Contatto

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Crowley dovette usare tutto il suo autocontrollo per non baciare l'angelo. Per un momento gli era sembrato così fragile, voleva solo stringerlo a sé e tenerlo al sicuro. Lasciò subito la presa e si voltò andando velocemente verso il telefono schiarendosi la voce. L'angelo sorrise teneramente alla vista del demone imbarazzato.

"Dobbiamo chiamare la strega e il cacciatore, se noi siamo stati attaccati potrebbero essere in pericolo anche loro" sibilò il serpente dell'Eden, che durante il tragitto, chissà da dove, aveva tirato fuori un paio di occhiali, tornati subito a coprire i suoi occhi.
"Come ho fatto a non pensarci prima! Dobbiamo raggiungerli subito!" disse l'angelo che non poteva essere più preoccupato di così.

La voce di Anatema dall'altra parte del telefono era davvero concitata "Ragazzi state bene?!" a quelle parole entrambi i celestiali ripresero a respirare, gli umani erano salvi. "Strega ascolta abbiamo avuto visite qui, dovete stare attenti potrebbero venire a cercarvi" disse il demone con tutta la calma di cui era capace. L'angelo si allungò verso di lui cercando di ascoltare la conversazione ma ottenne solo un sibilio irritato che lo fece ritrarre subito. Aziraphale lo guardò con aria minacciosa, e il demone decise saggiamente di far ascoltare anche lui. Si staccò il telefono dall orecchio e mise il vivavoce roteando gli occhi al cielo.

"Lo sappiamo bene sono venuti anche da noi! Hanno attaccato casa nostra e hanno quasi portato via Newt. È stato... È stato..." la voce della ragazza si spezzò, e si sentí solo un profondo respiro prima che riprendesse. "Se quello che state cercando sta provocando tutti questi danni dovete sbrigarvi a trovarlo! Oggi ho quasi perso Newt e non permettò che accada!" disse con decisione la strega, Crowley percepiva nelle sue parole l'amore che lei provava per l'altro mortale, per un istante il demone desiderò che anche lui e il suo angelo fossero due semplici umani. Si immaginò l'andare a cena senza diversi preoccupare di compiere tentazioni e miracoli, si immaginò la loro storia d'amore insieme, per qualche secondo la sua mente si perse meravigliata fra quei pensieri. Fu Aziraphale che chiamava il suo nome a riportarlo alla realtà. "Crowley, mi stai ascoltando? Dobbiamo chiedergli se se la sentono di aiutarci ancora!" e senza aspettare una risposta l'angelo stava già sciogliendo il telefono dalla presa del demone.
"Miei cari, temo che la nostra collaborazione non sia ancora finita. Abbiamo recuperato il primo pezzo che stavamo cercando ma all'appello ne mancano ancora due. Anatema, Newt, siete ancora disposti ad aiutarci? So che per voi è molto dura e se non ve la sentite non dovrete preoccuparvi di niente. Ma se non farete niente allora potreste perdere tutto comunque. La domanda è... Farete qualcosa o starete a guardare miei cari?" chiese con fermezza l'angelo. Nel cottege Anatema guardò tutto quello che la circondava ma le bastò incontrare lo sguardo un po' perso di Newt per decidere che avrebbe continuato a lottare per quello che aveva, e avrebbe portato a termine la sua promessa di aiutarli. "Si, siamo con voi" a quelle parole, Newt semplicemente annuì, deciso come mai prima. Per quella ragazza sarebbe andato in capo al mondo.

Ancora una volta Crowley poteva sentire l'emozione nella voce di Anatema, e poteva capirla perfettamente, anche lui avrebbe lottato per il suo angelo. "Bene marmocchi, dobbiamo trovarci per riorganizzarci e scoprire dov'è il prossimo dannato posto in cui dobbiamo andare. Troviamoci a... Bhe... Ehm... Vediamo... Angelo dove ci troviamo con questi due?" sbuffò il demone. L'angelo scosse la testa lasciando sfuggire una risatina leggera, il suo compagno pensava bene quando stavamo per ucciderli ma non quando erano tranquilli. Era incredibile. "Cari raggiungeteci alla mia libreria questa sera, c'è posto per tutti" disse con tranquillità salutando e facendo segno all'altro di terminare la chiamata.

Crowley si guardò intorno, il suo appartamento era un macello, c'erano frammenti di tutto ovunque, e la porta era totalmente andata. Sbuffò sonoramente e si lasciò cadere sul divano, unico sopravvissuto della "battaglia". Si sentiva così stanco anche se aveva dormito fino a poche ore prima. Forse perché la temperatura fuori in quei giorni si era abbassata. Non si accorse subito che l'angelo lo stava avvolgendo in una coperta. Con uno schiocco delle dita Aziraphale fece diminuire la luce nell'appartamento e riportò la stanza al suo stato immacolato. "Crolwey puoi addormentarti pure ora, possiamo riposare un paio d'ore è ancora mattino e manca molto tempo all'appuntamento con gli alt..." lo sbadiglio interruppe il suo discorso a metà e lo costrinse a fermarmi per un istante "e poi tutti questi miracoli ci hanno prosciugato le energie. La lunga assenza dai nostri regni ci ha reso più deboli di una volta"
"No! Ma che..." disse il demone scuotendo la testa con forza "prima di tutto io non sono debole, i demoni non perdono potenza!" sibilò stizzito "e secondo dobbiamo fare delle ricerche alla tua libreria e vedere se troviamo qualche nuovo indizio... Dici sempre che nei tuoi libri c'è un mondo di informazioni" d'idee imitando il tono dell'angelo, poi si strinse ancora di più nella coperta e osservo il mobilio tornato intero. "Grazie" disse con un filo di voce all'angelo che ora sedeva accanto a lui sul divano, davvero molto vicino. Il demone si sentí avvampare e distolse lo sguardo da quel viso tanto bello e si sepplí di nuovo nella coperta. Fece un piccolo sbuffò che venne smorzato solo dagli strati di tessuto e cominciò a sibilare cose incomprensibili, schioccò le dita ed entrambi si ritrovarono nella vecchia libreria seduti sul morbido divano color crema. Aziraphale si era fatto scappare un gridolino di sorpresa "Che c'è angelo, ora ti faccio paura anch'io?" sogghinò il demone. A quelle parole Aziraphale arrosí.

Il demone cominciò a liberarsi della coperta, si mise in piedi e si stiracchiò con calma. Riprese la coperta dal divano e se la legò attorno al collo come un mantello in modo che gli tenesse calda la schiena. L'angelo a quella vista fece un risolino ma prese la mano che l'altro gli porgeva e si mise in piedi a sua volta.
"Bene mio caro, dobbiamo andare nella sezione dell'occulto, forse ci sarà qualche incantesimo che Anatema può usare" attraversarono velocemente la libreria fino all'altro capo e si diressero nell'ultima corsia, che era la più stretta e la più buia del negozio. Appoggiato alla parete c'era un antico mobile finemente cesellato, che già da solo doveva avere un valore inestimabile, se poi si guardavano i libri che conteneva, quel valore diventava quasi incalcolabile. Erano tutti estremamente rari, libri occulti pieni di magia oscusa o meno che fosse. Alcuni appartenevano alle streghe bruciate sul rogo secoli prima di cui alcuni li avevano scritti di proprio pugno. Nel corso dei secoli era stato amico di alcune di loro e in cambio nei loro lasciti le streghe lo avevano citato in modo che avesse i loro libri.
Con cura Aziraphale estrasse dal taschino una piccola chiave e aprí le ante del mobile. Prese i primi due libri con delicatezza e ne porse uno a Crowley "Sarà meglio che cominciamo a leggere". Tornarono indietro alla scrivania dove Aziraphale si sedette e si mise immediatamente a leggere. Crowley invece scalciò via le scarpe amndandole a volare attraverso il negozio e si stese sul divano. Con un sbuffò iniziò a leggere a sua volta. In poco tempo i libri accumulati sul pavimento erano diventati molti cosí come le bottiglie che il demone stava accumulando accanto a sé.
Poco dopo il tramonto sentirono un auto parcheggiare fuori dal negozio e subito dopo bussare. Crowley tornò sobrio e si alzò con un grugnitò aprí la porta e lasciò entrare Anatema e Newt.

Il demone si avvicinò con cautela all'angelo che completamente immerso nella sua lettura non si accorgeva di nulla al di fuori del suo libro. Crowley fece un ghigno feroce e si avvicinò di soppiatto per spaventare il Aziraphale. Arrivato a pochi centimetri l'uno dall'altro il demone prese un gran respiro pronto per urlare ma l'angelo si voltò senza preavviso e fece lanciare un urlo al demone che cadde a terra imprecando. "... e questo è per l'ultima volta!" disse con aria soddisfatta l'angelo che scavalcò Crowley e andò ad accogliere gli ospiti.

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Scusate se questo capitolo fa un po' pena mi impegnerò di più nel prossimo. E comunque... Grazie a tutti per il supporto che sto ricevendo per questa storia siete stupendi!

Good Omens - Tu ed IoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora