Capitolo 23⚓️

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Le cinque ore che passammo sull'aereo furono interminabili.

Nella mia mente era presente solo il vuoto più totale. Harry non aveva fatto altro che preoccuparsi per me.

Ogni tanto era li a tenermi compagnia , altre volte si allontanava perché potessi soffrire in silenzio e da sola.

Non riuscivo ad immaginare mio padre lontano per sempre dalla mia vita. Mentre i ricordi insieme a lui iniziarono a riemergere, continuavo a rigirarmi tra le dita il ciondolo che mia madre mi aveva dato , prima di partire.

Mio padre non lo vedevo da troppo tempo. Qualche giorno prima che io partissi, lui era già in America per lavoro.

Quando ero più piccola, avevo una vita famigliare normale,poi mio padre iniziò a girare per il mondo. Molte volte non lo vedevo per mesi, ma nelle occasioni speciali c'era sempre. Tranne che per la mia partenza, inaspettata.

Gli avevo promesso che sarei andata a trovarlo, ma non così.

-Kate, siamo arrivati! Andiamo...-mi disse Harry dolcemente, accovacciandosi davanti al sedile su cui ero seduta.

Afferrai la sua mano, mentre lui mi sistemava sulle spalle la sua felpa.

Indossai gli occhiali da sole, nonostante la pioggia battesse forte, non volevo essere fotografata.

Affittammo un auto, con la quale Karl ci scortò alla clinica dove si trovava il corpo, di quello che un tempo era stato mio padre. Ormai me lo immaginavo così, dormiente e senza emozioni. Riuscivo a ricordarlo solo felice e pieno di vita.

Quando arrivammo alla clinica, ci accorgemmo che eravamo stati seguiti. Karl scese dall'auto e chiamò la polizia , in modo che potesse essere allontanata quella massa di persone che si era formata davanti all'entrata.

Da sempre, ero stata una persona riservata. In quel momento veniva messa in luce una parte di me che non volevo venisse conosciuta, sopratutto per rispetto della perdita che avevo appena subito.

Io entrai, mentre Harry cercava di calmare i fan e i fotografi che si erano accalcati fuori
-Abbiamo avuto una perdita. Un po' di rispetto per favore!-disse lui in tono gentile.

Mia madre era lì, appena mi vide corse contro di me piangendo. Mi abbracciò forte, come se non volesse lasciarmi mai più.

-Tuo padre ha avuto un infarto. Prima di venire qui, sono passata a casa sua...e ho trovato questa!-aveva una lettera fra le mani , dove c'era scritto il mio nome.

Io la presi, scoppiando in lacrime. La piegai e la misi in borsa.

-Non appena si potrà, celebreremo una messa per tuo padre. Lo seppelliremo qui, insieme ai suoi genitori. È quello che avrebbe voluto ..-mi disse lei asciugandosi le lacrime

-Mamma...rimarremo insieme. Tornerò con te a Londra.-gli dissi io stringendola a me.

Mio padre era lì, nella camera da letto dell'ospedale dove aveva tenuto gli occhi aperti per l'ultima volta. Forse l'ultima cosa che aveva visto, era stato quel bellissimo quadro di Picasso attaccato alla parete.

Così mi scappò un sorriso, nonostante la tragedia, ripensando a quanto lui amava l'arte.

Harry era accanto a me, mentre mi stringeva la mano con le sue.

Ormai si era fatta sera, mia madre stava per tornare nel suo albergo e io stavo per andare con lei.

-Ehi...io...mi dispiace, devo andare.-mi disse Harry realmente dispiaciuto e triste -Ho provato a cercare una soluzione, per rimanere con te. Purtroppo non c'è e io devo andare, domani abbiamo un concerto... Non è una cosa che può essere annullata, purtroppo. Non sai quanto mi dispiace, vorrei poter rimanere ma...-

-Harry, conosco la tua situazione. Hai fatto abbastanza per me oggi, e non so come ringraziarti per questo! Ora però devo stare con mia madre... Grazie davvero.-gli dissi io, mentre lui mi baciava affettuosamente

-Sono sempre accanto a te, basta che mi penserai. Ti amo! Ti sono vicino...-mi disse lui, prima di salutare mia madre e di allontanarsi definitivamente.

"Domani ci sarà il funerale. Poi tornerò con mia madre a Londra..." gli dissi io al telefono. Non appena atterrò con l'aereo mi chiamò, per sapere come stavamo io e mia madre.

"Non posso darti torto,anzi. Sai quanto vorrei poter venire con te, ma non posso. Abbiamo ancora cinque concerti da portare a termine, prima di partire per il Canada."

"Quando sarà il momento, potremmo rivederci..." Gli dissi io lasciandomi sfuggire una lacrima

"Kate, appena potrò tornerò da te. Te lo prometto! Ti amo...".

Non appena tornammo a Londra, le cose iniziarono a migliorare. Mia madre era visibilmente depressa, ma aveva tante amiche che ogni giorno le facevano fare qualcosa di diverso.

Io ero diventata un vegete. Avevo smesso di studiare, non avevo voglia di fare nulla.

Allison non si era fatta sentire, probabilmente non era venuta a conoscenza di ciò che era successo.

Harry lo sentivo poco, non avevo molta voglia di ascoltare la sua voce. Mi ricordava ogni volta qualcosa di bello, che ormai era passato.

Lui cercò di contattarmi in molti modi diversi.

Un giorno vennero portati a casa mia un mazzo di fiori per mia madre, insieme ad uno scatolone su cui c'era scritto il mio nome.

Presi lo scatolone e lo portai in camera mia. Non era pesante, non riuscivo ad immaginare cosa potesse contenere.

Quando lo aprii vidi che era pieno di petali bianchi, sotto ai quali c'era una fotografia.

La cornice in argento, era contornata da diamanti luminosi che formavano una trama intrecciata.

La foto invece, era senza dubbio la parte più bella. Ritraeva me insieme ai miei genitori, durante la vacanza ai Caraibi.

Era proprio così che continuavo a ricordarlo, ed Harry lo sapeva.

Dietro alla cornice c'era incisa una frase "Nessuno se ne va mai definitivamente, rimane nel cuore per sempre.".

Inizia a piangere. Quel gesto era stato davvero importante.

Così decisi di chiamarlo.

"È da tanto che non ci sentiamo, mi dispiace." gli dissi io scusandomi

"Non preoccuparti, sapevo che avevi bisogno di tempo." mi disse lui dolcemente

"Abbiamo ricevuto il tuo pacco, insieme ai fiori. È stato un gesto bellissimo...grazie."

"È solo un pensiero per farti capire che vi sono vicino..."

"Ci sentiamo presto Harry...grazie. Ti amo..."

"Anche io. A presto Kate." .

La lettera di mio padre era ancora nella borsa. Non ero riuscita ad aprirla e a leggere cosa ci fosse scritto. Ma una sera presi coraggio e l'aprii. L'aprii nel suo studio, circondata dalle sue cose.

Tirai un sospiro, prima di iniziare a leggere quelle parole scritte dalla sua mano.

"Angelo mio, ti scrivo questa lettera mentre tu sei già lontana.

Non so se un giorno la leggerai mai, ma voglio scrivertela lo stesso.

Non sono stato un padre molto presente, per questo continuo a maledire il mio lavoro, ma senza di questo non avrei mai potuto permettere a te e a tua madre una vita agiata.

Una vita che ha permesso a te, di coltivare e portare avanti le tue passioni.

Vorrei tanto che non smettessi mai di sognare Kate, perché un giorno quei sogni potrebbero realizzarsi. Ed io ovunque mi troverò , sarò orgoglioso di te. Queste sono le parole che non sono mai riuscito a dirti.

Ti ammiro. Sei una ragazza forte, hai avuto tanti problemi nella vita, tante prove da superare. Non ti sei mai arresa. Continua a portare avanti i tuoi sogni, la tua determinazione e non mollare mai.

Con tanto affetto , papà.".

Anchor⚓️ 1 //with Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora