Capitolo 19.

85 8 0
                                    


April's pov.

Agosto è volato, in un batter d'occhio, ma non c'è stato un giorno in cui io non gli abbia dedicato alcuni minuti, pensandolo, pensando a noi, a quella maledetta settimana e a lui, che mi ha rubato praticamente il cuore. Ho provato ad andare avanti, messaggiando con un paio di ragazzi ma non sono riuscita ad andare oltre. E un po' me ne pento, forse mi avrebbe aiutato a superare questa situazione e le fratture nel mio cuore si sarebbero rimarginate, ma è come se mentalmente ci fosse in me una sorta di repulsione contro i ragazzi che non sono lui. Ammetto che inconsciamente credevo saremmo stati inseparabili, inutile legarlo, eravamo davvero simili. Non mi sono mai sentita così in sintonia con un ragazzo prima che arrivasse lui. Era bello svegliarmi la mattina e sapere che di lì a poco lo avrei incontrato, ci avrei trascorso la giornata e ogni minuto che condividevamo era prezioso, ma ormai rimarrà tutto solo impresso nei miei ricordi.
E Sara... Con Sara ci siamo viste ogni giorno. Lei finge, e bene anche, mai vista un'attrice migliore di lei. Dovrebbe pensare di farlo come lavoro, avrebbe successo.
La mattina aveva sempre un sorriso smagliante, la sera si divertiva, ma ogni tanto la vedevo che si perdeva a fissare un punto nel vuoto e lì capivo che stava pensando a lui, al suo Brian. Non me ne ha più voluto parlare, da allora. E io ho preferito non toccare troppo quel tasto dolente, se non le prime settimane, ma vedevo che lei non aveva voglia di parlarne. Poi è partita per una vacanza con i suoi; mi ha proposto di andare con lei, ma ho rifiutato. Non avevo voglia di altri "guai", mi era già bastato Alberto, così mi sono goduta agosto a casa mia, tra mare e casa in piscina dei miei cugini e uscendo con la mia comitiva di amici quando non ero con Sara. È arrivato un ragazzo nuovo, Stefano: è carino, ma un po' logorroico e mi sta sempre intorno. Potrei farci un pensierino, in fin dei conti che c'è di male? C'è solo un problema: non è Alberto.

Sara's pov.
Sto iniziare ad impacchettare le mie cose per il ritorno a Bari: ho già uno scatolone pieno e buste colme di nuovi capi d'abbigliamento appena acquistati che porterò via con me. In fin dei conti mancano solo dieci giorni al trasferimento dato che le lezioni riprenderanno il primo ottobre. Preferisco organizzarmi prima, anche se sono sicura che dimenticherò come mio solito qualcosa di utile a casa. Non mi vedo con April da due giorni, da quella cena disastrosa a quattro: io, lei e Daniele con Tommaso, due ragazzi tarantini che abbiamo conosciuto durante una serata. Pessima ragazzi, pessima. Avessi saputo prima avrei ascoltato April che non voleva parteciparci, ma in fin dei conti volevamo andare oltre entrambe. La serata è stata super noiosa, abbiamo dovuto attuare il piano di emergenza: coinquilina, inesistente ovviamente, che non stava bene a casa e che ci ha chiamate per tornare da lei, ovviamente mettendoci d'accordo con un'altra amica di April che ci ha chiamate.
Credo che tutti gli sforzi che ho fatto finora siano stati inutili: devo essere sincera, ho messaggiato e mi sono vista con cinque ragazzi diversi, ma nessuno mi emozionava, mi prendeva mentalmente e fisicamente come solo lui sapeva fare. Chissà dove sarà ora, chissà con chi starà. Chissà se mi avrà mai pensato. Quando sono tornata a casa dal villaggio mi ha messaggiato, per un paio di giorni, io rispondevo si, ma al terzo giorno ci ho ripensato: non gli ho più risposto, credendo fermamente nel mio ideale di cambiare vita. Brian doveva essere soltanto un lontano ricordo, una cotta estiva. Sono sicura che arriverà l'amore, quello vero.

L'unica voce a cui il mio cuore risponde|| Alberto UrsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora