Alberto's pov.
È sera ormai e io sono seduto davanti alla finestra della mia nuova camera d'albergo, lontano da April che sono sicuro mi stia dedicando tante parole belle, ma come biasimarla, ci sarei stato anche io così male. Non che io stia una meraviglia in questo momento, ma purtroppo ho dovuto, per il mio bene e anche per il suo: ho bisogno di altro, una ragazza che mi dia notorietà, io voglio arrivare in alto dopo tutti i sacrifici compiuti, e April... mia dolce April, cosa ti ho fatto? Non credo, anzi sono convinto al 100% che mai troverò sguardo più sincero del tuo e un animo puro come solo il tuo era.
Brian arriverà a momenti: non l'ho salutato, sono corso via come un codardo, ma so che lui capirà la mia scelta: è un ragazzo d'oro e poi si trova nella mia stessa situazione... più o meno. In fin dei conti tra loro potrebbe anche funzionare, certo con delle difficoltà legate alla distanza, ma non hanno nessuno con il fiato sul collo a dire loro cosa fare.<<Amico - mi abbraccia sotto la porta- ma che ti è saltato in mente?>>
<<Scusami Brian se non sono passato, ma ho dovuto.>>
<<Perchè l'hai fatto?>> mi dice sedendosi su una delle sedie che circondano il tavolo della suite.
<<Non lo so. Non sapevo come dirle che sarebbe finita lì, e quindi l'unica cosa che mi rimaneva da fare era andare via così. Me ne pento amaramente, ma è per il bene di entrambi.>>
<<Credo che però lei avrebbe preferito salutarti come si deve... fai in tempo ad andare da lei.>>
<<No Brian, questa storia non può andare avanti quindi meglio così. Non ho parole di conforto per lei. Cosa dovrei dirle? Che è stata solo il mio divertimento per una settimana? No, perché non voglio dirle una cazzata e farla stare ancora peggio. So io stesso che questa cosa non la penso minimamente. Io... credo di amarla, e può sembrare assurdo per via del poco tempo, ma è così! Non mi sento di ferirla fino a questo punto. Mi capisci, vero?>>
<<Si, ti capisco in fin dei conti, ti capisco e anche bene. Non sono propriamente nella tua situazione, ma quasi. E da domani non la vedrò più. Tu quando riparti?>>
<<Domani mattina amico.>>
<<Ci rivedremo, vero?>> gli dico quasi commosso.
<<Si, ovvio! Quando finirò la stagione faccio un salto a Messina, che dici? E ci facciamo una bella colazione nel tuo stile!>>
<<Certo compare, non vedo l'ora!>> gli dico stringendolo con una pacca sulla schiena. Adoro Brian e i suoi modi di fare, tipici del sud. Devo ammettere che oltre l'amore, o delusione, dipende dai punti di vista, Alghero mi ha regalato una nuova amicizia.April's pov.
Ho trascorso tutta la notte sveglia, maledicendo il mio animo romantico e sognatore per avermi ingannata ancora una volta. Tornate in camera ieri sera ho buttato via quella chiavetta: nulla deve ricordarmi lui. Ormai è fuori dalla mia vita, OUT, non voglio più saperne di lui, dei suoi successi, di dove va a finire.
Sono uno zombie e sembra pure che quella cena saltata di ieri mi abbia fatto perdere peso. "Almeno non devi sfondarti in palestra" mi ricorda Coscienza. Giusto, meglio la sofferenza che qualche chilo in più...
A colazione inconsciamente lo cercavo con gli occhi: speravo fosse un brutto incubo e che fosse lì, con il suo berretto nero D&G e gli occhiali da sole, ma nulla. Il fatto di non averlo salutato un'ultima volta mi logora dentro. Da quando l'ho conosciuto ho pensato sempre come sarebbe stato il nostro "addio", una scena tipica da film, tra lacrime abbracci e baci, io lo avrei accompagnato fino all'uscita della hall e lui si sarebbe girato un'ultima volta per guardarmi con quegli occhioni grigi. Ma non è stato così, e si, anche se era una cosa sdolcinatissima e romantica, questo passaggio mi mancherà.
Sara è taciturna: consuma la sua colazione fissando il tavolo, credo che si stia rendendo conto del fatto che è arrivato il momento anche per lei, ma almeno Brian è nei paraggi. La separazione sarà struggente, ma anche lei potrebbe confessargli ciò che prova e sono sicura che per loro andrebbe bene perché Brian si vede che le vuole davvero bene.
<<E' tutto pronto ragazze?>> si avvicina mio padre lasciandomi un bacio sulla testa. <<Prontissimo!>> sussurro io. <<Hey ma che musi lunghi, se volete potete rimanere ancora.>>
Sara mi guarda speranzosa ma credo che il mio sguardo triste la dica lunga. <<No grazie signor Mancini, è stato un bel soggiorno però.>> gli dice e mi guarda sorridendo tenendomi la mano. <<Quando volete ragazze, sapete dove siamo!>> dice mio padre e poi raggiunge la mamma per la colazione.
<<Scusa Sara, ma avrei un crollo mentale se rimanessimo ancora qui.>>
<<Non ti preoccupare, ti ho capita subito.>>
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L'unica voce a cui il mio cuore risponde|| Alberto Urso
RomanceApril Mancini, 20 anni e Italo-americana, è una studentessa universitaria che ha appena concluso il primo anno alla Facoltà di Farmacia. È in partenza, controvoglia, per una vacanza con la sua famiglia, ma non sa che durante quella settimana farà un...