Salire in paradiso poteva provocare molte reazioni e in quel preciso istante, e ora ne si potevano osservare tre tipologie che si scontravano l'una con l'altra a pochi gradini di distanza.
Aziraphale si sistemava il completo, già perfettamente in ordine e sollevava il mento cercando di darsi l'aria più contenuta che potesse. Accanto a lui Newt aveva ripreso il controllo in modo che l'aura demoniaca attorno a sé rimanesse il più impercettibile possibile. Intanto pensava e ripensa a quello che aveva visto, o almeno a quello che avrebbe voluto vedere. Il pugno di Aziraphale che si infrangeva sul volto del loro carnefice, un altro colpo e una voragine che inghiottiva Gabriele. Non riusciva a smettere di pensarci, continuava ad esaminare nella sua mente la scena sfuocata. Era ammirato, e in parte spaventato. Se quel momento non fosse impresso a fuoco dentro la sua memoria non avrebbe mai creduto che l'angelo fosse capace di una cosa del genere.
Di Crowley non c'era quasi traccia. Se ne stava lì a contemplare l'ambiente circostante e a leccarsi le ferite che i ricordi di quel posto e di quelle persone gli provocavano. Quello che il demone voleva era una buona bottiglia di vino e una cena al Riz. "Al diavolo il mondo, in questo momento lo venderei per un po' di vino" pensò con una certa malinconia per i tempi sereni e di piccole tentazioni. Fu con questo pensiero che entrò ai piani alti del paradiso.
Intorno a loro qualche angelo camminava avanti e indietro in modo frenetico. Gli angeli nei suoi ricordi, tanto pacati e posati, ora andavano a destra e a manca come galline impazzite. Era successo qualcosa. Un angelo dall'aria burbera si voltò e li vide, si immobilizò e all'improvviso fu davanti a loro.
"Ecco ci siamo tutta questa fatica e siamo stati scoperti così, che ne sarà dei miei libri, che ne sarà delle mie cenette!". Invece quello che udí Azirophale lo spiazzò per un istante "O Gabriele, meno male che sei qui. Pensavamo che il piano fosse fallito. Meno male che hai preso tu il copro. Ma... C'è un altra cosa... Uno dei nostri ha percepito un aura demoniaca" Aziraphale cercò di assumere l'aria più dispotica che potesse "Bhe allora cercate chiunque sia l'intruso, io ho già i miei compiti da svolgere" disse stizzito indicando l'umano accanto a sé. L'angelo davanti a lui sembrò profondamente rammaricato di aver aperto bocca e si mise velocemente in disparte per farli passare. Se a rivolgere altri sguardi a chi c'era intorno a loro proseguirono senza esitazione verso una nuova parte del paradiso. All'improvviso davanti a loro comparve una lunga serie di porte, ognuna rigorosamente bianca e perfetta, che riportavano i nomi dei loro occupanti burocrati. Ogni tanto venivano addocchiati con strani guardi dagli altri che passavano di lì, finché Aziraphale vide ciò che stava cercando e vi si gettò dentro per sfuggire agli sguardi. L'ufficio in fondo al corridoio. Ecco cosa stava cercando. Tutti gli angeli passavano davanti a quella porta senza fare rumore e velocemente, molto velocemente. Erano tutti spaventati. A volte i più bravi fanno anche più paura degli altri.Sia angelo che umano si fermarono impalati, davanti alla porta chiusa, nessuno dei due sapeva o voleva fare la prima mossa. Nessuno dei due sapeva cosa fare. "Credo che il pezzo possa trovarsi qui in fondo, è lui che l'ha preso" disse in un sussurrò l'angelo accompagnato da un occhiata nervosa. "Bussate, idioti" Crowley si era spazientito e nella mente di Newt aveva urlato così forte da stordirlo per un attimo. Newt alzò la mano e bussò lievemente. Non ci fu alcuna risposta, per una volta qualcosa andava bene. Girò la maniglia e entrò per primo nel piccolo ufficio. Era diverso dagli ambienti che avevano visto fino a quel momento. Gli interni erano scuri ma pregiati, fatti di un legno pesante che ricordava le scrivanie ottocentesche ricche di fronzoli. Qui e la sulle pareti erano appese delle vecchie mappe che sapevano un po' di polvere e in una angolo un pesciolino rosso nuotava rilassato. Tra gli oggetti su tavolo compariva una targhetta che recitava "Mr. Amenadiel"
Si guardarono per un istante negli occhi e poi cominciarono la loro ricerca frenetica. Volarono per aria documenti, tutte le scatolette visibili vennero aperte e il loro contenuto sparso ovunque, guardarono nei cassetti e dietro le mappe, aprirono ogni libro. A un certo punto Newt si mise a carponi e cominciò a picchiettare le nocche sul pavimento "Sto cercando un nascondiglio" disse rispondendo allo sguardo enigmantico del suo amico.
Crowley continuava a pensare che qualcosa fosse sbagliato. Tutti gli oggetti presenti nello studio erano stati scelti per far parte dello stesso quadretto e tutti sembravano estremamente anonimi. Eccetto una cosa. Il rumore dell'acqua che veniva mossa dal colorato pesciolino gli fece pensare che poteva essere proprio così.
Prese il comando e con passo lento e misurato si diresse verso la boccia. La osservo per un istante. Era piena di piccoli oggettini e cianfrusaglie attorno a cui crescevano piantine acquatiche. E poi l'occhio cadde sullo scrigno. Era più grande rispetto a quelli che aveva visto negli acquari e sembrava avere una strana aura. Si, era lì. Il frammento tra tutti i posti in cui poteva essere nascosto era lì.
"Angelo, credo di averlo trovato" in pochi istanti Aziraphale fu accanto a lui e fissò meravigliato il piccolo oggetto che il suo compagno gli stava indicando.L'angelo si tolse la giacca e si rimboccò le maniche della camicia e lentamente cominciò a immergere la mano nell'acqua. Non fece in tempo ad avvolgere completamente le dita attorno al piccolo scrigno che lanciò un lamento di dolore. Il demone prese la mano dell'amico tra le sue e la esaminò, sembrava una scottatura. Dovevano immaginarlo un incantesimo di protezione. L'angelo si guarí la mano "Miei cari temo che siamo nei guai. Come facciamo a prenderlo se non possiamo toccarlo?" disse con un espressione corruciata, "Mio caro angelo è più semplice di quello che credi" Crowley sfoggiò il suo sorriso più smagliante, lasciò andare la mano di Aziraphale con un certo spiacere e prese la boccia con il pesce tra le mani, "Semplice prendiamo tutto il malloppo e poi penseremo a come tirare fuori quello che vogliamo" a entrambi scappò una risatina che si interruppe quasi subito. Dietro di loro qualcuno si era schiarito la voce, persino il pesce aveva smesso di nuotare allegramente ma stava quasi immobile sul fondo.
Amenadiel era sulla soglia con una aria molto confusa "perché state prendendo il mio Fluffi?" sembrava un bambino a cui portano via un giocattolo. Il primo a scattare fu Crowley, sapeva bene chi aveva davanti e sapeva anche di non dovergli dare il tempo di reagire.
La sua aura demoniaca invase l'aria e con un colpo da ninja che aveva visto in un film mandò a gambe all'aria il proprietario della stanza e lo saltò a pie pari mettendosi a correre. Dietro di lui Aziraphale lo seguiva a ruota.
Erano terrorizzati e anche questa volta era andato tutto a rotoli ma ora avevano il pezzo e un nuovo pesce rosso.*************
Ciao a tutti, come state? Mini capitolo pubblicato! Finalmente aggiungerei. So bene che in questi mesi le mie pubblicazioni sono calate molto ma dal mese prossimo in poi spero di tornare alla consueta pubblicazione una volta alla settimana... Mi scuso tantissimo!
Spero che siate ancora innomrati dei miei Azi e Crowley come lo sono io.
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Good Omens - Tu ed Io
FanfictionLa nostra storia ricomincia, o meglio continua, alcuni mesi dopo la scampata esplosione del mondo e poco prima dell'inizio di nuovi problemi. Continua con un angelo e un demone che salvando la terra hanno creato nuovi legami non solo con gli umani m...