Capitolo 36⚓️

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Passarono diversi giorni prima che mi facessi sentire con Dylan.
Nel frattempo avevo sentito regolarmente Harry, che fortunatamente stava migliorando. Mancavano solo due giorni prima che potessi rivederlo di nuovo, ma anche pochi giorni perché iniziassi una nuova esperienza.
Non gli avevo detto nulla ad Harry. Volevo vedere che faccia avrebbe fatto sentendo la mia notizia.

Continuai a provare le varie scene da sola, immaginandomi Dylan di fronte a me ,che rispondeva dopo ogni mia battuta.
L'ansia stava aumentando. Non mi sentivo davvero pronta, nonostante avessi imparato le battute a memoria. Mi sentivo terribilmente fuori luogo pensando a ciò che avrei vissuto a breve tempo. Ma infondo, era ciò che sognavo da sempre. Eppure c'era qualcosa che continuava a disturbarmi e a tormentarmi.

Cercando di non pensarci, ripensai alle parole di mio padre e a come sarebbe stato orgoglioso di me se avesse potuto ancora vedermi. Quello era non solo il mio sogno, ma anche il suo. Da sempre aveva desiderato che tutto il mio talento-così diceva lui- venisse fuori, un giorno o l'altro.

Finalmente arrivò il giorno tanto atteso. Potevo finalmente far visita ad Harry.
Andai alla clinica da sola. Ero in anticipo, rispetto all'orario consentito. Ma poco mi importava, volevo vederlo per prima, anche se dovetti aspettare per un lungo periodo fuori dalla clinica.

Quando mi fecero entrare, la clinica aveva appena aperto. Era mattino presto e la città aveva da poco iniziato a svegliarsi.
L'infermiera di turno mi scortò nella sua nuova camera. Harry mi aveva detto di star meglio, ma così non sembrava.
Era seduto su una poltrona di fronte al letto, ancora assonnato.
Indossava una tuta grigia, senza i suoi soliti abiti sembrava un'altra persona.
Era dimagrito molto, tanto che il naso era l'unica cosa che faceva volume sul suo viso. I capelli erano stati accorciati e i suoi occhi erano spenti.
Rabbrividii quando lo vidi. Sembrava un fantasma, pronto a scomparire nel nulla.
Lui continuava a fissarmi, quasi come se non mi riconoscesse.
-Ciao Harry...-dissi io titubante e sconvolta -finalmente possiamo rivederci! Come stai?-continuai
-Ehi, potrei stare molto meglio se solo potessi uscire da qui.-disse lui con un tono basso e cupo. Anche la sua voce era cambiata, come se le sue corde vocali fossero fuori uso -Non manca molto. Cosa mi racconti di bello? -provai a smuovere la conversazione e il suo animo, avvicinandomi e sedendomi accanto a lui -A parte che ho cercato di tagliarmi le vene più volte? Tutto bene!-disse sarcasticamente e ciò mi fece pensare che qualcosa in lui stava cambiando -Lo so, e volevo chiederti anche perché l'hai fatto...non sei solo Harry, ricordatelo!- . Lui non rispose e cambiò discorso -Te, come procede li fuori?-continuò in modo freddo. All'inizio stentai a rispondere, ma dalla sua espressione capii che se avessi continuato ad insistere sarebbe esploso
-Ho una buona notizia da darti... Ho fatto un provino e sono stata presa. Non ti ho detto nulla prima di oggi, perché volevo farlo di persona!-cercai di spiegargli -Provino per cosa?-mi chiese lui arricciando la fronte
-Per Teen Wolf. Avevano bisogno di una nuova protagonista, così ho fatto il provino. Ora potrò sdebitarmi con Stella ma soprattutto con te! Hai fatto davvero troppo nei miei confronti...-mentre gli raccontavo quello che stava accadendo nella mia vita, e che l'avrebbe cambiata per sempre, lui sembrava come assente.
Parlare ad un muro sarebbe stato molto più appagante.
Non riuscivo a capire perché si stava comportando così. Forse l'astinenza procurava anche una reazione simile, o forse si stava allontanando ancora da me.
-Kate, devo dirti una cosa-mi interruppe lui -non riuscirò mai a stare meglio. Ho conosciuto una persona qui, che sa come farmi arrivare della droga. Per favore, portami via da qui.-la sua era una supplica.
Stava ammettendo le sue colpe ma aveva comunque continuato a prendere dei stupefacenti, nonostante fosse in una clinica che credevo rispettabile.

Avvisai immediatamente sua madre e il suo manager, riguardo a ciò che mi aveva detto.
Nel giro di poche ore venne riportato nel suo appartamento. Decisero che la cosa migliore sarebbe stata quella di trovare un medico che lo aiutasse per un po' di tempo e che vivesse insieme a lui.

La situazione sembrava procedere per il meglio. In un solo giorno di terapia nella sua casa, i suoi occhi avevano ripreso il loro colore naturale.
Il giorno seguente, avrei dovuto affrontare il mio primo giorno di riprese.

Andai a casa di Harry. Mi rassicurò e si scusò per la sua reazione del giorno prima -Mi dispiace se non ho dato peso alle tue parole. Ma dovevo dirti cosa mi stava accadendo. Sono orgoglioso e fiero di te! Porta avanti questa cosa, ma non pensare a sdebitarti in nessuna maniera. Sei la mia fidanzata e per mia sorella più che un'amica...ti vogliamo tutti bene Kate. Ti amo tanto!-mi disse diventando rosso. Quello era il ragazzo di cui mi ero innamorata.
Vederlo sorridere di nuovo, allontanò per un attimo tutte le preoccupazioni che fino a poco prima mi stavano tormentando.
Ma nonostante tutto, continuavo a sentirmi in colpa. Lui era sull'orlo di una crisi, mentre io agivo solo per me stessa, pensando a quello che avrei intrapreso a fianco di Dylan.

Anchor⚓️ 1 //with Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora