Il demone si fece strada attraverso il campo di battaglia, un mostro dopo l'altro avanzava mentre i corpi si accatastavano attorno a lui. Intorno, tutti i suoi compagni cominciavano ad essere in difficoltà la disparità di numero si faceva sentire. Gabriele si era perso in mezzo alla battaglia, mentre Belzebù si era trasformato e aveva dato sfogo a tutta la sua potenza, adesso sotto ogni suo colpo la terra tremava, i nemici cominciavano ad arretrare sorpresi da quella nuova forza. Il corpo del re dei demoni aveva avuto un cambiamento estremo, il suo corpo un tempo gracile e piccolo era diventato alto e muscoloso, ogni suo movimento era diventato più veloce e... estremamente letale. In poco tempo era stato accerchiato e i due compagni di lotta erano stati separati. La stessa cosa era accaduta a molti di quelli che facevano parte della loro schiera e ovunque il demone si girasse vedeva che tutti cominciavano a retrocedere. Le cose non stavano andando affatto bene.
L'onda d'urto del colpo fu talmente forte che tutti rimasero in piedi a stento, e produsse un suono simile a boato. Al centro di tutto quel caos, Aziraphale e Risengard si erano incontrati. Intorno a loro si era creato il vuoto, non perchè fosse volontario, ma perchè la loro aura e la loro potenza faceva allontanare d'istinto tutti quelli che avevano attorno. Ora erano li, uno di fronte all'altro, impegnati a guardarsi, a studiarsi e a prepararsi per lo scontro. Se già il primo colpo aveva avuto un potenza simile non immaginava che cosa poteva succedere con la loro piena potenza.
Crowley cercava di guadagnare terreno, finalmente stava riuscendo nel suo intento, quando le cose presero una piega ancora peggiore. Il demone, così come i suoi compagni, videro la luce azzurrina invadere gli occhi dei loro avversari che improvvisamente e senza preavviso stavano riprendendo le loro forze, Risengard stava ridando potere ai suoi seguaci e stava giocando con i suoi nemici. Riusci ad avvicinarsi a Belzebù solo per ritrovarsi circondato insieme a lui "Allora idiota ti sei deciso?!" ringhiò il re degli inferi nella sua direzione, "Si dammi quella fottuta spada" urlò di rimando Crowley. Belzebù annuì con determinazione con un colpo deciso spazzò via gran parte dei nemici attorno a loro, solo per avere il tempo di consegnare l'arma. Il fumo nero si materializzò tra le mani del demone che lasciò andare la spada che aveva preso a un nemico, cominciò a sentire il peso famigliare dell'elsa contro il suo palmo e a vederne il metallo luccicante, per un istante il suo sguardo si perse ad ammirare lo scintillio della spada. L'urlo selvaggio che arrivò dalle sue spalle accompagnato dall'affondo di Miro andò a immergersi nel nulla. All'improvviso dove doveva esserci il corpo di Crowley, c'era il vuoto. Chi cadde a terra in ginocchio fu proprio Miro, non emise un lamento ne un sospiro, non ebbe il tempo di battere le palpebre ne di sussurrare una parola, dietro di lui torreggiava il nuovo Crowley. Gli occhiali erano spariti, ora i suoi occhi erano ben in vista, contornati da delle ciocche di cappelli rossi che sfuggivano alla lunga treccia in cui erano raccolti i suoi nuovi capelli lunghi. L'armatura nera che indossava sembrava così sottile da spezzarsi con il primo alito di vento, mentre la spada aveva raddoppiato le sue dimensioni. Nell'altra mano che prima tremava ora si stavono accartocciando i suoi amati occhiali, proprio mentre il suo sguardo incontrava quello di Risengard che gli sorrise beffardo.
Questi non erano gli unici aspetti cambiati in Crowley, il suo corpo aveva assunto anch'esso una nuova forma, nonostante la bellezza il nuovo corpo era la perfetta macchina da guerra, il perfetto bilanciamento tra forza e agilità. La cosa più spaventosa era la nuova luce in quegli occhi. C'era qualcosa di oscuro, lui stesso lo sentiva. Crowley non disse nulla, lasciò che una lacrima cadesse dai suoi occhi lungo il viso e poi a terra. Il demone sentí i muscoli del suo corpo tendersi e poi scattare, all'improvviso nessuno riusciva a frenarlo tutti erano al di sotto della sua portata. La battaglia non gli sembrava più così terribile, non sentiva più tutto il terrore e l'insicurezza di poco prima, i suoi sentimenti erano completamente cambiati. Ora tutto sembrava più pacato, meno caotico, tutto aveva quasi un ritmo, la paura era solo un accenno. Ecco, la battaglia era nel suo massimo splendore, il corpo di Crowley si fletteva, parava e colpiva implacabile, sentiva il sangue scorrere lungo la sua spada e colare dall'elsa alla sua mano e poi fino a terra. L'unica cosa che gli importava era quella spada stretta tra le sue mani, si sentiva completo dopo molto tempo. Sorrise mentre la sua lama affondava in un altro nemico, e poi ancora e ancora e all'improvviso una chioma bionda poco lontano si agitò durante una capriola.
I suoi occhi diventarono ancora più grandi, il suo respirò si fermo. Che stava facendo? Che stava succedendo? Perché non era già lì? L'armatura si Aziraphale reggeva sotto i colpi nonostante del sangue stesse gocciolando da una piccola ferita sul collo. Risengard gli aveva quasi staccato la testa e lui, Crowley, non se ne era nemmeno accorto. Le sue dita strinsero l'elsa fino a sbiancare, contrasse i muscoli e saltò in alto ma non appena le sue ali si spiegarono contro il cielo fu bersagliato dalle frecce che lo costrinsero a tornare a terra. Il demone sentiva la furia montare dentro si se, l'aura intorno a lui cominciò a cambiare mentre riprendeva il suo cammino verso Aziraphale. Lasciò che la rabbia chiusa dentro di lui da secoli uscisse allo scoperto, che tutta la frustrazione e il suo lato demoniaco di rivelassero al mondo. Lo sguardo nei suoi cocchi cambiò ancora una volta, lasciò che la sua parte più oscura vedesse la luce.
Aziraphale alzò la spada infuocata appena in tempo per bloccare l'ennesimo affondo e il colpo fu così potente che si ritrovò in ginocchio e la terra sotto di lui si spezzò. "Mio caro angioletto mi sembri stanco, forse dovresti semplicemente smettere di lottare" ringhiò Rinsegard nella sua follia spingendo ancora di piú. L'angelo guardò in quegli occhi un tempo gentili e sentí la rabbia crescere, sentí la disperazione scalpitare, non avrebbe perso tutto, né ora né mai. Non seppe con quale forma ma cominciò ad alzarsi e all'improvviso vide una seconda lama che spezzava l'aria e andava dritta contro il suo avversario che fu costretto a ritrarsi. Crowley allungò la mano verso di lui e Azirphale la prese come se fosse l'ultima scialuppa di una nave che affonda. Sorrise senza nemmeno pensarci e strinse con più dolcezza la mano che teneva, ricambiò la stretta e distolse lo sguardo. Nonostante il suo angelo sorridesse sapeva che ora poteva vedere tutta la sua oscurità.
"Come siete patetici! Voi stupidi imbecilli. Credete che ora che siete in due qualcosa cambierà? IO HO IL POTERE!" Risengard era spaventato, non lo voleva ammettere ma era l'unica cosa che sapeva, non era sicuro di poter controllare quel frammento, né che il suo piano sarebbe riuscito alla perfezione ma sapeva per certo che quei due insieme non andavano affatto bene. Chiuse gli occhi e attinse a tutto il potere che poteva dal frammento incastonato dentro di sé. Senti il flusso attivarsi, poteva sentirne il dolce sapore. Rise come solo un folle sa fare, i colpi diventarono più veloci, più brutali ma in quegli istanti interminabili una frattura cominciava a farsi strada in quel frammento e i celestiali videro la speranza.
Intorno a loro la battaglia continuava ma i buoni non stavano affatto vincendo, i demoni stavano dando fondo a tutte le loro energie così come gli angeli ma i mostri continuavano ad arrivare a flotte. Alcuni dei demoni e angeli più deboli cercavano di recuperare i feriti per rimetterli in sesto ma finivano solo per essere uccisi nell'intento. I colpi risuonavano come tuoni e la terra tremava senza sosta sotto i colpi delle due fazioni. La fine era vicina più di quanto credessero, perché lo scintillio che apparve tra le dita di Risengard sconvolse nel profondo entrambi. Quel mostro aveva preso un altro frammento da Aziraphale durante la battaglia.
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Good Omens - Tu ed Io
FanfictionLa nostra storia ricomincia, o meglio continua, alcuni mesi dopo la scampata esplosione del mondo e poco prima dell'inizio di nuovi problemi. Continua con un angelo e un demone che salvando la terra hanno creato nuovi legami non solo con gli umani m...