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"Dove andiamo?"
"Sorpresa.", il suo sorriso eccitato mi contagia nonostante la curiosità mi stia divorando il fegato.
Parcheggiamo accanto ad una Mustang nera, di fronte ad un grande recinto di legno. Mentre usciamo dall'auto, dalla macchina accanto escono Nate e Victoria. Non mi aspettavo che ci fossero anche loro.
"Ciao bellezza, non si marina la scuola.", mi canzona Nate con finta disapprovazione.
"Beh, anche voi state marinando."
"Io ho preso un anno sabbatico dall'università, perciò solo voi tre finireste nei guai se vi scoprissero.", non avevo idea che Nate fosse più grande di Jordan, credevo fossero coetanei, anche perché Jordan sembra nettamente più maturo di lui.
"Prima di entrare decidiamo le squadre.", continua. Squadre?
"Per fare cosa?", domando.
"Paintball!", esclama Victoria battendo le mani come una bambina di dieci anni.
"Si, non mi fidavo a portarti al poligono e questa mi sembrava l'alternativa migliore. Comunque, non c'è molto da decidere. Nate, tu con Victoria, Hayden con me.", interviene Jordan.
"Pensavo di rendere le cose più interessanti. Donne contro uomini?", propone Nate.
"Per me va bene.", dico prima di lasciare a Jordan il tempo di ribattere.
"Sareste in netto svantaggio.", sembra un commento maschilista, ma in realtà Jordan sta esponendo solo i fatti. Nonostante ciò, ho fiducia che io e Victoria ce la faremo, siamo più piccole e più agili, non dovrebbe essere difficile.
"Ti piacerebbe. Andiamo Vic, dobbiamo fare il culo a questi due.", 'Vic'? Ma come diavolo mi è uscito? Lei rivolge uno sguardo di sfida ai ragazzi.
"Vi pentirete di averci portate qui.", minaccia prima di prendermi a braccetto ed entrare nel campo. Non lo so se questa pseudoamicizia sia reale oppure sia solo una tolleranza reciproca, ma per oggi sarà la mia alleata, quindi proverò ad andarci d'accordo.
Indossiamo le protezioni e impugniamo le armi mentre l'istruttore ci espone le regole, il fucile è pesante ma riesco a maneggiarlo senza troppe difficoltà.
"Questo è decisamente meglio di Biologia.", esclama euforica Victoria.
"Decisamente.", concordo.
Ci nascondiamo dietro a delle balle di fieno ed iniziamo ad organizzare una strategia. Decidiamo che la miglior difesa è l'attacco, perciò usciamo alla ricerca dei ragazzi. Riusciamo a trovare Nate, Victoria fa da esca mentre io lo colpisco alle spalle. Lui si lamenta dicendo che abbiamo barato, va ad abbracciare Victoria e mentre le avvolge le braccia attorno grida: "Adesso, Jordy!", mi tuffo a terra mentre Victoria viene colpita alla schiena.
"Che bastardo!", grida lei schiaffeggiandolo. Nate ride di gusto e la accompagna in panchina fino al prossimo turno. Sono appollaiata dietro ad un cespuglio e sento la voce di Jordan.
"Piccola, sei ancora in tempo per arrenderti!"
"Scordatelo!", rispondo mentre striscio intorno al cespuglio.
"Hayden! Dietro di te!", grida Vicky. Mi giro sulla schiena in tempo e punto il fucile sul petto di Jordan mentre lui punta il suo addosso a me.
"Beh, pareggio direi.", sorride porgendomi la mano.
"Pareggio.", concordo prendendo la sua mano per rialzarmi, ma dallo sforzo premo il grilletto e lo colpisco.
"Ops."
"Wow. Sei proprio spietata.", commenta divertito.
Batto il cinque a Victoria prima di prepararci per il prossimo turno. In questi due giorni passati insieme ho scoperto che non è proprio come mi aspettassi. È coraggiosa, agguerrita, spericolata e addirittura ribelle. L'avevo giudicata la classica principessa sul pisello abituata a guardare tutti dalla testa ai piedi dalla cima del suo piedistallo, ed invece si è rivelata l'esatto opposto.
"Allora..", inizio mentre siamo nascoste dietro ad un albero, "qual'è la tua storia?"
"La mia storia?", domanda sorpresa.
"Si, tutti ne abbiamo una, qual'è la tua?"
"È una storia lunga e non particolarmente felice.", c'è una nota di profonda tristezza nei suoi occhi grigi.
"Una storia non adatta al paintball?", accenno un sorriso.
"No, direi di no.", ricambia il sorriso. Sono curiosa di sapere cosa le sia successo, sembra che abbiamo molte cose in comune e mi auguro che il passato non sia una di queste.
"Mi dispiace."
"Per cosa?", domanda corrugando la fronte.
"Per come ti ho trattata e per averti giudicata senza conoscerti."
"Non preoccuparti, e comunque me lo sono meritata, ero proprio fuori di testa."
"Si, Jordan può fare questo effetto."
"Non c'entrava Jordan, o meglio, si ma non proprio. È stato un brutto periodo per me e lui era lì, mi sono legata in modo ossessivo perché mi focalizzavo su di lui per non pensare al resto della mia cazzo di vita. Ma da quando ho conosciuto Nate ho capito che era lui e nessun altro, capisci? ", annuisco perché so esattamente di cosa sta parlando.
" Beh, dato che stiamo con loro due e che a quanto pare ci vedremo spesso, potremmo seppellire l'ascia di guerra e provare ad andare d'accordo."
"Intendi un'amicizia?", domanda sorridente.
"Non esagerare.", scherzo ed entrambe iniziamo a ridere.
"Andiamo a far vedere a quei due come si usa un'arma.", allunga la mano ed io la stringo. Mi torna in mente una vecchia citazione che avevo letto online: tutte le più grandi amicizie iniziano con un: "all'inizio ti odiavo.", non lo so se sia questo il caso, ma sono curiosa di scoprirlo.

Despite the blood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora