Capitolo 17⚓️

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Continuavo a giocare con il ciondolo che mi avevano regalato i miei , mentre Harry e Karl, arrivati all'aeroporto si affrettarono a ritirare i biglietti.

Io rimasi in auto ad aspettarli. Aveva appena iniziato a piovere, il che rendeva quella giornata ancora più malinconica per me.

Dal finestrino riuscivo a vedere Harry, con il cappuccio della felpa sulla testa e gli occhiali da sole, ma nonostante il suo provare a nascondersi era stato riconosciuto.

Due ragazze gli andarono incontro chiedendogli una foto. Tutto stava accadendo davanti ai miei occhi, ma era come se stessi osservando delle immagini in tv e non una scena reale attraverso un vetro.

Lui non si tirò indietro, nonostante Karl avesse chiesto alle ragazze di lasciarlo in pace

-Facciamo una foto insieme, senza problemi...venite qui!-gli disse lui sorridendo , come se la pioggia non lo infastidisse. Le abbracciò mettendosi in posa, mentre Karl scattava la foto con l'iPhone di una delle ragazze.

Le salutò dolcemente con un abbraccio poi si avviò verso l'auto, con al seguito la sua ombra.

Salito in macchina si sistemò i capelli, spettinati dalla pioggia. Poi si voltò verso di me

-Sei gelosa?-mi chiese sorridendo sotto i baffi -Non credevo avessi fan così grandi...-gli dissi io scherzando ,anche se in realtà ero molto infastidita. Quello faceva parte delle tante cose che avrei dovuto mettere in conto, ma che non accettai mai veramente.

-Vorrei ricordarti che ho assistito ad una scena peggiore io...-ovviamente si riferiva alla sera in cui aveva steso a terra Steve, prima che provasse a baciarmi senza il mio consenso.

Ogni tanto tirava fuori quella storia, forse è un tipo geloso, pensai.

Arrivammo nel parcheggio riservato per l'auto , che conduceva direttamente all'aereo che avremmo preso. Quando capii che si trattava di un aereo privato, quasi mi prese un colpo.

-Perché non mi hai detto di questo?-gli chiesi io indicando l'enorme mezzo di trasporto volante che avevamo di fronte

-Perché non lo trovo un particolare rilevante...-disse lui accompagnando la fine della frase con una linguaccia.

Appena saliti a bordo mi resi effettivamente conto della situazione in cui mi trovavo. Se non fosse stato per lui, molto probabilmente non avrei mai visto una cosa simile. Quell'aereo sembrava una casa volante lussuosissima; tutto era rifinito in color oro. Ogni cosa era curata nei minimi dettagli. C'erano mega poltrone in pelle bianca , tv giganti e un bar con ogni tipo di alcolico desiderabile.

-Vieni, ti faccio vedere la mia casa volante!-mi disse ridendo.

Eravamo sdraiati sul letto uno stretto all'altro, mentre sorvolavamo l'oceano.

-È bellissimo questo ciondolo Kate, tua madre e tuo padre sono fortunati ad avere una figlia come te.-mi disse dolcemente quasi sussurrando. Mi tirai su di scatto, quelle parole avevano urtato uno dei segreti che custodivo gelosamente nel mio cuore.

-Ho detto qualcosa di sbagliato?-mi chiese lui preoccupato

-No... -gli sorrisi, cercando di nascondere i terribili pensieri che mi aveva fatto tornare in mente. Sembrava credere che davvero non avessi nulla. Forse mi conosceva troppo poco per capire che qualcosa non andava

-Forse è meglio che ti riposi, tra un paio d'ore saremo arrivati... Ti lascio dormire, io vado di la con Karl, dobbiamo discutere di alcune cose sul nostro arrivo.-si chinò verso di me e mi baciò molto delicatamente.

Forse aveva capito che qualcosa non andava, visto che Karl era nell'altra stanza a dormire. Aveva deciso di lasciarmi un po' di spazio, questa era una delle cose che adoravo di lui.

Sapeva perfettamente capire le situazioni, senza che tu dovessi spiegargli nulla.

Cercai di non pensare a tutto quello che avevo passato nella mia infanzia. Ma anche a quello che avevo passato ogni singolo giorno della mia vita, prima che Harry arrivasse nel mio mondo e sgomberasse la mia mente da pensieri più bui.

-Ei, siamo arrivati! È meglio se ti copri con qualcosa, così non potranno riconoscerti. Ci saranno sicuramente delle persone ad aspettarci fuori!-mi porse la sua felpa, subito dopo avermi svegliato con un bacio sul naso.

Ed era vero. Quando entrammo nell'aeroporto c'era una sfilza di paparazzi e fan di Harry ad aspettarci.

Lui mi prese la mano e mi tirò con se, mentre camminava a passo spedito verso un taxi che ci stava aspettando. Karl nel frattempo era dietro di noi, mentre allontanava tutti coloro che si avvicinavano .

In un attimo fummo dentro al taxi. Le urla delle ragazze erano sparite, l'unica cosa che riuscivo a sentire era la voce del tassista mentre parlava con Karl.

-Tutto bene ragazzi?-ci chiese -Sì, nella norma! Direi che possiamo andare!-rispose Harry guadandomi.

-Ora puoi capire cosa si prova ad essere me, almeno un po'. Non credi?-

-Io impazzirei... Tutte quelle urla!-

-Sì a volte ti fanno fischiare le orecchie, poi ti abitui-mi disse ridendo.

Arrivammo a destinazione. L'hotel in cui saremmo stati per un bel po', era davvero immenso e super lussuoso. Ero già stata in America, ma di certo non avevo mai visto quei posti.

-Tua madre e tua sorella sono arrivate poche ore fa , me lo hanno appena comunicato in reception.-disse Karl rivolgendosi ad Harry.

-Finalmente potrai conoscerle! Stella non vede l'ora di vederti di persona!-disse Harry super elettrizzato. Stella era la sorella maggiore di Harry.

Lui era felicissimo, io anche. Con l'unica differenza che a me sarebbe preso un infarto se avesse continuato a rifilarmi tutte quelle sorprese!

Anchor⚓️ 1 //with Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora