un sorriso.《Non posso crederci che l'unica cosa che sono riuscito a salvare è questo formaggio nauseabondo》.
Il moro si lasciò scivolare contro la parete di argilla cotta. Il sole picchiava più forte quel giorno, probabilmente perchè si avvicinava il periodo di siccittà profetizzato dai sacerdoti.
《Non lamentarti umano! Il mio amato Camembert è ciò che più conta》. Un esserino nero svolazzò fuori dalla tunica di lino del ragazzo, afferrando al volo il formaggio giallo-ocra. 《Mio amato Camembert! Quanto mi sei mancato!》.
《Plagg! Smettila di attirare l'attenzione!》 lo rimproverò il ragazzo, agguantandolo e avvicinandolo a sè. Quello sciocco dio quantistico non aveva il minimo senso di segretezza. Se qualcuno l'avesse visto, avrebbero potuto accusarlo di magia nera e portarlo ai piedi del faraone.
《Quanti problemi, umano》.
Il moro assottigliò gli occhi, portandosi il piccolo gatto nero di fronte alla punta del naso.
《Guarda che passo l'inferno ogni volta per procurarti quella schifezza》.
Quel particolare tipo di formaggio era molto pregiato e si poteva trovare solo in alcuni mercati, o dai rifornitori del palazzo reale. E rubare al farone non era mai qualcosa di semplice.
《Khalid, cosa pensavi di fare?》.
Il ragazzo alzò il capo di scatto, gli occhi carichi di timore.
I suoi lineamenti si rilassarono, illuminandosi non appena riconobbe la persona che gli aveva parlato.
Una ragazza con i capelli blu-nero e due grandi occhi azzurri si stagliava contro l'enorme astro solare. Indossava la tunica candida tipica dei rampolli nobiliari. Quella che usavano per gli allenamenti con la spada e nel corpo a corpo. Un indumento che non avrebbe mai dovuto venir indossato da una ragazza.
《Guarda te se non è il mio Destino》gioì lui, tornando a rilassarsi.
Meskenet saltò al suo fianco, le braccia incrociate di fronte al petto. Il bracciale d'oro capeggiava sulla sua pelle bruciata dal sole. Persino per una ragazza, il suo incarnato era troppo scuro, troppo simile a colore che passavano le giornate a lavorare nei campi.
《Khalid, lo sai che rubare è un reato》 lo rimproverò la ragazza, sbuffando.
Il moro scrollò le spalle, sorridendole. Un sorriso che lei non sopportava, perchè la faceva sciogliere ogni volta.
《Bisogna pur vivere. Preferisco rubare e mangiare, piuttosto che morire di fame》.
La ragazza si accomodò al fianco del giovane scuotendo la nuca.
《Perchè non accetti la mia offerta?》.
Khalid si ritrasse offeso. 《Non ci penso neanche per sogno! Non finirò come mio zio!》.
《Lavorare per il faraone potrebbe essere la tua opportunità per...》.
《Ho detto di no!》.
Meskenet rimase senza parole. Lo sguardo dispiaciuto e carico di dolore. Aveva cercato in ogni modo di aiutare Khalid, ma lui continuava a rifiutare la sua mano.
La blunetta si alzò, osservando il profilo della piramide che il faraone stava facendo costruire. Un'opera imponente, che si stava ergendo sulle vite di molte persone. Da una parte capiva come mai Khalid continuasse a rifiutare il suo aiuto. Ma la parte più emotiva di lei, ancora non riusciva ad accettare questo suo odio verso la famiglia reale.
《La prossima volta, vedi di non farti beccare, almeno》 gli sussurró lei, evitando accuratamente di mostrargli l'espressione ferita che le si era dipinta in viso.
《Finchè ci sei tu, non corro alcun pericolo》scherzò lui, facendole un'occhiolino che lei, ovviamente non vide.
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Il Gatto e la Coccinella
FanfictionParigi è alle prese con un ladro abilissimo e di cui non si sa nulla, se non il suo nome: Chat noir. La polizia non riesce a fronteggiarlo. L' unica che sembra riuscire a tenergli testa è una supereroina arrivata da non si sa dove: Ladybug. Una ser...