Capitolo 17.

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Mi sveglio stretta a lui: è come se entrambi volessimo proteggerci e volessimo legarci per l'eternità. Lui dorme ancora e saranno all'incirca le 7.30 del mattino; ieri dopo il nostro scambio d'amore siamo saliti qui, in camera sua, e la tensione sessuale era così profonda da diventare di nuovo un unico corpo.
Lo ammiro e mi sembra più bello del solito: lascio un bacio sulle sue labbra che sanno ancora di sale e mi alzo per prendere l'occorrente. Ho deciso di fargli un ritratto, per tenerlo sempre con me e per ricordarmi di lui, bello come il sole, un giorno quando saremo segnati dal tempo. "April, torna con la testa sulle spalle" mi dice Coscienza per darmi il buongiorno, già perché non sarò di certo io a vederlo segnato dal tempo. A volte mi sento una ragazzina nel pensare queste cose, ma credo che sia inevitabile quando ami qualcuno.
Eccolo lì, stampato sul foglio ad inaugurare il mio nuovo album da disegno acquistato in una cartoleria di passaggio mentre eravamo ieri ad Alghero. Mi piace ciò che ne è uscito, pur essendo appena sveglia, racchiude ogni suo particolare: il taglio grande degli occhi, le sopracciglia folte, le labbra schiuse e un piccolo neo sulla guancia sinistra. Lo conserverò, qualunque cosa accada, in fin dei conti è stato elemento importante nella mia vita.
<<Buongiorno.>> dice lui con voce roca dal sonno interrompendo il mio flusso di pensieri. <<Buongiorno dormiglione.>> gli rispondo sorridendo e lascio un bacio sulle sue labbra. <Mmh -geme lui ricambiando- dormiglione a me? Che ore sono?>>
<<Le 9 quasi - mi accoccolo tra le sue braccia - ho fame, chiamiamo il servizio in camera?>>

La colazione era squisita: Alberto ha ordinato ogni tipo di pietanza sul menù e l'abbiamo consumata, dopo la colazione "carnale", più intensa e passionale del solito, sul terrazzino, arredato da comode poltroncine.
<<Mi mancherà questo posto.>> dico sussurrando mentre osservo il panorama.
<<Anche a me-sussurra lui sospirando- è stata una bella settimana.>> dice guardandomi e noto una punta di tristezza in quegli occhi meravigliosi.
<<Devo tornare in camera.>> sussurro dopo qualche minuto di silenzio in cui ci stringiamo semplicemente la mano.
<<Ti accompagno, anche se avrei voluto che questa colazione fosse stata infinita.>>

Mi accompagna in camera vestita con una sua camicia perché dice sembrava troppo strano farmi vedere in vestitino; non ha tutti i torti.
<<Ci vediamo a pranzo?>> gli dico arrivati davanti alla mia stanza.
<<No April, ho alcune cose da sbrigare - mi dice accarezzandomi una guancia- ci vediamo... vengo a bussarti io poi, appena mi libero. Okay?>> sussurra con tristezza guardandomi.
<<Che hai?>> gli sussurro allarmata.
<<Nulla, ti guardavo e cercavo di imprimere la tua bellezza nei miei ricordi.>> mi sorride con una punta di tristezza.
<<Mica devo morire!>> dico cercando di smorzare la tensione che si è creata.
<<Non lo dicevo per questo. Ora vado April.>> dice e mi afferra tra le braccia baciandomi con così tanta intensità da farmi mancare il fiato.
<<Ciao Albe.>> sussurro quando riesco a liberarmi dalle sue labbra notando la sua espressione scura. <<A dopo.>> aggiungo nella speranza che dica altro. Lui mi bacia la fronte e si volta; l'ultima cosa a dividersi sono le nostre dita.

In camera mi lavo e mi cambio, indossando il costume, ma oggi sarò "sola" dato che a Sara è arrivato il ciclo, proprio oggi che è ultimo giorno pieno.
<<Credo sia davvero strano.>> mi dice mentre sto finendo di vestirmi.
<<Cosa?>> le dico sovrapensiero.
<<Questo ciclo... ho una settimana e più di anticipo, non lo aspettavo insomma. Fortunatamente ero attrezzata.
<< Va beh di cosa devi avere paura se avete sempre usato precauzioni! O no?>>
<<Si, da quel che ricordo, sai con uno come Brian badi poco a mettere il preservativo.>>
<<Saaaraaa!- la ammonisco - ma dai come hai potuto non pensare a nulla del genere?>>
<<Beh non credo che con Alberto vi siete protetti ogni sera! Usavate anche voi metodi diversi.>> non ha tutti i torti e mi fa venire l'ansia: il salto della quaglia non è un buon metodo contraccettivo:
<<A proposito di Alberto - continua - oggi no sarai con lui?>>
<<No, ha detto che aveva degli impegni e che ci vedremo nel pomeriggio. Anche se mi sembrava un po' giù.>> confesso.
<<Magari è tornata qualche ex che lo sta importunando.>>
<<Sara dài, non mi dire queste cose!>> dico mentre mi sistemo i capelli <<Preferirei non pensare a queste cose.>>
<<Sai com'è: il successo fa gola!>>
Rimango in silenzio. In fin dei conti la mia mente mi dice che non è questo il problema, ma qualcos'altro.

L'unica voce a cui il mio cuore risponde|| Alberto UrsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora