Sara's pov.
Mi sveglio a causa della luce del sole che penetra dalla finestra. Pecca di questo villaggio? Le tende chiare. Mi guardo intorno, ma non riconosco la stanza. "Ah già". Guardo alla mia sinistra e Brian sta dormendo beatamente tenendomi un braccio sull'addome. Sospiro e con una mano alla testa cerco di autocommiserarmi per l'errore compiuto, ma volete sapere cosa penso sinceramente? È stata una serata fantastica, quindi perché pentirsene?
Al suo risveglio non voglio che mi trovi lì, così scosto il braccio e, prima di alzarmi, gli lascio un bacio sulle labbra e una carezza tra i capelli, per poi raccogliere i miei indumenti sparsi per la stanza e sgattaiolare via, verso la mia camera.Entro di soppiatto nella stanza e trovo April che dorme beatamente accucciata tra le lenzuola. Le lascio un bacio sui capelli e mi metto a letto: la sua espressione è corrucciata e spero non sia l'esito di una brutta serata. Mi stendo e ripenso alla serata trascorsa. Brian: affascinante, sexy, meraviglioso. Non prediligo i biondi, ma lui è bellissimo. Chiudo gli occhi e sento risuonare nella mente una bachata mentre lui balla sinuosamente sulle note della musica. Mi rigiro nel letto e mi sento una ragazzina in preda ai primi amori. Ma è possibile che mi è bastata una serata per fissarmi in questo modo? Beh Sara, diamine, era un dio greco, che pretendi?!
April's pov.
La mia sveglia suona ricordandomi che devo alzarmi se voglio andare a colazione. Mi rigiro a pancia in su e fisso il soffitto: vorrei resettare tutto e ritornare a ieri sera, tra le sue braccia magari, con i suoi capelli lunghi sul mio viso e il suo profumo che si imprimeva sulla mia pelle. "Piccola April che ti combini". Già, che masochista che sono.
Mi alzo controvoglia e vedo la figura di Sara che dorme beatamente.
<<Buongiorno principessa.>> le sussurro nell'orecchio.
<<Oh Brian, lasciami dormire ancora.>>
<<Oooh ooh abbiamo un "Brian" qui, eh?! Che hai combinato ieri sera signorina?>> le do una pacca sul sedere tanto da farla sobbalzare e svegliare.
<<Mmh April - si stiracchia- avrei voluto che fossi qualcun altro.>> ride ancora assonnata.
<<Era bello?>>
<<Mmh parecchio... avevo ragione.>>
<<Riguardo a cosa?>>
<<Al fascino del cameriere.>> sussurra assopita e con gli occhi chiusi.
<<Mi sa che sto cameriere ti ha proprio mandato in trance eh! Muoviti se vuoi vederlo e se soprattutto vuoi mangiare!>><<Allora, mi vuoi raccontare di Mr. Berretto si o no?>> mi dice Sara mentre addenta il suo secondo croissant vuoto, distogliendomi dai miei pensieri.
<<Eh? Ah si, il ragazzo di ieri. Nulla, si chiama - eh, come si chiama?- Al...essandro. È un ragazzo carino, anche caratterialmente. Non sembrava, mi sono stupita anche io.>>
<<Mmh Alessandro. Mr Berretto ha un vero nome, ma continuerò a chiamarlo con il suo soprannome. Beh parlami di lui, che fa nella vita?>>
Ovviamente io, da genia quale sono, non ho pensato proprio a tutto. Che fa nella vita? Eh il tenore, che fa.
<<Studia architettura a Milano.>> le dico mentendo <<ha quasi 22 anni anni.>>
<<Ooh futuro architetto il nostro Mr. Berretto. Dove ti ha portata?>>
<<Abbiamo fatto una passeggiata, poi mi ha portata in un bar sulla spiaggia, abbiamo chiacchierato, parlato tanto...>>
<<Vi siete baciati o andati oltre?>>
<<No, ovvio che no!>>
<<Scusa, ma ne parli con aria sognante. April, ti sei innamorata?>>
<<No Sara, no. È stata solo una bella serata.>>
<<Scusatemi signorine - ci interrompe il cameriere biondo - ecco il cappuccino che ha ordinato signorina.>> porge piattino e tazza davanti a Sara.
<<Ma non ho ordinato nulla.>> sussurra guardandolo imbambolata. Lui le sorride e va via.
Grazie cameriere, ti ringrazierò a vita.
<<Mmh! Tu invece non me la racconti per niente giusta.>> rido guardandola <<Beh, come mai quest'offerta?>>
<<Ma che ne so io. Cioè non gli ho chiesto nulla.>>
Noto un pezzetto di carta spuntare da sotto al piattino. <<Io avrei una mezza idea.>> le dico sfilandolo e aprendolo.
<<"È stato brutto svegliarmi senza di te, ma ti perdono." Credo che tu abbia da restituirgli il suo cuore, qui se vuoi ti ha lasciato il numero di telefono.>> rido e me lo toglie dalle mani.
<<Eddai - ride - non ho da ridargli proprio nulla. Semmai lui deve ridare qualcosa a me.>>
<<Sara?>> la guardo incredula.
<<Mmh?>>
<<Ti sei innamorata?>> le sussurro. Lei inspira e si sistema i capelli con atteggiamento nervoso. E credo che la risposta sia un bel si.
<<Non dovevamo solo divertirci?>>
<<Non mi sono innamorata April, è stata solo una bella serata. Tutto qui, nulla di più e nulla di meno. Tranquilla.>>
<<Okay - sospiro - ti credo.>> anche se non le credo per nulla.
<<Vado un attimo in bagno e poi scendiamo in piscina, va bene?>>
Annuisco mentre lei si alza e va verso la toilette.
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L'unica voce a cui il mio cuore risponde|| Alberto Urso
RomansaApril Mancini, 20 anni e Italo-americana, è una studentessa universitaria che ha appena concluso il primo anno alla Facoltà di Farmacia. È in partenza, controvoglia, per una vacanza con la sua famiglia, ma non sa che durante quella settimana farà un...