"È la mia felpa quella?", domanda quando la prendo tra le mani, la forza dell'abitudine mi ha completamente fatto dimenticare che lui non sa che indosso le sue felpe per dormire.
"Può darsi.", lui sorride divertito, mentre io vorrei lanciarmi dalla finestra per l'imbarazzo.
"Per stasera potresti farne a meno, dato che sono qui.", non ha tutti i torti, per non parlare del fatto che morirei di caldo. Lui si è già tolto i vestiti restando solamente in boxer, appoggio la felpa e lo raggiungo sul letto.
"Ciao.", dice quando siamo faccia a faccia sul cuscino, a pochi centimetri l'uno dall'altro.
"Ciao.", rispondo perdendomi nei suoi occhi blu.
Mi sfiora il viso con la mano.
"Hai programmi per domani?", domanda.
"Si, dovrei studiare. E tu?"
"Il pomeriggio devo lavorare."
"Devi andare fuori città?"
"Si, ma starò via solo poche ore. Lunedì ti accompagno io a scuola."
"Me lo dirai mai che lavoro fai?", lui si irrigidisce leggermente.
"Si, un giorno te lo dirò.", promette. La mia curiosità mi suggerisce di continuare ad insistere per saperlo adesso, mentre il mio istinto mi dice di lasciar perdere altrimenti finiremo per litigare. L'ultima cosa che vorrei, è che lui se ne andasse nel cuore della notte infuriato, perciò decido di lasciare perdere e seguire l'istinto.
"Okay.", dico lasciandomi sfuggire uno sbadiglio.
"Dormi adesso.", ordina baciandomi sulla fronte.
Affondo la testa sul suo collo, inalando più profumo possibile e chiudo gli occhi."Non sei al sicuro qui, tesoro.", dice la calda e famigliare voce di una donna, mentre i suoi occhi verdi iniziano a lacrimare.
"Ricorda che ti amo da morire.", vorrei consolarla ma qualcuno mi sta portando via.
"No! Lasciami!", grido. Devo tornare da quella donna, è vitale per me tornare da lei."Hayden!", apro gli occhi di scatto, sto tremando e piangendo.
"Shh..va tutto bene, sei al sicuro.", dice Jordan avvolgendomi tra le sue braccia.
Mia madre entra in camera come una furia.
"Che sta succedendo qui?", domanda in totale panico.
"Ho avuto un incubo, mamma. Non ti preoccupare, va tutto bene.", cerco di tranquillizzarla.
"Che genere di incubo?", per la prima volta mi ricordo esattamente cosa ho sognato, ma non me la sento di raccontarglielo.
"Non me lo ricordo.", sento gli occhi di Jordan addosso, sicuramente ha capito che sto mentendo, ma prego che non dica nulla.
"Okay, torno a dormire. Hai bisogno di qualcosa?", domanda tornando verso camera sua.
"No, grazie. Buonanotte, mamma."
"Buonanotte.", dice con un po' di esitazione prima di chiudersi la porta alle spalle.
"Perché le hai mentito?", chiede Jordan continuando a tenermi stretta tra le sue braccia.
"Perché non volevo farla preoccupare.", almeno credo che sia questo il motivo.
"Cos'hai sognato?"
"È sempre la stessa donna, credo. Una donna dagli occhi verdi, leggermente sfuocata, che continua a ripetermi che mi ama e che non sono al sicuro, ogni volta che provo ad abbracciarla vengo portata via di forza.", Jordan si irrigidisce, o almeno così mi sembra, ma forse è solo una mia impressione.
"E tu la conosci questa donna? ", domanda in tono neutro.
"Mi sembra famigliare, ma non proprio. Non lo so, ma in fondo è solo un incubo, giusto?"
"Giusto. Torna a dormire adesso.", dice accarezzandomi i capelli con movimenti meccanici.Il sole filtrante dalla finestra mi sveglia, Jordan sta dormendo profondamente ed è bello come quando è sveglio, se non di più. Mi sciolgo dal suo abbraccio, indosso la sua felpa e scendo in cucina. Mia madre sta facendo colazione e sorride guardando il telefono.
"Buongiorno, mamma.", la saluto puntando dritta al caffè.
"Buongiorno. Jordan dorme ancora?", domanda.
"Si."
"Tesoro, mi fa piacere che tu abbia trovato qualcuno che ti piace davvero, però stai attenta. Lo conosci da poco, e non vorrei che rimanessi delusa."
"Non succederà, mamma."
"Lo spero. Solo..stai attenta, okay? "
"Certo."
"Buongiorno.", Jordan fa capolino in cucina con addosso solo i jeans, mia madre lo analizza dalla testa ai piedi, poi mi guarda e nasconde un sorriso dietro alla tazza del caffè.
"Buongiorno.", lo salutiamo in coro.
"Caffè?", domando mentre lui si accomoda su uno sgabello di fronte a mia madre.
"Si, grazie.", glielo passo mentre prendo posto accanto a lui.
"Avete programmi per oggi?", domanda mia madre continuando a guardare il telefono, probabilmente sta leggendo i vari quotidiani online degli stati in cui abbiamo vissuto prima.
"Si, dovremmo andare a scegliere il mio smoking per sabato.", dice Jordan.
"Hayden non mi hai ancora mostrato il tuo vestito."
"Più tardi, mamma."
"Stasera Matt viene a cena qui, mi farebbe piacere se ci fossi anche tu."
"Ci sarò.", prometto prima di alzarmi per andare a cambiarmi.Jordan trova subito uno smoking che gli sta alla perfezione, ma si rifiuta categoricamente di indossare una cravatta o un papillon.
"No. Ritieniti fortunata se non ti accompagno in jeans e felpa.", ribatte quando provo a convincerlo ad indossare una bellissima cravatta blu che si intona perfettamente ai suoi occhi. Alzo gli occhi al cielo e mi arrendo.
Pranziamo al McDonald's e ancora prima di rendermene conto, arriva il momento di salutarci.
"Esci stasera?", domanda lui mentre gli arruffo i capelli.
"No, penso di no."
"Okay, adesso devo proprio scappare. Ci vediamo domani mattina.", mi bacia con enfasi e mi saluta una ventina di volte prima di decidersi a partire.
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Despite the blood
Teen FictionHayden è una ragazza diciassettenne con problemi di autocontrollo e gestione della rabbia. Tende a mettersi nei guai facilmente ed i continui spostamenti da una città all'altra, a causa del lavoro della madre, non aiutano a migliorare il suo atteggi...