Capitolo 24.

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Cammino per strada come una stupida, non ho voglia di tornare a casa perché Sara è sicuramente lì con Brian, ma credo di star girando da troppo tempo per strada. <<Sono quasi le 3.>> dico ad alta voce, ma tanto so che nessuno può sentirmi perché la strada è deserta. Comincio a spaventarmi quando vedo un gruppo di uomini che credo stia facendo uso di droghe visto il loro comportamento assurdo, così fermo il primo taxi che per fortuna sta passando da lì e mi faccio riportare a casa.
Il pavimento di casa è un campo minato di indumenti gettati per aria e per un attimo li invidio, poi tristemente mi rifugio in camera mia. "Che cosa ho fatto?" Penso tenendomi la testa fra le mani. ok, ero arrabbiata e ho colto la palla al balzo, ma mi piange il cuore quando l'immagine di lui che mi dichiarava il suo amore piangendo. "April sei una stupida!" Ammette Coscienza. Ah grazie?! E fino a qualche ora fa perché eri così stronza da far diventare me anche più stronza di te? Mi rannicchio a letto e finalmente mi sfogo, piangendo a dirotto sentendomi tremendamente in colpa per ciò che ho fatto. Ho rovinato tutto, ma d'altronde è quello che meritava: so solo io quanto ho sofferto e quanto soffro ancora quando lo penso. E quando l'ho visto poco fa il mio cuore è andato in subbuglio, inondato da un miscuglio di emozioni: rabbia, gioia, amore, ma soprattutto dolore. E si, amore, avete sentito bene. Perché io lo amo, amo lui, non Simone. A Simone voglio un bene immenso, ma Alberto... lui mi ha stregata! Mi ha rapito il cuore, mi ha legata a se, e credo per sempre, e non prendiamoci in giro ragazzi, con lui ho condiviso momenti speciali, ho perso la mia verginità perché lui mi faceva sentire speciale e non mi pento della mia scelta. Lo amo e solo quando ami una persona puoi arrabbiarti così tanto, tanto da arrivare a sputargli in faccia tanta cattiveria e me ne pento, amaramente. Vorrei solo che sappia i mie sentimenti, vorrei averlo qui, con me, a baciarlo e fare l'amore: sentirmi sua è una cosa che mi manca.
Incredibilmente mi addormento, ma solo per un paio d'ore, dato che il rimorso mi attanaglia l'anima. Alle prime luci dell'alba prendo la mia ennesima, pazza decisione: devo andare da lui. Mi alzo svelta dal letto, mi do una sciacquata veloce e indosso un jeans, una t-shirt e una felpa. Lego i capelli e prendo tutti i documenti, compresa la patente: non so a cosa mi servirà, ma ne troverò l'utilizzo.
<<Brian!- irrompo nella stanza di Sara, trovandoli abbracciati e nudi nel letto- Brian, ti prego! Svegliati!>> dico disperata scuotendolo.
<<Hey April, che ti prende?>> mi dice con la voce impastata, aprendo appena gli occhi.
<<Da dove parte Alberto e a che ora?>> dico di fretta.
Lui ci pensa un attimo e poi guarda l'orologio.<<April, ma sono le 6 del mattino.>>
<<Non mi importa Brian, ti prego, dimmelo. Ho bisogno di saperlo!>>
<<Aeroporto Karol Wojtyla, con il volo delle 08:00.>> dice girandosi dall'altra parte.
<<Cazzo!>> sibilo ed esco correndo dalla stanza.
<<April! April!>> dice Sara seguendomi mentre si copre infilando la maglia di Brian. <<Che stai combinando!>>
<<Non ora Sara!>>
<<Ma che fai cazzo, spiegami!>>
<<Vado a cercare Alberto.>>
<<Aspettami! Mi preparo e vengo con te!>>
<<No Sara, ho poco tempo.>> dico e chiudo la porta dell'appartamento alle mie spalle.
Mi metto attaccata al campanello di Valerio. <<Ti prego aprimi!>> sibilo. Dopo cinque minuti di suono interrotto lo vedo che apre ancora addormentato la porta.
<<Prestami l'auto, ti prego.>> gli dico impaziente e con tono supplichevole.
Lui sbuffa e prende le chiavi dallo svuotatasche sul muretto che divide l'entrata dal soggiorno. <<Non ti chiedo spiegazioni, non mi interessano: l'importante è che me la riporti intera.>> mi lancia le chiavi che afferro al volo.
<<Grazie!>> dico e fuggo via.
L'ascensore ovviamente non funziona e non so quante brutte parole sono uscite dalla mia bocca mentre premevo con insistenza il tasto. <<Dannazione!>> urlo e corro per le scale, volando quasi, perché gli otto piani non li ho sentiti neanche lontanamente sotto ai piedi.
La reception del palazzo è vuota e io mi precipito fuori dal palazzo. E ora quale sarà l'auto di Valerio? In panico premo il pulsanti sul telecomando e si accendono le luci di una Dacia Sandero Stepway bianca lucente. Wow abbiamo anche la macchina grande, forte! Salgo in auto e metto in moto e in un batter d'occhio mi ritrovo fuori dal parcheggio residenziale pronta ad imboccare l'autostrada che mi porta all'aeroporto. Vorrei correre, accelerare ma purtroppo non conosco la strada e dovrò attenermi alle indicazioni stradali.
Nel giro di venti minuti sono all'aeroporto e mi sento ansiosa perché l'orologio segna già le 7.20 appena metto piede nella struttura.
<<Ti prego, fammelo trovare subito.>> sibilo a denti stretti e con le lacrime che mi affiorano agli occhi. Mi faccio strada tra la folla, studio ogni viso, ogni sediolino nella sala d'attesa, con la speranza di trovare il suo dannatissimo berretto nero.
<<I passeggeri per il volo Bari- Catania sono pregati di seguire la fila per l'imbarco, grazie.>> annuncia una voce negli altoparlanti.
Non lo troverò mai, è troppo tardi, c'è troppa gente qui. Tento invano di farmi strada in mezzo ad una famiglia evidentemente nord europea dati i connotati chiarissimi, e perdo le speranze quando vedo la fila d'imbarco terminata. Osservo le hostess chiudere le porte e scoraggiata faccio dietrofront.
<<No! Cazzo! vi prego, aprite. Non voglio perdere anche questo volo.>> sento lamentarsi una voce maschile disperatamente.
<<Ci dispiace signore, ma non possiamo!>> risponde l'hostess con voce finta dispiaciuta.
<<Cazzo!>> dice lui allontanandosi. <<Dove hai la mente!>>
Riconosco l'accento, quel meraviglioso accento caldo siciliano che amo tanto. Mi giro con gli occhi che mi brillando di emozione, e lui è lì disperato, con una mano nei capelli e il berretto nero nell'altra. Alza la testa e mi guarda, imprimendosi sul volto un'espressione interrogativa.
<<Alberto!>> urlo quasi troppo forte.
<<April!>> dice lui stupito e io sono già tra le sue braccia subito dopo che ha pronunciato il mio nome, e le mie labbra incontrano le sue: calde e dolci, come le ricordavo.
<<Perdonami!>> farfuglio tra un bacio e l'altro <<Perdonami!>> gli dico disperata prendendogli il viso tra le mani. <<Ti prego, ho sbagliato! Sono stata una stronza ieri con te e mi sono sentita tremendamente in colpa, io...>>
Lui mi guarda sorridendo e con gli occhi luminosi, pieni di lacrime. <<Ssh April, calmati.>> mi dice asciugandomi le guance e accarezzandomi i capelli. <<Calmati.>> mi da un bacio sulla fronte e mi stringe a se, inspirando il profumo dai miei capelli. <<Speravo saresti venuta, ho pregato affinché accadesse e per una volta le mie preghiere sono state ascoltate.>> mi solleva il viso e mi lascia un bacio intenso: le sue ciglia umide, lunghe e nere mi accarezzano il viso io continuo a piangere, sfogando la frustrazione di tutti questi mesi. Mi lascio andare a lui, divento sua baciandolo con la lingua e lo stringo con le mani tra i suoi capelli. Dio solo sa quanto mi è mancato!
<<Albe...>> sussurro staccandomi da lui.
<<Dimmi April.>> sussurra accarezzandomi le guance.
<<Io ti amo.>> gli dico sorridendo. Lui inspira, sorridendomi soddisfatto e appagato. <<Ti amo anche io April. E sai che ti dico? Non mi interessa se ci sono paparazzi che in questo momento ci stanno fotografando, non mi interessano se finiremo in prima pagina, perché sono con te, con la ragazza che amo e voglio che sappiano tutti che questa meravigliosa ragazza è solo mia.>> dice posando la fronte sulla mia e guardandomi con quegli occhi meravigliosi, mentre io mi godo la sensazione della sua barba sotto le mie dita. Non mi sentivo così bene da mesi, e dopo questa dichiarazione capisco che mi ama, perché non se ne frega nulla dei pettegolezzi che nasceranno, l'importante è che io e lui stiamo insieme.
<<Il volo è partito.>> sussurro guardando fuori dai finestrini che danno sulla pista di volo.
<<Non mi interessa- dice scuotendo la testa- perché ora sono qui con te, felice più che mai.>> mi dice stringendomi le mani e lasciando un bacio sulle notte. Mi stupisce quanto sia romantico questo ragazzo e di quanto mi faccia sentire bene.

Sara's pov.
Sono incollata al cellulare cercando di contattare quella pazza della mia amica: mi preoccupa sapere che è sola per strada, per di più trafficata e lei non è che sia tanto abituata a guidare, soprattutto se siamo fuori casa .
<<Starà bene, sta' tranquilla.>> mi dice Brian abbracciandomi da dietro e accarezzandomi i capelli, mentre mi lascia un bacio sulla testa.
<<No Brian, mi preoccupo, soprattutto perché non mi risponde.>>
<<Provo a chiamare Alberto allora.>> mi dice afferrando il cellulare. <<Nulla, è spento proprio. Sarà già in volo.>> afferma guardando l'orologio che ormai segnano le nove del mattino.
Io sospiro. <<Vado a preparare la colazione.>> L'unico modo per non pensarci è cucinare, almeno mi distraggo.
<<Ti sei già stancata di me?>> mi dice afferrandomi per i fianchi e baciandomi il collo.
<<Brian, credi che io abbia dimenticato già la tua assenza di questi mesi?>> gli dico, cercando di non cadere in tentazione.
<<No, certo che no. E io non ho dimenticato la tua, ma guardaci: siamo qui, insieme.>> mi dice abbracciandomi e lasciandomi un bacio sulla spalla. <<Mi sei mancata Sara.>> sussurra voltandomi verso di lui. Io lo guardo negli occhi e quasi mi viene da piangere: anche lui mi è mancato, tanto, non ho trovato in nessuno quello che cercavo dopo aver incontrato lui, e fortunatamente, grazie a quel concerto, lui è di nuovo qui. Io non gli rispondo, mi limito a posare le mie labbra sulle sue e a baciarlo con intensità con la speranza che riesca a sentire tutto il sentimento che provo per lui. Stiamo per andare in camera da letto, di nuovo, quando sentiamo la porta aprirsi.
<<Sono io.>> dice la voce di April. Io mi affaccio in soggiorno con aria preoccupata. <<Dove eri finita? Ti ho chiamato non so quante volte.>>
<<Scusami Sara - mi dice sorridente - ma tranquilla, sto bene.>> afferma e si gira verso la porta, dove vedo sbucare Alberto, affannoso e un po' scompigliato. Sembra abbia corso una maratona.
<<Spero ne sia valsa la pena.>> dico con le braccia incrociate al petto e sorridente.
<<Ne è valsa eccome!>> dice lui abbracciandosela e lasciando un tenero bacio sui suoi capelli. E mi sembra tutto così assurdo: fino a qualche giorno fa li maledicevamo mentalmente, e ora invece? Eccoci qua, tutti insieme, come eravamo fino a qualche mese fa. E per la prima volta dopo quella che mi è sembrata un'eternità mi sento serena.
<<Tieni.>> April mi lancia le chiavi della macchina di Valerio. <<Forse è più giusto che gliele porti tu, dovrai dargli spiegazioni.>> mi dice con un ghigno in viso e non so perché mi sa tanto di vendetta, ma hey, me lo merito. Ieri in fin dei conti le ho dato un bel colpo.
<<Chi è 'sto Valerio, signorina?>> sopraggiunge Brian.
<<Nessuno, tranquillo.>>
<<Il ragazzo che abita qui di fronte. Sara l'ha frequentato per qualche settimana.>> aggiunge April. "Stronza" mi limito a sibilare tra le labbra sgranando gli occhi e lei mi fa spallucce.
<<Frequentare?>> dice Brian sollevando un sopracciglio.
<<Si amore, nulla di serio.>> gli dico accarezzandolo sul viso con occhi dolci.
<<"Amore" non funziona con me!- dice finto arrabbiato- mo lo voglio vedere. Andiamo.>> dice e mi trascina fuori dall'appartamento, fiondandosi sul campanello di Valerio. Lui apre sbuffando.
<<Oh ma che volete oggi da me?- dice senza vedere neanche chi sono- Oh ciao Sara!>> dice irrigidendosi una volta che ha realizzato. <<E tu sei...?>>
<<Brian- dice porgendogli la mano- il NEO-FIDANZATO di Sara.>> sorride con fare cordiale ma marca le parole e a me viene da ridere. Quando abbiamo stabilito che stiamo insieme? Beh devo ammettere che non è male come idea.
<<Ti ho riportato le chiavi. Addio Valerio.>> gli dico lasciandogli le chiavi in mano, poi giro i tacchi e trascino con me Brian e fa il segno di "ti tengo d'occhio" a Valerio che è ancora sotto la porta a scrutarci interrogativo.
<<Bene ragazzi- annuncio- che ne dite di una colazione a quattro come i vecchi tempi?>>



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Spazio autrice 🌙
Sara e Briana sono una coppia, ma per loro è facile. E tra Alberto ed April come andrà avanti? Sceglieranno di rischiare i "pericoli" che attanagliano una coppia formata da un ragazzo conosciuto e una ragazza sconosciuta al mondo o ognuno riprenderà la sua strada portando dentro di si un ricordo dell'altro, dicendosi addio per sempre questa volta?
Fatemi sapere cosa ne pensate, il vostro resoconto e importante perché questa storia cresca e migliori.
Buona lettura, Moonlight🌙✨.

L'unica voce a cui il mio cuore risponde|| Alberto UrsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora