<<Vedo che sei molto impegnata con le lezioni.>>
<<Alberto, che ci fai qui?>> gli rispondo scocciata dopo essermi ricomposta.
<<Dato che non rispondevi ho preso il primo volo e ti ho raggiunto, ma forse nel momento sbagliato.>> dice secco e indica Simone con la testa.
<<Si, è un momento sbagliato decisamente.>> mi metto lo zaino in spalle e lo sorpasso.
<<Credo che dovresti darmi una spiegazione April o non ne sono degno?>> Non mi giro nemmeno a guardarlo. <<Alberto, quante me ne dovresti dare tu, ma non ti chiedo niente.>>
<<Guardami!>> mi afferra per un polso stringendo fin troppo forte costringendomi a girarmi per guardarlo: ha gli occhi infuocati di rabbia accompagnati da un'espressione corrucciata in viso.
<<Mi fai male.>> sussurro spaventata.
<<Lasciala andare!>> interviene Simone alle sue spalle, mentre intorno a noi si è creata una cerchia di ragazzi che incuriositi evidentemente dalla situazione si sono avvicinati.
<<Non mi dici quello che devo fare, è chiaro?>> gli risponde lui. <<Okay amico, ma lascia andare la ragazza.>> gli dice calmo Simone tentando di convincerlo.
<<Perché che mi fai altrimenti? Eh?!>> dice, lasciandomi andare e posizionandosi a dieci centimetri dal viso di Simone, guardandolo con aria di sfida. Lui ricambia lo sguardo rabbioso e poi carica un gancio destro dritto sul naso. La folla stupita si districa e io urlo un "NO" andando in contro ad Alberto. <<Fermi, basta!>> urlo mettendomi tra i due, ma inutilmente perché Alberto si butta su Simone e finiscono per terra entrambi ad ammazzarsi di botte. <<Cazzo Alberto, alzati!>> urlo tirandolo per il maglione, ma non vuole sentir ragione, mentre si rotolano ed è ora Simone ad avere la meglio su Alberto. Mi spavento quando vedo il mio fidanzato col naso sfregiato, il labbro inferiore sanguinante e un occhio che si sta gonfiando. Spingo via Simone con una forza che neanche io credevo di avere e trascino a peso morto Alberto che si rialza a fatica. <<Muoviti cazzo, e andiamo a casa!>> dico quasi urlando e lo spingo davanti a me, facendomi strada tra la folla di studenti che si sono goduti lo spettacolo senza intervenire.<<Ti rendi conto di quello che ti sei combinato?>> gli dico dura mentre lui è seduto sulla poltrona della mia stanza e gli sto medicando le ferite. <<Guarda qua, non c'è un centimetro di pelle senza ecchimosi! Albe, ma che ti è venuto in mente?>>. L'acqua ossigenata sulle ferite lo fa sobbalzare e stringe più forte la mia coscia tra le dita. <<Vuoi parlare o ti ha tagliato la lingua a mia insaputa?>> sussurro mentre pulisco i residui di sangue e gli applico dei cerotti dove può essere necessario. <<Che ti devo dire April? Smettila di trattarmi come un bambino. Neanche mia madre mi parla così!>> mi dice duro. <<Se ti vedesse ora così direbbe le stesse cose, fidati!>> gli dico lanciandogli sopra i fazzoletti sporchi <<E poi come ti permetti a venire e prendere posizione in quel modo? Mi hai fatto fare una figura di merda davanti a tutta la Facoltà! E non te lo potevi proprio permettere perché quella incazzata dovrei essere io, non tu!>> urlo guardandolo negli occhi mentre lui rimane immobile ad ascoltarmi, con la testa piegata, come se stesse cercando di reperire più informazioni possibili. <<Perché sei arrabbiata con me?>> mi sussurra infine. <<Ma sei scemo?!>> lo guardo dopo una pausa. <<Vuoi che ti faccia l'elenco o ci arrivi solo, spiegami!>>. Lui sbuffa e si alza. <<April ma credi davvero che io ti abbia tradito?>> mi dice rimanendo a debita distanza, ma fissando i suoi occhi nei miei. <<Ehm... si! Dato che hai una fissa per le "cugine"!>> dico con le braccia incrociate al petto. Si passa una mano tra i capelli. <<Perché non mi credi?! È cugina a mio cugino, la conosco da una vita e ci tenevamo a vederci! Tutto qua! Nel video parlavamo, non me la stavo mica limonando o scopando sul divanetto! Stavamo parlando. P-A-R-L-A-N-D-O. Dovrei accusare anche te a questo punto di avermi tradito con quel tipo!>>
<<Non sono scema e se ti incolpo un motivo c'è! Non ti ho sentito per un giorno intero, che ne so io di quello che hai combinato! Ovvio che se vedo certe cose mi faccio due domande. E poi la tua chiamata arrivata giusto cinque minuti dopo aver visualizzato la storia era apparentemente sospetta. Che c'è Alberto? Avevi la coda di paglia?!>> gli dico puntandogli un dito sul petto che lui prende e bacia sulla punta, guardandomi negli occhi <<Non giocarti la carta del sesso perché non è il momento adatto!>> gli mento perché quel gesto ha avuto un certo effetto. Lui sbuffa. <<April cosa vuoi che ti dica? Devo ammettere cose che non ho fatto? Okay sono stato con lei tutto il pomeriggio, siamo andati a mare tutti insieme a fare una passeggiata e poi la sera siamo usciti. Io avevo tanto da raccontare a lei e lei da raccontare a me, perché a differenza tua, lei ha mostrato interesse nelle cose che faccio, nei mie impegni! Mancanza che purtroppo tu hai avuto! Durante quelle cazzo di videochiamate che facevamo, perché ovviamente quando ti chiedevo di venire a stare anche per un paio di giorni in Sicilia mi dicevi "Oh no sto preparando questo esame e non posso saltare lezioni" - dice alzando le mani- non ti degnavi mai di chiedermi nulla, ero sempre io a raccontarti delle mie giornate, delle serate e dei concerti! Fosse stato per te avremmo parlato tutto il tempo dei tuoi esami e della tua università del cazzo! E sai che c'è? Per la prima volta ho trovato una ragazza che dimostrasse interesse, perché forse lei, anche se amichevolmente, ci tiene a me!>> urla facendomi rimanere di sasso. Ho seriamente avuto queste mancanze di cui non mi sono mai resa conto? Odio il modo in cui riesce a farmi sentire in colpa sputando la verità così duramente, senza nascondersi. Mi sto sentendo un verme per questo atteggiamento avuto nei suoi confronti, non se lo merita. Lui con me non è così.
<<Forse abbiamo iniziato a correre prima di imparare a camminare>> sussurra <<per Natale rimango dai miei.>> dice e prende il suo giubbotto. <<Albe ma che dici?>> lo guardo impaurita tenendolo per un braccio. "Ti prego non voglio perderti di nuovo" penso senza trovare il coraggio di dirglielo. <<Voglio rilassarmi senza pensare a nulla. Ora vado, ho l'aereo alle 20.>> Lo guardo ferita mentre lui non sembra dare segni di cedimento. <<Mi stai lasciando?>> sussurro. Lui mi guarda inspirando e poi abbassa gli occhi. <<Devo andare April.>> sussurra e si gira avviandosi all'uscita e chiudendo la porta d'ingresso alle sue spalle.
Eccoci qui, ritornati punto e a capo dopo neanche due mesi. Forse ha ragione, abbiamo preso tutto molto alla leggera, credendo fosse facile questa distanza e credendo soprattutto di essere più grandi e forti di lei. Eravamo troppo convinti e abbiamo sbagliato. Non ho avuto la forza di fermarlo per farlo ragionare perché in fondo credo abbia ragione.
Mi sento in crisi, sbagliata e soprattutto stupida. Mi afferro la testa tra le mani e mi butto sul letto, accolta dai miei innumerevoli cuscini. Non avrei mai immaginato di rivivere quella situazione, credevo che ormai fosse lontana anni luce, ma forse colui che ora è lontano anni luce da me è solo Alberto. Per una seconda volta se n'è andato, lasciandomi così, di sasso fra i "se" e i "ma" che mi frullano nella testa. La gelosia mi ha mangiata viva, ho reagito d'impulso e come al solito sono rimasta io fregata. Inizio a sentire di nuovo quella sensazione di vuoto che invade il mio animo. "Per Natale rimango dai miei" è la frase che continua a imprimersi nel mio cervello. Lo avrei presentato ai miei genitori in quell'occasione. Poteva sembrare troppo presto ma in fin dei conti siamo adulti ed la nostra è una storia seria. O forse lo era per meglio dire. Avevo già pensato a tutto e stavo immaginando quanto sarebbe stato bello ed emozionante l'incontro la sera della vigilia. Ora credo invece che quella sera sarò sola, come ogni anno, ad ascoltare, fingendomi interessata, le storie di mia zia che hanno come protagonista la sua mamma centenaria che riguardano il suo status di salute, i farmaci che assume e quante volte al giorno la cambia.
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L'unica voce a cui il mio cuore risponde|| Alberto Urso
RomanceApril Mancini, 20 anni e Italo-americana, è una studentessa universitaria che ha appena concluso il primo anno alla Facoltà di Farmacia. È in partenza, controvoglia, per una vacanza con la sua famiglia, ma non sa che durante quella settimana farà un...