Kate e Adam non sapevano di cosa parlare mentre cercavano il portale. Chiacchierare sarebbe stato un buon modo per allentare la tensione. Ogni volta che incrociavano una persona, Kate veniva assalita dalla paura di essere cacciata via e sentiva Adam respirare affannosamente. Erano due pessimi attori. In compenso, si muovevano molto velocemente.
"Kate." Disse Adam a un certo punto.
La Grifondoro si fermò subito.
"No, continuiamo a camminare, volevo solo dirti una cosa."
"Cosa?" Chiese Kate, che aveva raggiunto un'incredibile livello di nervosismo.
"Ecco... mi dispiace per quello che ho detto l'altro giorno. Per aver rovinato la citazione e averti ferito."
Kate non sapeva cosa dire, non le sembrava il momento per una discussione. Forse, pensò Kate, vuole solo chiedere scusa e lasciare le cose come stanno.
"Dispiace anche a me, non avrei dovuto dirti di dimenticare tutto quello che avevo fatto. E neanche tirarti il calzino è stato carino."
"A proposito del calzino..." Adam mise la mano nella tasca posteriore dei jeans e estrasse un lungo calzino nero. Lo porse a Kate sorridendo.
La Grifondoro scoppiò a ridere e lo prese: "Che gesto romantico."
"Puzzava un poco."
"Ecco, adesso niente sarà mai più romantico nella mia vita."
Entrambi scoppiarono a ridere, attirando gli sguardi degli scienziati che passavano accanto a loro.
"Voglio riprovarci Kat, ma devi spiegarmi bene perché volevi lasciarmi." Disse Adam, all'improvviso era ritornato serio.
"Va bene." Rispose lei, e fece un respiro profondo: "Da quando mi hai scritto quella poesia, mi sono convinta che tu fossi il ragazzo perfetto, il tipo che tutte le ragazze vorrebbero. Io so di non avere esattamente un bellissimo carattere e di non essere tanto bella. Pensavo che presto ti saresti stancato di me e mi avresti lasciato. Avevo così paura che tu mi lasciassi che ti ho lasciato prima io. Ma dopo qualche giorno ho iniziato a pentirmene. Ho fatto un duello ad Hogwarts, mi sento molto più coraggiosa adesso..."
"Kate, shh." Disse Adam. Kate non capì perché l'avesse zittita, poi sentì una scienziata parlare dietro di lei:
"No, credo sia una Fangirl."
Una voce maschile rispose: "Forse hai ragione."
"Non può stare qui, la porto all'ascensore." Ribatté la scienziata.
"Che facciamo?" Sussurrò Kate.
"Ho un'idea." Rispose Adam.
Il ragazzo tirò Kate verso il muro, poi la baciò. Kate ricambiò il bacio, incerta sull'efficacia di questa strategia. Eppure funzionò. La scienziata si avvicinò lentamente, era piuttosto imbarazzata, e incominciò a dire:
"Ehm... scusate... hey!"
La coppia la ignorò e continuò a baciarsi.
La scienziata si guardò intorno e poi se ne andò. Non appena sentirono i suoi passi molto lontani, si staccarono, ma Adam lasciò le braccia sui fianchi di Kate.
Il ragazzo la guardó dritto negli occhi e disse: "Non credo che qui il problema sia il coraggio di affrontare una relazione, Kat. Il vero problema è che tu non ti ritenga degna di ricevere amore da qualcuno. Dovresti imparare ad apprezzarti di più, ad amarti di più. Vorrei poterti aiutare a farlo, ma credo che sia un obiettivo da raggiungere da sola."
Kate annuì: "Hai ragione. Mi aspetterai?"
Adam le sorrise. "Certo, ti amo."
"Anche dopo che ti ho tirato un calzino un po' puzzolente?"
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The Fangirls Games
FanfictionUna casa magnifica, ogni singolo metro quadro dedicato a sei saghe letterarie. Sei fangirls rappresenteranno il proprio fandom in una vera e propria competizione televisiva per stabilire il migliore tra: Harry Potter Percy Jackson The Maze Runner...